Lettera aperta del “Comitato Vicenza Est Più Verde” al Sindaco di Vicenza sul caso dell’area ex Barcaro – Zaccaria

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Area ex Barcaro - Zaccaria
Area ex Barcaro - Zaccaria

Egregio signor Sindaco,

prima di leggere le esternazioni dell’ex-Assessore Lunardi del 23.04, stavamo per mandarLe questa lettera:

“Che cosa impedisce di riqualificare “a verde” l’area ex Barcaro-Zaccaria ?

La sentenza n. 476 /2021, con la quale il T.A.R. Veneto ha condannato il Comune di Vicenza a restituire al Fallimento di Quadrante srl quanto versato per oneri di urbanizzazione in relazione a titoli edilizi non sfruttati e ad oggi decaduti, non ci ha sorpresi.

Tale decisione, pur riguardando aspetti peculiari della vicenda, pone in evidenza l’errato approccio giuridico che non solo ha fatto perdere la causa al Comune, ma, che, in questi ultimi due anni, ha costituito pure il pretesto per disattendere le argomentate istanze di riqualificazione “a verde” dell’area, presentate, in più riprese, dai comitati di cittadini, tra cui VICENZA EST PIU’ VERDE e CIVILTA’ DEL VERDE.

Questa soluzione è ritenuta, infatti, dalla comunità dei residenti, di gran lunga preferibile alla cementificazione dell’area tramite supermercati, alberghi e relative infrastrutture.

Per dirla in termini giuridici, l’amministrazione comunale è stata allo scopo sollecitata ad esercitare la facoltà di ridefinire l’interesse pubblico in funzione del soddisfacimento di interessi costituzionalmente primari, tra i quali rientrano appunto quelli contemplati dall’art. 9 (ambiente e paesaggio) e dall’art. 32 (diritto alla salute) della Costituzione.

Il raggiungimento di tale obiettivo risulterebbe favorito da una serie di circostanze: la intervenuta decadenza dei diritti edificatori concessi sull’area, il fallimento della società con la quale è stata stipulata la convenzione urbanistica, la mancanza di legittimazione del soggetto che nel frattempo ha contattato l’amministrazione con proposte di modifica della convenzione urbanistica.

Ora, il T.A.R. ha, espressamente o indirettamente, confermato tali circostanze, sia in riferimento. alla decadenza dei titoli edilizi, sia alla mancanza di titoli idonei a trasferire i diritti della convenzione a soggetti diversi dell’originario stipulante, fallito.

Si ricorda, in particolare, che anche nell’ipotesi in cui non fosse scaduta la convenzione urbanistica, con la quale l’area è stata a suo tempo asservita, il Comune potrebbe ugualmente esercitare il diritto di recesso, per sopravvenute diverse esigenze di pubblico interesse, senza di fatto dover corrispondere alcun danno, considerata l’inerzia del privato interessato.

In conclusione, stante la natura prevalentemente politica delle decisioni da assumere e considerato che spetta alle istituzioni, in primis, farsi carico del compito di elaborare idee e progetti per soddisfare l’interesse pubblico, le scriventi organizzazioni chiedono che il Sindaco ed il Consiglio Comunale provvedano con urgenza ad assumere le decisioni di competenza per assicurare un riscontro appropriato e tempestivo alle istanze che le organizzazioni medesime, a nome dei residenti, hanno già in varie forme proposto e sulle quali sono disposte a confrontarsi.”

L’ex-Assessore Lunardi informa la cittadinanza, tramite una lettera pubblicata dal GdV il 23.04.2021, che la maggioranza che sostiene la Sua amministrazione avrebbe ostacolato la sua personale idea di riqualificazione dell’area (con nuove edificazioni), messa a punto intrattenendo contatti con un soggetto economico che, come afferma il TAR – e come la scrivente associazione aveva sostenuto con una PEC in data 09/10/2019 -, non è nemmeno legittimato a disporre dell’area medesima.

Chi Le scrive ha presentato osservazioni al PAT, raccolte di firme ed altri documenti, anche in occasione di incontri con Lei e con l’Assessorato di competenza, comprovando sia l’esistenza di un interesse della popolazione residente a riqualificare l’area come “zona umida”, sia l’esistenza delle condizioni giuridiche per realizzare tale obiettivo, senza danno economico per il Comune. L’ex-Assessore Lunardi ci dice implicitamente che di tutto questo non è stato tenuto alcun conto.

E’ troppo chiedere perché la Sua amministrazione ritiene di poter escludere le istanze dei cittadini dai criteri che dovrebbero definire l’interesse pubblico?

Comitato Vicenza Est Più Verde