Murale per Lina Buffolente: proposta per celebrare la pioniera del fumetto vicentino dei consiglieri di Quartiere 6 Luca Zanon e Alessandro Ambrosini

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Lina Buffolente
Lina Buffolente; credits: sito Sergio Bonelli

Un’opera d’arte pubblica per ricordare Lina Buffolente, figura pionieristica del fumetto italiano e orgoglio troppo a lungo dimenticato di Vicenza (leggi da noi “Lina Buffolente, è vicentina la “signora del fumetto” d’Italia che si confrontò anche con le “posizioni” del fascismo prima e dell’americanismo dopo“). È la proposta presentata dai consiglieri di minoranza del Consiglio di Quartiere 6, Luca Zanon e Alessandro Ambrosini, che intendono valorizzare con un murale la straordinaria carriera della disegnatrice nata a Vicenza nel 1924 e scomparsa nel 2007.

Luca Zanon (Idea Vicenza) col suo libro sugli sprechi alimentari
Luca Zanon (Idea Vicenza) col suo libro sugli sprechi alimentari

«Lina Buffolente è stata una delle prime donne a imporsi nel mondo del fumetto italiano – spiega Zanon –. Ha collaborato con case editrici storiche come Mondadori, Torelli e Audace, lasciando il segno in collane celebri come Akim, Il Piccolo Ranger, Tom Tom e Il Piccolo Sceriffo. Il suo stile deciso, la versatilità narrativa e l’autenticità artistica meritano oggi un riconoscimento visibile nella sua città».

L’iniziativa punta non solo a restituire visibilità a una delle poche donne che riuscì a emergere in un settore dominato da uomini nel Dopoguerra, ma anche a rafforzare l’identità culturale del quartiere e della città, sottolineando l’importanza della scuola fumettistica vicentina, che ha prodotto talenti di rilievo nazionale soprattutto nel genere western.

Lina Buffolente
Fumetti illustrati da Lina Buffolente; credits: Twitter

Il murale – ancora da definire nei dettagli e nella collocazione – vuole essere un segnale concreto di valorizzazione degli spazi pubblici e del lavoro artistico, che, sottolineano i consiglieri, «deve sempre essere riconosciuto e mai dato per scontato». Da qui la richiesta di un contributo economico da parte del Comune: «Chiedere agli artisti di lavorare gratuitamente è una forma di svilimento della loro professionalità. L’arte è lavoro, e come tale va retribuito».

La proposta sarà discussa ufficialmente nel prossimo consiglio di quartiere. Nel frattempo, i promotori auspicano la partecipazione attiva della cittadinanza e delle realtà artistiche locali, per trasformare il progetto in un’opera collettiva capace di unire memoria, creatività e comunità.

Con questa proposta, Vicenza si prepara – almeno a livello simbolico – a riabbracciare una delle sue figlie più creative. E lo fa partendo dai muri del Quartiere 6, che potrebbero presto raccontare a colori la storia di una donna che, matita alla mano, ha tracciato nuove strade in un mondo che non la prevedeva.