Sabato 25 marzo terza delle 10 idee per la Vicenza di domani, Giacomo Possamai (candidato sindaco csx) su Sociale e sanità: “Nessuno verrà lasciato indietro”

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Gli obiettivi indicati da Giacomo Possamai, candidato sindaco di Vicenza per il centro sinistra, nel terzo dieci incontri del sabato nella sede del comitato elettorale di corso SS. Felice e Fortunato al civico 19 dedicato a “Sociale e sanità” possono essere ascoltati direttamente dal video integrale realizzato questa mattina e che proponiamo nella copertina di queste note (come tutti i video di nostra produzione, è possibile vederlo anche sul nostro canale YouTube LaPiù Tv e sulla omonima applicazione disponibile gratuitamente vi sia su Android che su iOs).

Annunciandovi per domani la pubblicazione di un’intervista odierna sul tema “Sociale e sanità”, in cui Giacomo Possamai analizza brevemente anche i devastanti effetti sociali del crac della Banca Popolare di Vicenza e si pronuncia sulla questione del premio conferito da Rucco e Ciambetti a una sola associazione di risparmiatori e non a tutte, riassumiamo brevemente gli obiettivi che il candidato sindaco di centro sinistra si è prefisso di perseguire, riguardo al tema di oggi, nei prossimi 5 anni in caso di elezioni: «arrivare alla gratuità dei nidi comunali nell’arco del quinquennio, dimezzare il fabbisogno abitativo, istituire un Assessorato alla Salute e al Benessere, ridurre lo spreco alimentare, fornire più assistenza domiciliare, dimostarre una maggiore attenzione verso le persone con disabilità, investire sul co-housing sia per i giovani che per gli anziani, ottenere più risorse per il Centro anti-violenza e i consultori».

La nota di Giacomo Possamai consegnata oggi in conferenza stampa

Vicenza vive, come ogni altra città, la crisi preoccupante che il momento storico ha portato. Per Giacomo Possamai l’universo del sociale è fondamentale e l’approccio alle problematiche sul tema sarà strutturale e completo. “Nel quadro di un quinquennio in generale negativo per la città, l’assessorato al Sociale è stato un’eccezione positiva – spiega Possamai – Non è un caso se abbiamo voluto Matteo Tosetto nella nostra squadra. Credo di poter dire sia stato considerato, non da noi ma dalla città, il miglior assessore della giunta Rucco. L’assessorato al sociale ha affrontato la crisi covid prima e quella economica poi, cercando di instaurare una rete importante tra associazioni, volontariato e istituzione. Ma sono, purtroppo, ancora moltissime le cose da fare. Nuove povertà, diritti civili, anziani e famiglie, persone con disabilità, il malessere spesso silenzioso delle nuove generazioni di cui ci accorgiamo solo quando si rivela tragicamente in diverse forme (aumento suicidi, babygang, uso di sostanze, abbandono scolastico), sono categorie che devono avere la massima attenzione. Una città civile, vicina e inclusiva si deve prefissare l’obiettivo di essere una città al servizio di ogni debolezza e vicina ad ogni nucleo famigliare”.

La visione di Possamai è quella di una città a misura di famiglie e bambini, una città che torni ad attrarre le giovani coppie. Una città con una più articolata serie di servizi a favore delle famiglie che consenta alle donne e mamme, su cui troppo spesso pesa il maggior carico del lavoro di cura, una reale parità di vita.

“Il tema delle famiglie con figli porta con sé la grande questione dei costi dei servizi per le famiglie: sappiamo tutti quanto costino i mezzi pubblici, le rette degli asili, delle Residenze per Anziani – dichiara Possamai – e una profonda riduzione di queste spese è da considerarsi come un obiettivo da raggiungere, in sinergia con la Regione e con lo Stato. Per noi è chiaro che quando si parla di sociale non si parla mai solo di sociale, ma si parla di qualità della vita in generale e di come una città possa essere vicina a chi la vive. Promuovere e sostenere azioni rivolte al benessere della persona e all’agio, da sempre, significa prevenire il disagio”.

Per gli asili nido, Possamai ha intenzione di proporre la stessa ricetta usata da Mantova e San Lazzaro di Savena, ovvero rendere i nidi gratis per tutti. L’obiettivo è arrivare alla gratuità nell’arco dei 5 anni con una riduzione progressiva delle rette: una soluzione che porterà enormi vantaggi a beneficio della crescita dei bambini e della conciliazione famiglia-lavoro, in particolare per l’occupazione femminile.

“La gratuità è l’obiettivo che ci diamo – spiega Possamai – e per questo abbiamo invitato a Vicenza Mattia Palazzi e Isabella Conti, sindaci di Mantova e San Lazzaro di Savena, con i quali faremo un’iniziativa pubblica su questo tema in aprile. L’asilo nido è scuola a tutti gli effetti, non è un parcheggio per i bambini: è dimostrato quanto sia importante in termini di apprendimento la frequenza del nido, per cui è un servizio che va garantito a tutti. E’ chiaro che si tratta di risorse importanti e che purtroppo la Regione Veneto aiuta troppo poco i Comuni e le famiglie su questo tema per cui molto ricade sulle spalle delle famiglie e delle Amministrazioni locali, ma lo consideriamo un obiettivo politico fondamentale del nostro mandato. Lo finanzieremo con un grande piano di razionalizzazione della spesa corrente: Mantova e San Lazzaro di Savena hanno finanziato in buona parte l’azzeramento delle rette con una grande operazione di riduzione delle spese per l’energia, grazie a grandi investimenti sul fotovoltaico. Ed è una delle azioni che intendiamo portare avanti anche noi”.

L’operazione sugli asili, da completare nell’arco del mandato, si inserisce in un grande “Piano per le famiglie” che toccherà la gestione del tempo post-scolastico, il supporto ai bambini-ragazzi in difficoltà, i centri estivi in tutte le realtà di quartiere in sinergia con le tantissime realtà li organizzano, la creazione di strutture di assistenza all’infanzia, con stanziamenti adeguati e in tempi certi. A partire da realtà di eccellenza che esistono già, sulle quali va fatto un fortissimo investimento, come il Centro per la documentazione pedagogica e la didattica laboratoriale di via dei Mille.

“Abbiamo messo questo tema anche al centro del discorso dell’apertura della campagna in teatro di giovedì scorso: Vicenza è il luogo ideale per fare una famiglia, ma dobbiamo creare tutte le condizioni per consentirlo. È anche un tema di attrattività della città, sul quale insisto sempre molto: Vicenza deve essere una città sempre più dinamica, in cui le persone vogliono venire a vivere e stabilirsi. Oltre agli asili, ad esempio, sarà centrale la questione dei doposcuola: vanno organizzati in tutti i quartieri, in maniera coordinata e con una pianificazione organica”.

Sul fronte del contrasto alla povertà, l’obbiettivo è promuovere un maggior rapporto con tutte le realtà territoriali e caritatevoli della città e valorizzare l’Emporio Solidale comunale già esistente in zona ovest, aprirne un secondo in zona est e incentivare la donazione delle eccedenze alimentari alle organizzazioni non profit, prevedendo una più forte riduzione della tassa dei rifiuti verso le realtà economiche che devolveranno le eccedenze alimentari. E una grande attenzione sarà data anche al tema dei senza fissa dimora, che non può certo essere risolta con l’aumento del numero delle sanzioni da parte della Polizia Locale, ma soltanto rafforzando i servizi e la sinergia con le realtà già attive sul territorio.

Un altro tema enorme è il problema abitativo, per Possamai occorre dare risposta alla richiesta di alloggi per le famiglie in lista d’attesa per le case popolari e porsi l’obbiettivo di dimezzare in 5 anni il numero di persone che hanno bisogno di alloggio. “Ci sono centinaia di vicentini in lista d’attesa per una cosa popolare: tra le altre cose le ATER finanziano le manutenzioni con gli affitti, da quando la Regione sostanzialmente non dà più contributi. Per cui far scorrere le graduatorie e aumentare il numero di appartamenti occupati è anche un modo per avere le risorse per investire: una catena virtuosa che dobbiamo mettere in azione. Una casa dignitosa, sana, connessa e accessibile è la base su cui costruire reali opportunità di vita per i giovani, gli anziani e le persone in difficoltà ed è la precondizione per una reale giustizia sociale in ogni angolo della città. Lo strumento dell’Housing Sociale, in particolare per i giovani, può rivelarsi fondamentale per confermare giustizia sociale e attrattività della città. Apriremo un confronto attento con le parti sindacali degli inquilini e dei proprietari per capire come poter incentivare la riduzione dei canoni di locazione, attraverso lo strumento della locazione a canone agevolato come sta accadendo a Padova”.

Il candidato sindaco ritiene inoltre sia necessario realizzare un accordo straordinario con la Regione del Veneto per l’efficientamento, la manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio immobiliare di ATER. E punta molto sul Co-Housing Sociale, sulla ristrutturazione e assegnazione degli alloggi popolari sfitti, che siano gestiti da Ater o da Amcps, sul sostegno all’affitto di lungo termine incrementando i fondi specifici e sugli incentivi all’efficientamento energetico.

La pandemia ha purtroppo ulteriormente evidenziato come il sistema sanitario nazionale sia in grande affanno. Le criticità sono tantissime. Il Comune che progettiamo sarà in prima fila nel confronto con Regione e ULSS per farsi portavoce dei cittadini in tutte le situazioni di difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie di cui hanno diritto e per costruire insieme adeguate soluzioni. “Nei prossimi anni il Comune dovrà essere molto più presente sui temi della sanità. Di fronte alle grandi difficoltà che stiamo attraversando è evidente che il Comune ha il dovere di assumere un ruolo molto più forte. Per questo intendiamo istituire un Assessorato alla Salute e al Benessere, che si occuperà esattamente di questo. È evidente che le competenze di programmazione e gestione sono in capo alla Regione Veneto, ma è altrettanto evidente che le risposte che stiamo attendendo non arriveranno da sole se non diventiamo interlocutore attivo. Oggi, lo vediamo tutti, c’è bisogno di un collegamento reale e accessibile a tutti fra cure domiciliari e cure residenziali per assicurare il luogo di cura ed assistenza coerente con i bisogni della persona ed i cambiamenti che occorrono – commenta Possamai – e in più dobbiamo difendere con tutta la forza possibile la sanità pubblica dalla quale, purtroppo, sempre più professionisti si trovano costretti a scappare, abbiamo il dovere di contribuire, in modo concreto, a diffondere sempre le esperienze della medicina di gruppo anche mettendo a disposizione spazi comunali e di investire sulla formazione e sul supporto dei care giver compresi gli assistenti familiari”.

In attesa che la Regione legiferi in merito all’Ambito Territoriale Sociale, sperando che i tempi non siano gli stessi della riforma delle IPAB, il Comune di Vicenza, quale Ente Capofila dovrà farsi carico di lavorare in stretta sinergia con gli altri 36 Comuni del Distretto Est della nostra Ulss. I Fondi del PNRR sul sociale sono un ottimo slancio per i Comuni e migliorerà i servizi sociali destinati ai nostri cittadini garantendo un servizio essenziale potenziato a tutti.

E proprio in rapporto con l’ULSS lanceremo un nuovo progetto, che parte dai quartieri: insediare in ogni quartiere utilizzando spazi pubblici, come le vecchie circoscrizioni o scuole non più utilizzate (come successo per Lagorà a Laghetto), un centro nevralgico di quel territorio, dove operatori comunali e le diverse organizzazioni già presenti si coordinino insieme per organizzare sia luoghi di socializzazione, aggregazione, incontro tra generazioni, sia per offrire servizi come sportelli di orientamento a come accedere alle prestazioni comunali e sanitarie, assistenza all’effettuazione di pratiche, segnalazione di richieste di aiuto, prima accoglienza dei disagi familiari. Si potrebbe così migliorare la fruizione dei servizi, le sinergie di prossimità, le relazioni di aiuto e ricostruire reti sociali.

Vi è poi un’altra sfida che bisogna conoscere per comprenderne la rilevanza sociale e l’urgenza di azioni per governarla: quella dell’invecchiamento della popolazione. “Abbiamo una popolazione sempre più anziana, ma non solo. È anche una popolazione in cui sono diffuse malattie croniche e disabilità, ed anche di questo dobbiamo avere la dimensione del problema. Quando sentiamo delle difficoltà dei cittadini, delle lunghe attese nel pronto soccorso, delle difficoltà di assistenza a casa e dell’accoglienza in strutture residenziali, non dobbiamo pensare solo ad episodi, ma ad un problema di “sistema” che diventa sempre più grave e che influenza la vita di tanti anziani e delle loro famiglie, con ripercussioni importanti sulla vita sociale e lavorativa”. Come azioni pratiche, serve potenziare l’assistenza domiciliare, aprire almeno un secondo centro sollievo in collaborazione con il privato sociale e ULSS, incentivare progetti pubblico-privato di cohousing per anziani autosufficienti che possono godere di servizi comuni e riaprire i tre centri diurni socio-sanitari dati in gestione ad Ipab, potenziare le attività e i servizi dei centri di aggregazione sociale per anziani comunali. “L’invecchiamento attivo è un tema centrale – prosegue Giacomo Possamai – e si deve in tutti i modi ridurre o almeno ritardare la non autosufficienza. La solitudine è spesso concausa di patologie, perché quando si è soli è più facile ammalarsi e vivere male. Le reti informali – se ben coordinate – possono giocare un ruolo rilevante con forti ricadute sul clima sociale. Dobbiamo impegnarci a creare luoghi, facilmente accessibili ai cittadini che siano riferimento per tutti i bisogni, con possibilità di avere tutte le risposte evitando che le persone malate ed i loro famigliari debbano peregrinare alla ricerca di quello che serve. In parallelo occorre un collegamento funzionale fra cure domiciliari e cure residenziali, per assicurare il luogo di cura ed assistenza coerente coi i bisogni della persona ed i cambiamenti che occorrono”.

Sul tema IPAB il candidato Possamai presenterà un piano articolato di proposte nelle prossime settimane ma anticipa un punto: “Di fronte all’incredibile inerzia della Regione, che continua a non legiferare sul punto e a non intervenire in maniera significativa nemmeno sul piano economico, non si può però stare fermi: una delle poche soluzioni in mano al Comune è quella di attivare convenzioni e collaborazioni con altre IPAB delle provincia, mettendo in rete IPAB di Vicenza con altre strutture importanti, condividendo le strutture amministrative e organizzative, attività che consentirebbero di avere economie importanti e grandi spazi di efficientamento”.

Altra voce drammaticamente importante è quella che riguarda il contrasto alla violenza di genere. In proposito, l’impegno è di avere più fondi a disposizione per il centro anti-violenza per garantire più operatori qualificati e individuare degli alloggi di emergenza per quelle donne che, in attesa di trovare un posto sicuro nelle case rifugio, possano in sicurezza allontanarsi dal maltrattante. Ma anche aprire un confronto con l’ULSS per potenziare i consultori, la cui riduzione rappresenta limitazione concreta per la promozione della salute delle donne e del loro benessere sessuale e relazionale. Per la prevenzione della violenza di genere i consultori dovranno anche incrementare la loro azione di educazione alla affettività e alla sessualità e al rispetto reciproco nelle relazioni.

Allo stesso tempo con l’ULSS si dovrà dialogare maggiormente per i servizi, residenziali e non, rivolti alle persone con disabilità. È necessario porre maggiore attenzione all’evoluzione delle istanze, dei bisogni e desideri dei soggetti coinvolti, impegnati nel costruire il proprio futuro dentro la logica che “l’identità e il progetto di vita siano garantiti a tutti” anche ai soggetti disabili.

“Applicheremo il PEBA, approvato in questo mandato, con le risorse che erano state promesse e che però al momento non sembrano essere state messe a disposizione – spiega Possamai – Il piano parlava di un milione all’anno per dieci anni: va applicato integralmente”.

È di fondamentale importanza che le diverse forme di inclusione della persona con disabilità, scolastica, lavorativa, sociale (compresa la mobilità accessibile) e di vita abitativa in autonomia, siano affrontate attraverso il confronto costante tra le persone con disabilità, i loro famigliari, i professionisti e i rappresentanti della società civile.

Concretamente, la squadra a sostegno della candidatura di Giacomo Possamai, si impegna a creare e coordinare spazi, laboratori, tavoli di conoscenza e confronto sulla situazione della qualità dell’inclusione della persona nelle diverse età della vita. Spazi, che prevedano la compartecipazione di persone direttamente interessate e i loro familiari, professionisti dell’Ente Pubblico e del terzo settore, con l’obiettivo di conoscere, approfondire e valorizzare le forme progettuali innovative e gli indicatori di qualità e di efficacia dei servizi esistenti: un coordinamento costante capace di realizzare veri progetti di autonomia personale, rispetto anche alla normativa del Dopo di Noi.

“Vicenza ha tutte le possibilità di essere una città inclusiva, che non lascia nessuno indietro – conclude Possamai – Questo è l’obiettivo più alto che ci siamo dati e su questo lavoreremo insieme a tutte le realtà dell’associazionismo, del Terzo Settore e con le altre istituzioni coinvolte”.

“La nostra Vicenza – conclude Possamai – sarà più inclusiva e più garante della salute e del benessere di tutti. Una Vicenza con meno barriere (anche quelle architettoniche) e con più servizi, in cui la componente aggregativa diventa un faro per combattere ogni marginalità. Una Vicenza che non si gira dall’altra parte e che si mette dalla parte della Sanità, dei suoi operatori e di tutti i cittadini. Una Vicenza che sia in grado di usare ogni strumento, ogni alleanza, ogni energia per non lasciare indietro nessuno”.


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