
BARI (ITALPRESS) – L’Ufficio territoriale di Puglia e Basilicata dell’Ispettorato della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari ed i Carabinieri Forestali hanno sequestrato circa 1.500 quintali di vino sfuso impropriamente etichettato come “Primitivo Salento IGP” e “Primitivo Puglia IGP”.
Soddisfazione è stata manifestata dall’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia: “Ringrazio il Ministro Lollobrigida e tutti gli organi di controllo per aver dato seguito con tempestività alla segnalazione giunta dal Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia. È fondamentale tenere alta la guardia: non si può speculare sui prezzi né immettere sul mercato prodotti privi di qualità e di certificazione. Per quanto ci riguarda, non arretreremo di un millimetro. Saremo sempre al fianco delle autorità competenti per sostenere e rafforzare le attività di controllo. Operazioni come questa sono essenziali per salvaguardare il valore delle nostre denominazioni e garantire un mercato equo e trasparente per chi produce onestamente, rispettando la legalità. Questa operazione serve a fare pulizia sul mercato, a tutela dei nostri marchi, dei nostri agricoltori e della stragrande maggioranza delle cantine che operano in maniera corretta e rispettosa delle regole. Non possiamo permettere che pochi comportamenti scorretti inquinino il mercato e danneggino la credibilità di produzioni di qualità come quella del nostro Primitivo”.
I controlli avviati per la stagione vendemmiale in corso rientrano nell’accordo siglato tra la Regione Puglia e i Carabinieri Forestali, finalizzato nello specifico alla tutela della qualità delle produzioni agroalimentari pugliesi. Un esempio virtuoso di collaborazione istituzionale, si legge in una nota, che rafforza anche l’operato dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari. Le attività ispettive proseguiranno per tutto l’autunno, estendendosi a tutto il territorio regionale, con l’obiettivo di garantire la piena conformità alle normative di tutela delle denominazioni di origine e la massima trasparenza nella filiera vitivinicola pugliese.
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