Ospedale di Santorso primo in Veneto e tra i primi in Italia per parti naturali. Solo nel 9.7% dei casi si ricorre al cesareo

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L’ospedale di Santorso è al primo posto in Veneto e tra i primi posti in Italia per la percentuale di parti avvenuti in modo naturale, ovvero senza ricorrere al cesareo: nel reparto di Ostetricia dell’Ospedale Alto Vicentino, secondo i nuovi dati del Piano Nazionale Esiti (relativi al 2024), il 90,3% per cento dei parti sono naturali, con una percentuale di cesarei primari del 9,7%, meno della metà rispetto alla soglia massima del 20% raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per i punti nascita con più di 1.000 abitanti. Non solo, a Santorso ben il 53,6% dei secondi parti di donne con un precedente cesareo avviene per via naturale.

Dottoressa Sara Fantinato ostetricia Santorso
La dottoressa Sara Fantinato

«I risultati che abbiamo raggiunto sono frutto dello straordinario lavoro di tutto il personale di sala parto, che oltre ad avere una grande professionalità sa infondere sicurezza alle partorienti e rapportarsi con loro sempre con grande umanità». È questo il commento della dottoressa Sara Fantinato, direttore dell’U.O.C. Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Alto Vicentino, che sottolinea quanto il parto naturale sia positivo per il benessere della mamma e del bambino, per diverse ragioni: il cesareo è un intervento chirurgico, e come tutti gli interventi può presentare complicazioni, il decorso post operatorio per la mamma è doloroso e ci possono essere conseguenze a lungo termine. Ancora più importanti sono i benefici per il bambino «È stato ampiamente dimostrato – dichiara la dottoressa Fantinato – che il parto naturale è associato a una condizione di salute globalmente migliore al momento della nascita, in quanto lo stress “buono” del travaglio fa sì che nel neonato si produca il cortisone, che a sua volta fa sì che nei polmoni si produca una sostanza chiamata surfattante che fa sì che i polmoni si dilatino, migliorando così la capacità respiratoria».

Per questo l’équipe di Ostetricia dell’Ospedale di Santorso si impegna a favorire il parto naturale, anche per dare la possibilità alla madre e al padre di vivere appieno l’esperienza del parto. Ma se il parto cesareo è necessario? La dottoressa precisa subito: «Quando è necessaria viene svolta senza indugio la procedura chirurgica, perché la salute della mamma e del bambino sono sempre e comunque la priorità assoluta. E il travaglio, che comunque è un’esperienza difficile per la donna, non deve protrarsi oltre il necessario.»

Parole di soddisfazione arrivano anche dal Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza, che sottolinea l’importanza di valutare i punti nascita non solo in base ai numeri, ma anche alle procedure attuate: «Generalmente a fine anno si tirano le somme e si vede quante nascite sono avvenute, criterio sicuramente significativo, perché indica l’attrattività di un reparto, anche se visto l’andamento demografico è sempre più difficile registrare incrementi da un anno all’altro. Le percentuali di parti naturali sono però numeri altrettanto se non più rilevanti, perché sono indicatori di tipo qualitativo, che aiutano a comprendere davvero la professionalità di tutta l’équipe e gli standard di sicurezza garantiti alla mamma e al bambino».

Per il raggiungimento di questi risultati all’Ospedale di Santorso, ricorda ancora la dottoressa Fantinato, si stanno rivelando utili le conoscenze acquisite grazie ad nuovo progetto di formazione che vede coinvolta l’équipe di Ostetricia, un progetto che mette al centro dell’attenzione il bambino, che viene aiutato ad acquisire la migliore posizione per nascere attraverso una serie di manipolazioni, massaggi e cambiamenti di posizione: «Questo rende l’esperienza del travaglio e quindi del parto naturale più semplice e meno dolorosa per la donna e meno stressante anche per il bambino. L’elevata percentuale di parti naturali – conclude la dottoressa – è anche il risultato di questo approccio, che è di per sé “naturale”».