Mobilità Vicenza, Nicolai (CCSV): “Può essere rivoluzionata, ma da questa giunta un passo verso il collasso”

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mobilità Leonardo Nicolai Coalizione Civica Vicenza
Leonardo Nicolai Coalizione Civica Vicenza

“Siamo davvero preoccupati per i lavori nell’ambito della mobilità di Vicenza il cui inizio sembra imminente in piazzale De Gasperi, e possiamo dirlo già ora: così non possono andare”. Ad affermarlo è Leonardo Nicolai, consigliere comunale di Coalizione Civica per Vicenza e ricandidato al consiglio.

“Ne abbiamo parlato già nelle scorse settimane, ma ora è arrivato il momento di fare quella chiarezza che il Comune non sta facendo. E diciamolo subito: non siamo contrari alla pedonalizzazione, ma siamo di fronte ad un reale rischio del collasso della mobilità cittadina per colpa dell’inettitudine di questa giunta e dell’assessore alla mobilità”

Leonardo Nicolai premette alcune proposte di Coalizione Civica Sinistra Verdi: “Di una circolare del Trasporto Pubblico Locale parliamo da più di cinque anni. Quando avevamo fatto la proposta la scorsa campagna elettorale, però, lo schieramento di Rucco ci aveva duramente criticato. Oggi invece hanno improvvisamente cambiato idea, probabilmente perché si son resi conto che la nostra proposta aveva un fondamento, oppure più probabilmente perché sulla mobilità non avevano proprio nessuna idea e come abbiamo spesso visto si sono mossi a caso, le poche volte che l’hanno fatto. Per noi la circolare di trasporto pubblico deve collegare i quartieri con i punti di interesse della città: così può avere un senso, anche a servizio delle altre linee. Una mini-circolare è invece già di suo una soluzione rischiosissima. In tutto ciò vogliamo aggiungerci il tema parcheggi: da mesi chiediamo un Piano Parcheggi che nel PUMS non c’è. Cosa fa invece la giunta? L’opposto: ne toglie a decine in Viale Giuriolo, facendo finta si tratti di una scelta emergenziale”.

Nicolai quindi spiega: “Ma mettiamo in ordine quel poco che sappiamo sui lavori di Piazzale De Gasperi. Nel 2020 viene presentato un mirabolante progetto di riqualificazione di Campo Marzo, che prevede anche la riqualificazione del piazzale e la sua conseguente pedonalizzazione. Viene messo nero su bianco solo due anni più tardi, nell’ambito del PUMS, il progetto della giunta di dar vita a una mini-circolare all’interno delle mura. Nel giro di poche settimane ci siamo trovati in una spirale pericolosa per la mobilità. Vengono infatti annunciati i lavori di Piazzale De Gasperi, e, attenzione, la giunta dichiara che è allo studio l’ipotesi di rendere a doppio senso Viale Giuriolo per gli autobus, con buona pace dei posti auto: il tutto viene venduto come una risposta d’emergenza a questi lavori. E qui arriva il bello: scrivo io stesso un comunicato stampa dicendo che il doppio senso di Viale Giuriolo era annunciato già da tempo, in quanto nel progetto del filobus. Mi risponde l’assessore alla mobilità Celebron che di fatto mi dà ragione, affermando infatti che si trattava di un progetto della giunta Variati. Di qui il dubbio: davvero si può parlare di risposta emergenziale quando si ha di fronte un progetto che era noto da oltre 6 anni?”

Nicolai mette in fila alcune dichiarazioni: “Su questo tema la giunta si sta evidentemente avvitando su se stessa e sulla sua incapacità di progettazione. Celebron, infatti, afferma che i lavori di Piazzale De Gasperi non si faranno nel periodo scolastico, ma la cosa è alquanto improbabile: i lavori infatti dovrebbero durare 230 giorni. Ci spieghi Celebron a questo punto quale scuola ha vacanze per 7 mesi. In tutto ciò è il sindaco Rucco a dichiarare che ‘si creerà da Corso Palladio una lunga passeggiata oltre Porta Castello, che adesso viene vista come barriera’. Ma il risultato della pedonalizzazione di Piazzale De Gasperi è solo uno: trasformare Piazza Castello in Strada Castello, con una lunga fila indiana di autobus.”

Vengono quindi elencate le principali criticità conseguenti: “Poiché non c’è alcuna mappa di modifica della mobilità a cui riferirsi, ci siamo scervellati per capire come potrebbe cambiare la nostra città secondo le dichiarazioni fatte fin qui. Chiudendo gli autobus all’interno delle mura, si costringerà probabilmente la maggior parte di questi ad andare necessariamente fino a Viale Margherita: per tornare in stazione dovranno quindi virare verso Viale Risorgimento. Questo percorso obbligato ha una lunghezza di 2,65 km, contro i 550 metri che oggi fanno per arrivare nel medesimo punto: parliamo quindi di 2,1 km in più, con la conseguenza di un inaccettabile aumento dei tempi di percorrenza. Considerando anche il traffico dell’ora di punta che attanaglia la nostra città, potremmo costringere le persone a rimanere bloccate nel bus anche per 10-15 minuti in più. Un grave problema per tutti coloro che vogliono sfruttare il trasporto pubblico, soprattutto per famiglie e studenti che saranno costretti a rivedere in maniera importante i loro orari quotidiani. L’alternativa probabilmente sarebbe quella di dirottare una parte di autobus direttamente in Levà degli Angeli, scaricando Contrà San Biagio, e da qui si capirebbe la necessità di rendere a doppio senso Viale Giuriolo “nel nome dei lavori” (per quanto sia un progetto già previsto, come ha confermato l’assessore): non si capisce però come si intende risolvere a quel punto il nodo dell’incrocio di Viale Giuriolo e Viale Margherita, che sarebbe sovraccaricato da un’inestricabile sovrapposizione di linee, con un Campo de Nane già soffocato dal traffico. C’è poi un altro rischio, e cioè quello di un probabile intasamento generale tra Viale Venezia e Viale Risorgimento, visto che non sono state allestite corsie preferenziali.”

“Il problema è che questo progetto nasce monco negli intenti – continua Nicolai – è l’assessore Celebron a parlare di una riduzione iniziale del 30% del passaggio di bus in Piazza Castello, con la prospettiva di diminuire le corse di attraversamento del 60%. Parliamo, citando numeri detti da lui, di 400 passaggi quotidiani: dove finiranno queste 120 corse? Come raggiungeranno il centro in tempi rapidi le persone che oggi le utilizzano? Ed è questo il principale problema: è legittimo che una giunta abbia le sue idee ma, tolto che sarebbe stato auspicabile un confronto prima, il punto è che i progetti urbanistici devono essere applicati dopo che la mobilità è stata rivoluzionata, e non il contrario.”

Nicolai quindi chiude: “Celebron sostiene che il cantiere dovrà partire a giugno, indipendentemente da chi sarà eletto, ma lo diciamo già da ora: così non si può fare. Perché è imprescindibile un ragionamento complessivo sul trasporto pubblico e una conseguente informazione prima di un cambiamento urbanistico così importante. E questo comunque è un po’ la cifra di questa sgangherata amministrazione: l’unica cosa che vogliono portare a termine è un passo verso il collasso della mobilità. Un muro di autobus in pieno Centro Storico che creerà solo una separazione della città e un impoverimento dei servizi per le persone, il tutto basato su un impianto della mobilità disegnato dal PUMS che abbiamo già evidenziato più volte essere inadeguato. Se si vuole fare una mini circolare, tanto vale fare un trenino per bambini. Una linea circolare va bene, e noi lo proponiamo dal 2018, ma deve collegare i quartieri con i principali punti di interesse della città, e le tre linee BRT devono avere un punto di interscambio comune tra loro: tutto ciò non è previsto dal PUMS, che non è mai stato portato in consiglio. E sappiamo il perché: sul tema della mobilità la giunta è così inadeguata che non sarebbe riuscita a sostenere una discussione concreta. La città merita di meglio, occorre cambiare passo”.


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