Lavoro sommerso nei vigneti a Montebello Vicentino: scoperti 8 braccianti in nero, multe per 90.000 euro, denunciato imprenditore

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Lavoro sommerso nei vigneti a Montebello Vicentino. Un’operazione della Guardia di Finanza di Vicenza ha portato a scoprire lo sfruttamento di 8 braccianti agricoli, all’elevazione di sanzioni per 90 mila euro e alla denuncia dell’imprenditore proprietario del vigneto.

Dei lavoratori in nero scoperti durante un controllo contro il lavoro sommerso, tutti di nazionalità indiana e intenti a vendemmiare, uno era anche sprovvisto di permesso di soggiorno e un’altro è risultato essere “richiedente asilo”, impiegato tuttavia dal titolare dell’azienda vinicola dopo soli 36 giorni dalla presentazione dell’istanza di protezione internazionale alla Questura di Verona, invece dei 60 giorni previsti dalla legge.

Le Fiamme Gialle della Compagnia di Arzignano hanno quindi denunciato l’imprenditore per aver violato la disciplina in materia di lavoro subordinato a tempo determinato e indeterminato contenuta nel Testo Unico sull’Immigrazione.

Nei suoi confronti è stata inoltre irrogata la maxi – sanzione per lavoro nero che, nel caso specifico, va da un minimo di 12.600 euro fino ad un massimo di 75.600 euro per i 7 braccianti agricoli impiegati nella raccolta dell’uva senza un regolare contratto di lavoro, e una sanzione amministrativa che va da un minimo di 4.320 euro ad un massimo di 12.960 euro, per essersi avvalso dell’opera di un richiedente asilo, senza rispettare i termini previsti dalla normativa sull’immigrazione.

“Essendo stato inoltre riscontrato l’impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria in misura superiore al 10% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro – precisa la guardia di finanza – i funzionari dell’Ispettorato del Lavoro di Vicenza hanno emesso il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, i cui effetti sarebbero decorsi in un secondo momento, trattandosi di un settore produttivo caratterizzato dalla stagionalità, misura poi revocata a seguito della regolarizzazione delle posizioni lavorative dei 7 soggetti trovati a prestare la propria attività in nero.

Inoltre, avendo rilevato, a carico del titolare della ditta individuale, l’impiego alle proprie dipendenze di un lavoratore straniero privo del permesso di soggiorno e/o di altra documentazione necessaria in tal senso, gli operanti hanno proceduto al suo deferimento all’Autorità Giudiziaria berica per l’ipotesi di reato di cui all’art. 22, comma 12, del D. Lgs 286/1998″.