“La colpa d’esser vivo e non poter pagare”: la storia di Michael Flor e la fattura da 1,2 milioni di dollari (che non pagherà) dopo aver sconfitto il Covid

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Quando il primo presidente nero degli USA Barack Obama promosse e realizzò la sua riforma sanitaria, la cosiddetta legge “Obamacare”, fu accusato di essere “socialista”. La più grande democrazia del mondo, il Paese simbolo del capitalismo, non può e non vuole avere una sanità pubblica e gratuita. Il tema della sanità privata è esploso con prepotenza anche in Italia a causa della diffusione del Coronavirus e la tragedia delle terapie intensive sull’orlo del collasso e degli anziani morti nelle case di riposo. Da noi la questione principale è la gestione delle risorse, si discute molto di centralismo vs regionalismo, di tagli. Ma in Lombardia e Veneto per esempio, soprattutto nel primo caso, si discute molto anche sulle privatizzazioni, demonizzate da molti, ma che l’ex governatore Formigoni difende, sostenendo che Fontana avrebbe dovuto chiedere prima l’aiuto agli ospedali privati e che Maroni abbia danneggiato la medicina di territorio, indispensabile durante l’emergenza Covid.

L’Obamacare, che dal 2017 Trump sta provando in tutti i modi ad abolire, finora senza riuscirci, (ma in compenso ha annullato il divieto di discriminare le persone transessuali), ha allargato la copertura sanitaria a 23,5 milioni di americani in più rispetto a prima. Michael Flor,(in foto) 70enne di Seattle, si è ammalato di Coronavirus circa 2 mesi fa ed è stato in ospedale per 62 giorni prima di potersi dire guarito, nello stesso ospedale dove è nato. Come riporta il Seattle Times, Flor una volta dimesso e superata la battaglia più grande e importante della sua vita si è visto recapitare una parcella di 1,2 milioni di dollari da parte dell’ospedale, tanto che la sua prima reazione sarebbe stata “Mi sento in colpa per essere sopravvissuto”.

Flor è uno di quegli americani che, per sua fortuna, non ha problemi a permettersi un’assicurazione sanitaria. Inoltre il presidente Trump ha firmato un accordo da 100 miliardi di dollari finanziati dal Congresso, tra ospedali e compagnie di assicurazione, per far fronte all’emergenza Coronavirus. Questo significa che Flor potrebbe anche non pagare nulla, o comunque una cifra decisamente più alla sua portata e meno eclatante. Stare in terapia intensiva negli Stati Uniti costa quasi 10 mila dollari al giorno. Il doppio di qualsiasi altra parte del mondo. Il Coronavirus è un caso particolare e richiede tipi diversi di trattamento e di cure. Non è una novità che negli USA curarsi sia purtroppo, spesso, un lusso, e l’accordo di Trump ha attenuato la situazione. Ma se l’attuale presidente dovesse riuscire a togliere l’Obamacare e, Dio non voglia, l’America dovesse affrontare una nuova ondata di Covid o un altro tipo di epidemia?

Sicuramente il caso di Michael Flor sarà spesso ‘usato’ da Joe Biden, ex vice proprio di Obama e sfidante di Trump, durante la campagna elettorale.


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