Mostra violini Leonardo Frigo in basilica palladiana. Colombara (Quartieri al Centro): “quanti soldi ha speso il Comune?”

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leonardo frigo infernus
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La Basilica palladiana ritorna ad ospitare allestimenti e mostre destinate al grande pubblico con la collezione di violini decorati a china con illustrazioni tratte dall’Inferno di Dante e firmate dal ventisettenne asiaghese Leonardo Frigo. Il consigliere comunale di opposizione di Vicenza Raffaele Colombara (Quartieri al Centro) ha a tal proposito presentato un’interrogazione al sindaco Rucco e all’assessore Siotto sollevando dubbi e perplessità sui costi di tale esposizione. “In queste ore ho raccolto numerose perplessità non solo sulla logica di questa scelta, sulla durata dell’esposizione, ma anche, e soprattutto, sulla cifra che sarebbe stata investita per la sua realizzazione. Infatti, nel sito ufficiale del Comune, sempre così puntuale e circostanziato in occasione delle quotidiane inaugurazioni e sopralluoghi, non si fa menzione di quanto costerà questa mostra e, soprattutto, chi ne sosterrà i costi. Una emittente televisiva locale ha comunque segnalato che l’amministrazione spenderebbe cento mila euro per esporre 33 violini e un violoncello per i 67 giorni previsti, praticamente al costo di quasi 1.500 euro al giorno. Molti dunque sono gli interrogativi sorti attorno all’Inferno dei violini di Rucco, che elenchiamo di seguito e sui quali i vicentini gradiranno ricevere una risposta, eventualmente anche attraverso l’autocelebrativo trimestrale cartaceo dell’amministrazione” scrive Colombara.

“Innanzitutto: a fronte di quali considerazioni sono stati impegnati 100 mila euro della collettività in un momento economico così delicato? Con quali criteri si è scelto questo intraprendente artista, asiaghese, ma ormai trapiantato a Londra? Quali saranno i benefici che il mondo artistico giovanile e locale trarrà da questo evento? Quale indotto economico e turistico sarà generato da tale iniziativa e da tale investimento? E che cosa significa quando, nel comunicato, si dice che l’evento contribuirà “alla resilienza psicologica anche nelle situazioni più difficili”?  Ancora: una mostra così particolare e certamente di nicchia, che costa cento mila euro alle tasche dei vicentini, quante visite prevede di realizzare in luglio ed agosto, se l’ingresso sarà a pagamento? Infatti si dovrà comunque pagare il biglietto ordinario per l’accesso alla basilica, anche se sindaco e assessore hanno cercato di fare i furbetti annunciando che la mostra è ad ingresso libero, ben sapendo che per entrare alla mostra prima si deve pagare il ticket per entrare in basilica. Inoltre: a curare l’allestimento sarà una società di Roma con una sede a Genova che si occupa di ricerche e sondaggi, piani strategici di comunicazione, lobbying e relazioni istituzionali. Ma che ‘c’azzecca’ questa società con Vicenza e il suo sindaco (e il suo onnipresente consigliere Serafin)? Infine, l’elemento più specioso: di questi 100 mila euro, quanti sono a carico del Comune e quanti a carico dello sponsor AIM, che così utilizza risorse generate dalle bollette dei vicentini che potevano essere destinate certamente ad attività culturali, ma probabilmente con maggiore profitto? – conclude il consigliere di opposizione -A chi va questa cifra e per quali voci sarà spesa?”.