Deficit idrico: Viacqua pronta a fronteggiare le criticità estive, facilmente ipotizzabili tenendo conto dell’andamento in negativo della disponibilità della risorsa. L’azienda a capitale pubblico che gestisce il servizio idrico integrato in 68 comuni della Provincia di Vicenza ne ha discusso oggi, nel corso di un incontro con la stampa.
Un momento – è stato spiegato – per illustrare il piano operativo ideato da Viacqua per le criticità dei prossimi mesi e che è stato introdotto dai saluti del presidente Giuseppe Castaman: “Non c’è una emergenza vera e priora – ha detto -, ma era giusto fare il punto sui 68 comuni. In questo periodo abbiamo letto molte cose dette dai ‘climatologi’ e ci mettiamo nei panni del lettore cittadino che può pensare all’apocalisse. Siamo in una zona tra le più ricche di acqua in Europa, tuttavia vediamo che si cono delle difficoltà.
Per questo – ha specificato Castaman – abbiamo creato un Gruppo di lavoro, un team interno deputato ad affrontare il deficit idrico oltre a redigere un piano operativo dettagliato che consentirà, per quanto possibile, di prevenire le principali criticità e mitigarne l’impatto sulla popolazione, assicurando al tempo stesso la continuità del servizio idrico. 11 comuni potrebbero avere criticità, ma uso il condizionale perché sono state stabilite le procedure necessarie per informare puntualmente gli amministratori locali e facilitare il loro lavoro”.
I centri individuati dal tema di lavoro risultano essere collocati nella fascia montana e pedemontana della provincia vicentina: Arsiero, Laghi, Lastebasse, Monte di Malo, Posina, Schio, Tonezza del Cimone, Torrebelvicino, Valdagno, Valli del Pasubio, Velo d’Astico. Viacqua ha visto nella giornata di ieri i Sindaci e gli Assessori di questi comuni ai quali ha illustrato come procederà di settimana in settimana qualora i dati peggiorassero.
“Pur nella delicatezza della situazione è stato importante raccogliere l’apprezzamento di questi amministratori per il lavoro messo in campo da parte dei nostri tecnici – ha spiegato il Presidente di Viacqua, Giuseppe Castaman –. Nello specifico il monitoraggio costante dei dati che ci viene dalla piattaforma di Viacqua ci consente di informare i sindaci con relativo anticipo in base alle raccomandazioni o ordinanze da attuare sulla base di tre diversi livelli.
Ci tengo a sottolineare che solo grazie agli investimenti costanti che Viacqua ha assicurato negli anni, in particolar modo quelli relativi alle interconnessioni, ma anche alla manutenzione di impianti e condotte, nei prossimi mesi appena l’1% degli utenti serviti si troverà in distretti ad alta vulnerabilità potenziale.
Nel frattempo il piano che abbiamo approntato prevede il rinforzo delle squadre adibite alla ricerca perdite in modo da poter operare con tempi ulteriormente ridotti. Sul campo potremo così contare su 9 squadre interne che potranno essere ulteriormente integrate da 3 squadre composte da personale esterno. Queste ultime saranno coinvolte in via preferenziale per le attività di ricerca già programmate da tempo, mentre il personale interno, che meglio conosce i diversi territori gestiti, sarà impegnato soprattutto per le operazioni d’emergenza.
È inoltre in corso di pianificazione la possibilità di predisporre sistemi di stoccaggio integrativi provvisori per aumentare la disponibilità d’acqua a servizio degli impianti, compresa la verifica e la riattivazione di alcune fonti di approvvigionamento minori.
Abbiamo già definito dei contratti integrativi per aumentare i volumi d’acqua trasportabili mediante autobotti nelle zone che dovessero trovarsi in situazioni critiche. Questa fase di studio ha infine un ulteriore effetto: aggiorna una base di know-how su cui innestare nuove progettualità utili anche alla candidatura a bandi o fondi straordinari di cui si sta già parlando a livello nazionale”.
Il direttore generale Alberto Piccoli ha aggiunto elementi, partendo dalla considerazione “che ci sia minore disponibilità di risorsa idrica ad uso potabile proveniente da sorgenti di montagna è un fatto e i nostri dati relativi all’andamento dei pozzi in pianura lo confermano. Viacqua, memore delle difficoltà registrate l’anno scorso, ha avviato questo gruppo di lavoro che è partito dall’analisi del contesto normativo, poggiato sullo stato di emergenza di rilevo nazionale fino alle disposizioni a livello regionale volte a limitare gli sprechi attraverso le buone pratiche”.
In sostanza, dunque, Viacqua si è detta pronta alle possibili criticità legate al deficit idrico che, fenomeno di livello nazionale, di certo non risparmia il territorio vicentino e che òe recenti piogge non ha risolto. “L’acquifero dell’alta pianura vicentina, uno dei più produttivi d’Europa, presenta un regime di sovrasfruttamento che prosegue dalla fine degli Anni ’80. Si calcola che ad oggi mancano oltre 100 milioni di metri cubi d’acqua all’appello”, è stato detto.
“Strumento fondamentale – è stato spiegato – è rappresentato dal nuovo cruscotto digitale, sviluppato internamente, che consente di monitorare in modo puntuale i principali dati quali-quantitativi delle reti idriche gestite, al fine di intercettare in anticipo le sofferenze di sorgenti, pozzi e serbatoi, ma anche eventuali dati anomali che potrebbero essere conseguenti a perdite e rotture.
Il cruscotto integra i dati provenienti dal sistema centrale del telecontrollo di Viacqua, con particolare riferimento ai valori di portata e livelli relativi alle fonti di approvvigionamento a maggiore vulnerabilità. Consentendo il monitoraggio in real time del sistema, il cruscotto costituisce uno strumento di supporto alle decisioni, per una più veloce ed efficace gestione operativa delle allerta. Inoltre, è collegato direttamente ai dati pluviometrici messi a disposizione da Arpav, per ottimizzare la gestione operativa degli impianti acquedottistici anche in funzione degli eventi di pioggia. Dall’analisi di questa mole di dati è pertanto possibile definire due parametri: la vulnerabilità potenziale di ogni distretto idrico e il livello di criticità idrica per territori”.
La vulnerabilità potenziale viene definita in base ad un approccio multi-parametrico sviluppato negli ultimi dieci mesi, anche grazie all’esperienza fatta nell’estate 2022. Può essere sintetizzata nella compresenza di due fattori: uno ambientale, quale la scarsità di risorsa idrica disponibile per ciascun distretto, e uno infrastrutturale, ovvero l’assenza di fonti di approvvigionamento alternative.
In base a queste considerazione è stata quindi stilata una scala di riferimento:
- Alta: deficit idrico individuato da evidente trend in calo di disponibilità idrica e assenza di fonti di approvvigionamento alternative.
- Media: deficit idrico individuato da calo moderato di disponibilità idrica e assenza di fonti di approvvigionamento alternative.
- Bassa: deficit idrico individuato da calo moderato di disponibilità idrica e presenza di fonti di approvvigionamento alternative
La criticità idrica, invece, è dettata dalla capacità o meno di soddisfare completamente da parte di Viacqua la domanda delle utenze e rappresenta il dato più variabile nel tempo in quanto influenzato da diversi fattori, quali ad esempio la variabilità stagionale della popolazione, soprattutto nelle zone turistiche di montagna.
La scala che viene adottata è quindi la seguente:
- Nessuna: possibilità di soddisfare la domanda.
- Bassa: domanda ancora soddisfatta ma trend in peggioramento.
- Media: le risorse disponibili non garantiscono il soddisfacimento dei consumi standard.
- Alta: dopo aver preso tutte le misure preventive le risorse idriche non sono sufficienti a soddisfare la domanda.
Questo monitoraggio, già avviato nelle scorse settimane, ha messo in luce i territori maggiormente vulnerabili, ovvero gli 11 comuni di cui prima.