L’Amministrazione comunale di Marano Vicentino, in accordo con le rappresentanze sindacali dei lavoratori, ha deciso di destinare al welfare aziendale dei propri dipendenti, in qualità di datrice di lavoro, una quota del Fondo produttività del personale dipendente del Comune per l’anno 2023, pari a 8.600 euro, in forma di buoni spesa.
“Nell’intento di sostenere il nostro Distretto del commercio ‘Marano Vicino’, per il quale abbiamo scelto lo slogan ‘Acquista locale. Supporta la tua comunità’, l’Amministrazione fornirà ai dipendenti comunali dei buoni spesa da spendere nelle attività economiche del Distretto aderenti all’iniziativa”, spiega l’assessore Alessandro Peron.
I buoni spesa avranno un valore di 20 euro, e dovranno essere accompagnati dal documento di identità del beneficiario; dovranno inoltre essere spesi per intero e non daranno diritto a resto.
I buoni consentiranno l’acquisto di beni e servizi nella rete del Distretto maranese del commercio, e non saranno cedibili, né commerciabili, né convertibili in denaro.
Storia del paese Marano Vicentino
Non si è trovata sinora nessuna traccia di vita preistorica nel territorio del paese di Marano Vicentino perchè la pianura con le sue paludi ed i suoi torrenti privi di argini non offriva luoghi adatti ad una sicura dimora.
Sono sicuri invece i segni della colonizzazione romana. A proposito di questi, è opportuno notare che probabilmente il nome stesso del paese testimonia la presenza dei Romani. Molti e discordanti sono i pareri sull’origine e sul significato del nome Marano: la opinione più concordemente accettata è quella che lo fa derivare dal latino Marianus e quindi dal nome proprio Mario.
Lungo la linea ferroviaria furono scoperte tombe di cremati di epoca romana, coperte da tegole. A Molina di Malo, che fino a tempi non lontani appartenne a Marano, furono trovate tombe del I° e II° secolo d.C.
Alcune delle varie ondate di Barbari che attraversarono, alla caduta dell’Impero Romano, la fertile pianura padana, investirono probabilmente anche il territorio del Comune di Marano Vicentino, senza però lasciarvi traccia.
Si fermarono a lungo i Longobardi, il cui dominio in Italia si protrae dal 568 al 774.
Ai Longobardi successero i Franchi e dopo la dominazione franca si ebbe nel periodo feudale l’affermarsi del dominio diretto dei conti, sia laici che ecclesiastici, che si fecero signori dei luoghi dei quali avevano prima ricevuta l’investitura. Nel 1284 sono signori di Marano i fratelli Ecelino, Bonagiunta, Benincasa ed Enrico detto Bruto, figli di Enrico Signoreto da Marano, i quali acquistarono dal conte Beroardo di Schio e da suo figlio Alberto, l’acqua della roggia al prezzo 500 libbre. Fu questo un avvenimento di grandissima importanza per la nostra terra.
Gli inizi della vita industriale di Schio sono legati a quest’acqua che è derivata dal Leogra. Anche a Marano l’acqua serve non solamente all’irrigazione dei campi, ma a muovere mulini e probabilmente magli per la lavorazione del ferro e folli per la pettinatura della lana. Il possesso e l’uso dell’acqua della roggia furono sovente, nei secoli, motivo di contrasto.
Si andavano frattanto formando nel territorio i Comuni, pur attraverso le successive dominazioni degli Scrovegni di Padova, degli Scaligeri di Verona e dei Visconti di Milano.
Nel 1404 Vicenza si è spontaneamente a Venezia e in breve anche tutto il territorio della provincia viene ad essere sottomesso alla Repubblica Veneta, sotto alla quale anche Marano resterà fino al 1797. Appartengono a questo periodo alcune costruzioni di pregevole fattura, tra le quali quella di Ca’ Alta di cui restano alcuni particolari. E’ opportuno ricordare la nobile famiglia dei Da Marano, che dal nostro paese trae origine e del quale ebbe, in tempi remoti, probabilmente la signoria, anche se ben presto i Da Marano si trasferirono a Vicenza. Da questa famiglia uscirono molti uomini che si resero illustri per i loro meriti rendendo famoso il casato fra le famiglie di Vicenza.
Caduta la Repubblica di Venezia Marano divenne dominio francese e successivamente dominio austriaco. Con l’annessione al Regno d’Italia Marano inaugura un nuovo capitolo di storia per arrivare fino ai giorni nostri.