Ucraina, lettera aperta del mondo scientifico russo contro l’invasione del Paese: la segnala Primo Mastrantoni di Aduc

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Ucraina, mondo scientifico russo contro l'invasione
Ucraina, mondo scientifico russo contro l'invasione

Una lettera aperta del mondo della ricerca russo, contro l’invasione dell’Ucraina, è stata sottoscritta da più di 6000 tra scienziati e giornalisti scientifici – ci scrive Primo Mastrantoni di Aduc (qui altre note dell’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –. Queste persone rischiano molto in un regime che non tollera dissidenti. E’ nostro dovere diffonderla.

Ecco il testo

Noi, scienziati e giornalisti scientifici russi, dichiariamo la nostra risoluta protesta contro le azioni militari lanciate dalle forze armate del nostro paese sul territorio dell’Ucraina. Questo passo fatale porta a enormi perdite di vite umane e mina le fondamenta dell’attuale sistema di sicurezza internazionale. La responsabilità di scatenare una nuova guerra in Europa ricade interamente sulla Russia.

Non c’è alcuna giustificazione ragionevole per questa guerra. I tentativi di usare la situazione nel Donbass come pretesto per dispiegare un’operazione militare non ispirano alcuna fiducia. È ovvio che l’Ucraina non rappresenta una minaccia per la sicurezza del nostro paese.
La guerra contro di lei è ingiusta e francamente inutile.

L’Ucraina è stata e rimane un paese vicino a noi. In Ucraina molti di noi hanno parenti, amici e colleghi nel lavoro scientifico. I nostri padri, nonni e bisnonni hanno combattuto insieme contro il nazismo. Scatenare una guerra per il bene delle ambizioni geopolitiche della leadership russa, guidata da dubbie fantasie storiosofiche, è un cinico tradimento della loro memoria.

Rispettiamo la statualità ucraina, che si basa su istituzioni democratiche realmente funzionanti. Siamo favorevoli alla scelta europea dei nostri vicini. Siamo convinti che tutti i problemi nelle relazioni tra i nostri paesi possano essere risolti pacificamente.

Scatenando la guerra, la Russia si è condannata all’isolamento internazionale, alla posizione di uno stato canaglia. Ciò significa che noi, scienziati, ora non saremo in grado di svolgere normalmente la nostra attività: dopotutto, condurre ricerche scientifiche è impensabile senza la piena collaborazione con colleghi di altri paesi. L’isolamento della Russia dal mondo significa un ulteriore degrado culturale e tecnologico del nostro paese in completa assenza di prospettive positive.
La guerra con l’Ucraina è un passo verso il nulla.

È amaro per noi renderci conto che il nostro paese, insieme ad altre repubbliche dell’ex URSS, che hanno dato un contributo decisivo alla vittoria sul nazismo, è ora diventato l’istigatore di una nuova guerra nel continente europeo.

Chiediamo l’immediata cessazione di tutte le operazioni militari dirette contro l’Ucraina. Chiediamo il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dello Stato ucraino. Chiediamo la pace per i nostri paesi.

Primo Mastrantoni, Aduc