Morti sul lavoro: lettera aperta (e da condividere) al presidente Mattarella di Carlo Soricelli (Osservatorio Nazionale di Bologna Morti sul Lavoro)

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Morti bianche, Opera di Carlo Soricelli (Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro)
Morti bianche, Opera di Carlo Soricelli (Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro)

Caro Presidente Mattarella, sono Carlo Soricelli fondatore e volontario dell’Osservatorio Nazionale di Bologna Morti sul Lavoro e invoco il suo intervento, chiedendo anche a chi legge di inviarle una mail sul tema componendola qui magari sulla falsariga di quello che le esporrò ora (qui alcuni dati periodicamente riportati da ViPiu.it, ndr).


Presidente, faccia cessare il malcostume, per non dire di peggio di Ministri e non solo, che vanno nei Consigli di Amministrazione di Istituti dello Stato dopo il loro incarico e dopo aver sempre ignorato le mail mandate dall’Osservatorio ai Ministeri del Lavoro e delle Politiche Agricole, senza mai ottenere risposte.

Poi si scopre il perché: dovevano andare a ricoprire importanti posizioni negli Istituti dello Stato che dovevano controllare o ricevere lauti incarichi in Enti Internazionali. Vigili sulla prossima legislatura, Presidente Mattarella.

Poi basta raccontare bugie agli italiani: non c’è alcun calo delle morti di lavoratori, ma si registra un aumento del 9% rispetto al 30 settembre del 2021 e se andiamo a vedere il 30 settembre del 2008, anno di apertura dell’Osservatorio Nazionale di Bologna Morti sul Lavoro, c’è uno spaventoso aumento del 25%.

Ma l’INAIL registra un calo delle stesse dimensioni, perché ci sarà tra i suoi assicurati che rappresentano solo una parte dei lavoratori.

Presidente Mattarella mi affido a lei, sono 15 anni che denuncio un numero di morti sul lavoro molto più grande, e io lo faccio senza nessun costo, ma solo con lavoro volontario. Vada a vedere perché occultano almeno 300/400 morti sul lavoro all’anno, oppure mandi i suoi emissari a controllare se racconto stupidate.

I morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati per Provincia e Regione della tragedia, data, identità, professione, età e nazionalità (lo faccio da 15 anni con tabelle Excel) e non sono solo gli assicurati all’INAIL, ma tutti quelli che muoiono lavorando, come i 140 agricoltori finora schiacciati da trattori quest’anno e come quel vecchio di 79 anni che è morto lavorando in un cantiere.

Solo sui luoghi di lavoro siamo arrivati a 602 morti e con i morti sulle strade e in itinere verso il lavoro si superano ad oggi i 1.100 complessivi. Come si può tollerare, caro Presidente, una strage di queste dimensioni? Come simpatizzante (chi vuole può scrivere collaboratore) dell’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro di Bologna sono a Sua completa disposizione per farle conoscere le reali dimensioni del fenomeno, che la politica, e non solo, fa finta di non vedere.

Carlo Soricelli