Mafia in Veneto, Saviano: “Il Nord sta scegliendo di legarsi al sistema criminale”. Villanova (Lega): “Radici della mafia lontane dalla nostra cultura”

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Alberto Villanova su terzo mandato
Alberto Villanova, Presidente del gruppo Zaia Presidente

Stanno facendo discutere alcune dichiarazioni di Roberto Saviano circa la presenza ormai conclamata della mafia in Veneto.

Al Corriere del Veneto lo scrittore, tra le altre cose, ha detto: “Una cosa dev’essere chiara: non sono i terroni che vengono a comandare a casa vostra, sparando coi mitra oppure distribuendo mazzette. È il Nord stesso che sta scegliendo di legarsi al sistema criminale. Lo fanno gli imprenditori: a volte per guadagnare di più, altre per ottenere la liquidità necessaria a superare i momenti difficili, come quelli del Covid. E se agiscono così, spesso è perché mancano solidarietà e sostegno da parte di banche e colleghi. È in atto un’alleanza tra le due forme di business che comandano il nostro Paese: le aziende del Nord e la criminalità“.

E ancora: “È la dimostrazione che quello lo considerano un loro territorio. Stare in Veneto o a Melito di Napoli, a Scampia, o a Casavatore, oramai per loro è esattamente la stessa cosa. E quindi possono applicare le medesime simbologie senza che questo pregiudichi la possibilità di stringere accordi con la politica e l’imprenditoria”.

“Estirpare la mafia dalle sue radici è un dovere dello Stato, sempre e dovunque. Ma le dichiarazioni di Saviano sul Veneto e le nostre aziende sono ripugnanti: deve chiedere scusa”.

Queste le parole del presidente dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta in Consiglio regionale, Alberto Villanova, sulle dichiarazioni di Roberto Saviano.

“La mafia fa schifo a tutti, non solo a Saviano. Quando si sostiene che le aziende del Nord sono una forma di business che comanda il paese, si stanno usando parole pesanti. Ma quando si aggiunge che questo potere si allea con la mafia anche qui, in Veneto, per fare ancora più profitti, allora si entra nel campo del vilipendio.

Se qualcuno ha sbagliato, deve pagare: ma guai ad accostare la mafia alle nostre aziende. Mentre le schiene dei veneti, negli Anni ’70 e ’80, si spezzavano per costruire le nostre imprese, il nostro benessere, lo Stato italiano mandava al confino i mafiosi. Anche qui in Veneto. Saviano lo ha dimenticato. Noi no”, conclude Villanova.