Morti sul lavoro, in Veneto è allarme: la regione in zona arancione, tre province in zona rossa. Quasi metà vittime sono stranieri

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zona arancione per il veneto per i morti sul lavoro
Incidenze degli infortuni mortali sulla popolazione occupata nella regione Veneto (fonte: Osservatorio Vega)

Il 2025 è un anno no in tema di morti sul lavoro per il Veneto: i dati aggiornati a fine aprile dicono infatti che la regione, insieme alla Campania, è seconda solo alla Lombardia per numero di decessi totali, e lo stesso podio si ripete riguardo le vittime rilevate in occasione di lavoro. Sono i dati dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, che ogni mese monitora la situazione a livello nazionale, suddividendo le regioni in zone da bianche a rosse a seconda se il numero delle vittime sul lavoro è al di sotto o al di sopra della media nazionale. “Alla fine del primo quadrimestre del 2025 – spiega Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega – il Veneto continua a registrare un numero elevato di morti sul lavoro, in aumento rispetto al 2024. Nella nostra nuova mappatura, infatti, passa dalla zona gialla alla zona arancione, con un rischio di morte sul lavoro superiore alla media nazionale. A fine aprile si contano 27 vittime, contro le 16 dello stesso periodo del 2024; a crescere sono soprattutto le morti in occasione di lavoro. Quasi raddoppiate”. Nel 2024 infatti i numeri, pur drammatici perché ogni morto sul lavoro è una tragedia, hanno tenuto il Veneto quasi sempre in zona bianca, tra le ragioni più sicure dove lavorare. Il 2025 invece è iniziato male e continua con un’andamento poco rassicurante: tranne a fine marzo, quando era sceso in zona gialla, il Veneto è sempre stato in zona arancione. A fine aprile il rischio di infortunio mortale nella regione con 9,4 morti per milione di occupati risulta superiore alla media del Paese, pari a 8,8.

Tre province in zona rossa

Scendendo nel dettaglio, Venezia si colloca in zona rossa con un indice di 13,6 e condivide la zona con Vicenza (12,8) e Padova (11,2). Seguono in zona arancione: Rovigo (10,0), Verona (9,2). Treviso (2,5) e Belluno (0,0) in zona bianca.

Come detto, sono stati 27 i decessi rilevati nel primo quadrimestre del 2025 (erano 16 nel 2024): 21 in occasione di lavoro (10 in più dello scorso anno) e 6 in itinere (1 in più del 2024).

A Padova la maglia nera per numero di vittime totali (7), seguita da Venezia, Vicenza, Verona (6), mentre Treviso e Rovigo contano 1 vittima. Venezia, Vicenza e Padova guidano poi la classifica delle vittime in occasione di lavoro (5). Seguite da Verona (4), da Treviso e Rovigo (1).

Salgono anche le denunce per infortunio

Anche le denunce di infortunio totali sono aumentate rispetto al 2024: erano 23.136 e ora sono 23.350. È ancora la provincia di Padova a far rilevare il maggior numero di denunce totali di infortunio (4.669), seguita da: Verona (4.591), Vicenza (4.432), Treviso (4.210), Venezia (3.809), Belluno (920) e Rovigo (719).

Riguardo la distinzione per genere, 8.048 denunce di infortunio riguardano donne lavoratrici e 15.302 uomini. Due sono 2 le donne che hanno perso la vita: 1 in occasione di lavoro e 1 in itinere.

Sono poi 5.744 le denunce di infortunio dei lavoratori stranieri  e sono ben 13 i lavoratori stranieri deceduti (su un totale di 27), 9 dei quali in occasione di lavoro.

Manifatturiero settore più colpito

Sono ancora le Attività Manifatturiere a guidare la poco invidiabile graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (3.996). Seguite da: Costruzioni (1.394), Commercio (1.163), Trasporti e Magazzinaggio (1.100) e Sanità (1.038).

Un quadro non molto rassicurante quello raccontato dai numeri dell’osservatorio Vega , il cui presidente Rossato conclude: “A maggio è stato finalmente approvato il nuovo Accordo sulla formazione sulla sicurezza che obbliga tutti i datori di lavoro a ricevere un’adeguata informazione sulla normativa per la prevenzione degli infortuni: ci auguriamo che, grazie ad una maggiore consapevolezza dei datori di lavori, migliori anche la sensibilità sulla sicurezza nelle aziende”.