L’Unesco (a pagamento) per il Prosecco e Vicenza

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Credo che Zanoni – ci scrive il prof. Luciano Parolin – invece di scrivere sempre contro, debba sostenere in pieno l’azione della Giunta Regionale che ha chiesto all’ Unesco la tutela del paesaggio vitivinicolo del Prosecco coltivato sulle colline Trevigiane. Ma cose è l’Unesco? L’Unesco è un organismo dell’ONU delegato alla tutela della bellezza ed è un valido richiamo turistico, culturale, enogastronomico, mediatico, per tutti i siti in lista, (a pagamento). Nel 1996 il riconoscimento dell’ UNESCO è arrivato anche le ville palladiane della provincia. Vicenza è uno dei siti UNESCO che possiedono il maggior numero di monumenti protetti ben 47.

L’agenzia dell’Onu per la salvaguardia dei beni culturali ha un bilancio di circa 800 milioni di dollari la metà spesi per il personale; ma solo 30 milioni sono impiegati per l’organizzazione effettiva dell’agenzia di cui circa 8 milioni sono spesi per la graduatoria delle candidature e le riunioni; circa 6 milioni per l’assistenza rivolta ai paesi più poveri come la Tanzania 1,3 milioni di dollari, segue Brasile, Perù, Costarica, Egitto poco meno di 1 milione. L’ Italia, paesi Europei, Stati Uniti, non ricevono nulla per il patrimonio. L’Italia e il Giappone sono i primi ?sostenitori? con 52 milioni di ? complessivi. Il Ministero dei Beni Culturali 11 milioni di ? per le città patrimonio dell’umanità. Risulta quindi che a pagare il Logo Unesco sia l’Italia. E Vicenza, quanto sborsa? Se facciamo un semplice calcolo costi e benefici, i ritorni economici, come afflusso turistico, legati al marchio Unesco sono bassi, meno del 30% (rilevazione de Il Giornale E. Fontana). Un altro studio rileva che i siti Unesco del nostro Paese hanno uno scarso ritorno commerciale, sedici volte inferiore a quelli americani, forse perché l’Italia ha ridotto i contributi al fondo World Heritage a 122 mila ? da 163 mila del 2013. Risulta chiaro che più che la bellezza e l’antichità delle colline trevigiane conti la politica e i versamenti, purchè qualcuno non remi contro! In tal caso io manderei il conto a chi come Zanoni lavora contro gli interessi di chi lo ha votato cioè i Veneti.

Speriamo non ci siano sempre ruote da ungere.