Mattia Battistetti, nuova udienza del processo a Treviso: Rifondazione Comunista di Vicenza annuncia la sua presenza

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Mattia Battistetti
Mattia Battistetti

Si avvia verso la conclusione il processo per la tragica morte di Mattia Battistetti, l’operaio 23enne di Montebelluna (Treviso) schiacciato da un carico caduto da una gru quattro anni fa. La prossima udienza si terrà giovedì 23 ottobre, alle 8 e 30, presso il Tribunale di Treviso.

La segreteria provinciale di Rifondazione Comunista di Vicenza ha annunciato la sua presenza all’udienza, lanciando un appello alla partecipazione. “Rifondazione Comunista sarà presente e invitiamo tutte e tutti a esserci: perché la giustizia per Mattia è giustizia per ogni lavoratore e lavoratrice che rischia la vita per un salario troppo spesso misero e precario”, si legge nella nota.

Mattia Battistetti perse la vita nel 2021 dopo essere stato colpito da un carico di 15 quintali sganciatosi da una gru in movimento. Le indagini successive all’incidente hanno rivelato gravi negligenze sul fronte della sicurezza.

Tra le violazioni accertate, è emerso che la gru in questione aveva più di trent’anni e presentava una spina di sicurezza rotta, responsabile della perdita del dado di fissaggio del carico. Inoltre, nell’area di cantiere mancava una recinzione adeguata a perimetrare l’area di sicurezza e non era stata attivata la prescritta segnalazione acustica durante il movimento del carico.

Il processo per la morte del giovane operaio vede sul banco degli imputati sei persone, tra cui dirigenti, tecnici di cantiere e figure preposte alla sicurezza, accusate a vario titolo di omicidio colposo, lesioni personali colpose e violazioni delle norme di sicurezza.

L’ultima udienza, svoltasi a inizio ottobre, è stata caratterizzata dalle arringhe difensive. L’avvocato Giuseppe Basso, difensore di Andrea Gasparetto e dell’azienda Altedil, ha escluso qualsiasi responsabilità dell’impresa per cui lavorava la vittima, sostenendo che la gru coinvolta appartenesse a un’altra ditta, la Bordignon Costruzioni. Secondo la difesa, si sarebbe trattato di un “incidente di lavoro” e non di un evento riconducibile direttamente all’organizzazione dell’impresa di provenienza del giovane.

Nel corso delle precedenti udienze, il Pubblico Ministero Daniela Brunetti ha chiesto 15 anni complessivi di condanne per gli imputati. In quell’occasione, la madre di Mattia, Monica, presente in aula, dichiarò: “Non cerco vendetta, solo verità e giustizia anche perché non ci siano in futuro altre tragedie simili”.

Nell’udienza di domani, è previsto l’intervento dei difensori degli imputati legati alla Bordignon Costruzioni. La data della sentenza verrà stabilita nei successivi rinvii.