Lavoratori impresa edile in protesta su gru a Valdagno, Fillea Cgil: “Costretti da disperazione. Assurdo che ora rischino denuncia”

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Sicurezza sul lavoro lavoratori impresa edile
Sicurezza sul lavoro

La FILLEA CGIL di Vicenza interviene sui fatti di ieri in un cantiere di Valdagno dove alcuni lavoratori dipendenti di un impresa edile in subappalto sono saliti sopra una gru, minacciando di buttarsi nel vuoto in segno di protesta per gli stipendi arretrati non ancora versati dal loro titolare.

Il sindacato che rappresenta i lavoratori delle costruzioni e dell’edilizia sottolinea anche analoghe situazioni, verificatesi le settimane scorse in altri luoghi dell’Alto Vicentino.

“La disperazione per il mancato riconoscimento del giusto e dovuto salario – dicono il segretario generale FILLEA, Riccardo Martin, e il segretario FILLEA e segretario generale NIDIL Massimiliano Bianco -, ha costretto questi lavoratori ad un gesto estremo mettendo a repentaglio la loro stessa vita. Come Segreteria FILLEA CGIL Vicenza siamo intervenuti nel cantiere già presidiato dalle forze dell’ordine e dai Pompieri che fortunatamente hanno convinto i lavoratori a desistere dal gesto estremo.

Per questa nobile causa, apprendiamo ieri sera dai media locali, che i lavoratori prima accompagnati in caserma ora rischierebbero anche una denuncia. Denuncia per cosa? Per aver protestato contro un ingiustizia? Se così fosse a noi sembra veramente incomprensibile. Chi sciopera per il salario e per chiedere rispetto e dignità per il proprio lavoro è sempre nel giusto.

Molto probabilmente queste situazioni causate anche da Crisi finanziarie legate ai crediti incagliati maturati con il bonus 110% (il cantiere in questione è legato al Super Bonus) stanno causano crisi finanziarie delle aziende coinvolte, inoltre assieme alla recente riforma del codice appalti renderanno a nostro avviso il settore dell’edilizia sempre più luogo di sfruttamento dei lavoratori.

Oggi, in questa società inversa, dove le vittime si colpevolizzano e si offrono scappatoie ai carnefici, noi diciamo che serve più giustizia sociale e rispetto di chi lavora per vivere.
Questo gesto estremo, il secondo in provincia (dopo quello di Thiene) a distanza di poche settimane deve portare tutta la società civile ad un profonda e necessaria riflessione sul valore del lavoro, messo al centro dalla nostra Costituzione ma spesso dimenticato”.