Le accuse del Congresso degli Stati Uniti a Steve Bannon

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Steve Bannon
Steve Bannon

(Fonte The Vision) Steve Bannon è stato accusato di oltraggio al Congresso degli Stati Uniti per il suo rifiuto di testimoniare davanti alla commissione di inchiesta della Camera che sta indagando sull’assalto al Campidoglio di Washington del sei gennaio scorso. Il guru dell’estrema destra internazionale e stratega dietro alla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali del 2016 (con numerosi contatti anche in Italia, ndr) è stato convocato insieme a diversi altri membri dello staff dell’ex Presidente.

La commissione di inchiesta, composta da sette deputati democratici e due repubblicani, vuole chiarire la responsabilità di Trump nel sobillare e favorire i suoi supporter che hanno poi assaltato la sede del Congresso durante il voto per il riconoscimento della vittoria dello sfidante Joe Biden. Bannon è stato convocato perché molto vicino a Trump durante gli ultimi mesi della sua presidenza. Nonostante gli screzi con diversi membri del suo staff e l’allontanamento dalla Casa Bianca nel 2017, Bannon era poi tornato nelle grazie di Trump negli ultimi mesi del 2020, anche assistendolo nell’orchestrare la campagna di fake news sulla presunta elezione presidenziale rubata dai democratici. Ora Bannon si rifiuta di comparire davanti alla commissione sostenendo che le sue comunicazioni con il Presidente sarebbero protette da “privilegio esecutivo” e quindi ha il diritto di non rivelarle al Congresso. Oggi la Camera degli Stati Uniti deciderà se segnalare Steve Bannon al dipartimento di Giustizia. In caso di processo e di un’eventuale condanna, Bannon potrebbe scontare fino a dodici mesi di carcere.