Morti sul lavoro raddoppiati in Veneto: 38 nei primi 5 mesi del 2025, erano 19 a fine maggio 2024. Vicenza in zona rossa

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morti sul lavoro in Veneto a fine maggio 2025
Incidenze degli infortuni mortali sulla popolazione occupata nella regione Veneto (fonte Osservatorio Vega)

Mentre ancora non si è spenta l’eco della terribile tragedia di Tezze sul Brenta, dove la letale combinazione del caldo e delle esalazioni di gas tossici è costata la vita a Abdelmajid El Khabch, operaio  di 48 anni, dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre arriva implacabile il conteggio delle vittime sul lavoro dei primi 5 mesi del 2025, che confermano una situazione drammatica per il Veneto, che con 38 morti sul lavoro è secondo solo alla Lombardia per numero di decessi totali e ancora in zona arancione nella mappatura dell’osservatorio, con un’incidenza di mortalità superiore alla media nazionale.

Come spiega il Presidente dell’Osservatorio Vega Mauro Rossato, la situazione della regione è decisamente critica, sia come numeri assoluti sia come incidenze: “I numeri restano negativi in Veneto. A crescere sono soprattutto le morti in occasione di lavoro: più che raddoppiate”.

A fine maggio 2025 dunque il rischio di infortunio mortale in Veneto (13,5 morti per milione di occupati) risulta superiore alla media del Paese, pari a 11,6. Numeri che danno da pensare, oltretutto se confrontati con i dati dello scorso anno che avevano visto la regione sempre al di sotto della media nazionale, anzi addirittura in zona bianca, tranne un solo mese in cui era finito in zona gialla.

Addirittura a fine maggio Vicenza si colloca in zona rossa – quelle in cui l’incidenza degli infortuni mortali è oltre il 125% di quella nazionale – con un indice di 20,5 e condivide la zona con Rovigo (20,0) e Venezia (16,3). Segue Padova in zona arancione (13,5) e Verona in zona gialla (11,5). In zona bianca si trovano soltanto Treviso (7,5) e Belluno (0,0).

Numeri raddoppiati rispetto al 2024

Sono 38 i decessi rilevati nei primi cinque mesi del 2025 (contro i 19 del 2024): 30 in occasione di lavoro (16 in più dello scorso anno) e 8 in itinere (3 in più del 2024). Padova e Vicenza condividono la maglia nera per numero di vittime totali (9), seguita da Venezia e Verona (7), Treviso (4) e Rovigo (2). Vicenza guida anche la classifica delle vittime in occasione di lavoro (8). Seguita da Venezia e Padova (6), Verona (5), Treviso (3) e Rovigo (2).

Anche le denunce di infortunio totali sono aumentate rispetto alla fine di maggio del 2024: erano 30.001 e ora sono 30.102. È la provincia di Padova a far rilevare il maggior numero di denunce totali di infortunio (6.074), seguita da: Verona (5.913), Vicenza (5.616), Treviso (5.435), Venezia (4.970), Belluno (1.171) e Rovigo (923).

Uomini più a rischio, ancora il manifatturiero il settore più colpito

Sono 10.453 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (8.383 in occasione di lavoro) e 19.649 quelle degli uomini (17.406 in occasione di lavoro), mentre sono 4 le donne che hanno perso la vita: 2 in occasione di lavoro e 2 in itinere. Le denunce dei lavoratori stranieri sono 7.461, di queste 6.307 quelle registrate in occasione di lavoro. Sono 17 i lavoratori stranieri deceduti (su un totale di 38), 11 dei quali in occasione di lavoro.

Le Attività Manifatturiere, alla fine di maggio 2025, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (5.144). Seguite da: Costruzioni (1.767), Commercio (1.532), Trasporti e Magazzinaggio (1.381) e Sanità (1.328).