Ospedale Santorso, Ciambetti (Lega): “polemiche infondate”. Pd Alto Vicentino: “scenda dalla carega”

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In questo momento non ha alcun senso una polemica, per altro priva di ogni fondamento, sull’Ospedale di Santorso. Quella sollevata dal Pd e sostenuta da un gruppo di sindaci non è una critica costruttiva tesa a migliorare lo scenario, ma una semplice animosa disputa la cui sterilità e inutilità è evidente”. Così Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, interviene in un comunicato “dopo le prese di posizione di una serie di esponenti del centro-sinistra sulla situazione della sanità nell’Alto Vicentino. L’Aulss Pedemontana – spiega Ciambetti – sta operando nel pieno rispetto del piano regionale con una operatività concentrata, come in tutte le strutture sanitarie dell’intera Regione, a garantire l’assistenza e cura ai cittadini colpiti da Covid-19, assicurando nel contempo gli interventi di emergenza e cure improrogabili e necessarie a tutti gli ammalati e a chi ne ha effettivo e indifferibile bisogno. Anziché perdere tempo su polemiche sterili e inutili, dovremmo ragionare su ben altro e con ben altre urgenze che quella di alimentare campanilismi sanitari decisamente fuori luogo. L’eccezionalità dello scenario in cui ci troviamo richiede interventi altrettanto eccezionali: con circa 2.000 contagi al giorno in Veneto e 144 mila registrati dall’inizio della malattia, dovremmo noi tutti porre la nostra attenzione a come arginare il virus, evitare assembramenti e rispettare la profilassi, giacché la curva epidemica si sta abbassando ma la epidemia è ben lungi dall’essere debellata. Come ha detto il presidente Zaia siamo in zona ‘giallo plus’ ma il Sars-CoV-2 è un pericolo subdolo e dobbiamo impedire ogni recrudescenza. Con la pandemia dovremo fare i conti almeno fino ad aprile: la situazione, voglio dire, è molto più grave di quella percepita da troppi. Del resto – prosegue Ciambetti – il cittadino che vede i suoi amministratori locali dare precedenza a una querelle politica in cui si mescolano mezze bugie, si insinuano dubbi, si lanciano accuse infondate, è indotto a pensare che se queste sono le emergenze per la classe dirigente locale il rischio pandemico è in secondo piano se non già stato superato. Purtroppo, e sino alla prossima primavera, saremo in prima linea. ‘Polemica’ etimologicamente ha le sue radici nel greco antico ‘polemos’, guerra: ecco, mentre c’è chi in prima linea chi affronta la guerra al virus mortale, c’è chi guerreggia strillando, chi s’intestardisce nelle proprie tesi e critica senza costrutto, senza dati reali. Ciò che conta invece, mi sembra sia la risposta che oggi la struttura sanitaria della Pedemontana veneta garantisce, al pari di quella dell’intera regione, limitando al massimo e al meglio lutti e dolore, assicurando ogni giorno sempre più possibilità di cure, guarigione e convalescenza guidata verso il recupero della salute. Di ogni altra cosa, oggi, poco importa.”

Le parole di Ciambetti hanno però fatto infuriare Giacomo Stiffan, coordinatore di zona PD per lo Scledense e Paolo Costa, coordinatore di zona PD per il Thienese, che avevano accolto l’appello degli 11 sindaci invitando anche gli altri 21 a farlo. “La risposta che ha dato Ciambetti all’appello degli 11 coraggiosi sindaci dell’Alto Vicentino è un’offesa agli occhi di tutti i cittadini e dei lavoratori della sanità che lei ha insultato definendo la questione – citiamo testualmente – “una querelle politica in cui si mescolano mezze bugie, si insinuano dubbi, si lanciano accuse infondate”. Vorremmo darle un consiglio: prenda un vaporetto e torni con i piedi sulla terraferma, a volte fa bene scendere dal piedestallo che ci si è creati“. Così scrivono Stifan e Costa in una lettera aperta a Ciambetti.

Bugie? Accuse infondate? In che pianeta vive? Non esiste solo il Covid, gli abitanti del Veneto continuano ad avere bisogno di cure anche per tutto il resto. In una Ulss già disastrata nel suo complesso il trasferimento di alcuni reparti non fa altro che defraudare ulteriormente un territorio del suo diritto alla salute. Venga a farsi un giro in Valdastico, a Posina, a Tonezza, su per le tante valli che abbracciano il Pasubio, vada da quei veneti a dire loro che le due ore di macchina che li separano dai reparti trasferiti sono una bugia“.

Presidente, il PD altovicentino non è in retroguardia, comodamente seduto su una “carega” in laguna, ma in trincea, con i medici e gli infermieri, con i lavoratori nelle fabbriche, nei negozi, negli sportelli bancari, nelle case di riposo, nei supermercati e a fianco di tutti i cittadini del Veneto che ora si trovano a provare sulla propria pelle quelle che lei definisce “bugie”. Venga a una riunione del Comitato Sanità Pubblica Alto Vicentino a dire che non è vero che sempre più cittadini devono ricorrere di tasca propria alla sanità privata perché voi non siete in grado di garantire loro il servizio per cui pagano le tasse. Quello che i sindaci hanno portato al pubblico non è altro che il frutto dell’esasperazione dei loro concittadini: è tempo che la Lega, abituata ormai da 20 anni alle comode stanze veneziane, torni a parlare alle persone invece di ritenerli dei bugiardi“.

Lei dimentica l’ansia che prova una madre o un padre quando non riesce a prenotare gli esami per il figlio malato perché il cup ha rimandato la visita al duemilamai e deve rassegnarsi a mettere mano al portafogli, sperando che ci sia rimasto qualcosa. Dimentica i salti mortali che deve fare una famiglia in quarantena abbandonata a gestire i propri malati da soli a causa della cronica mancanza di personale che voi non avete rimpolpato quest’estate quando potevate farlo, con la scusa che non ci sono soldi salvo aumentare di 74.000 euro lo stipendio annuo del Direttore Generale che sostituirà Mantoan a cui così, sulla fiducia, ancora prima che entri in ruolo, gli portate lo stipendio al massimo consentito dalla legge. Però l’aumento al personale sanitario lo pagate a pacche sulle spalle“.

Lei definisce campanilismo ciò che è un semplice dato di fatto: la sanità è in crisi ovunque ma a Santorso un po’ di più, gliel’hanno dimostrato i sindaci numeri alla mano. Il PD dello scledense e del thienese è solidale con gli omologhi bassanesi: non si tratta di PD e Lega e nemmeno di destra e sinistra, si tratta di buonsenso, di non tollerare più l’esistenza di veneti di serie A e veneti di serie B come invece accade ora. Tutti hanno pari diritti, in primis quello alla salute, e nessuna convenienza politica, nessun orticello elettorale viene prima di questo. Lo dica ai suoi compagni di partito e ai suoi alleati, è ora che si tolgano questo vizietto: tutti gli abitanti del Veneto sono uguali“.

Lei, caro Ciambetti, col suo liquidare tutto come “polemiche sterili e inutili” non prende in giro i sindaci e nemmeno prende in giro il PD: lei prende in giro donne e uomini che abitano questa regione. La invitiamo a esplicitare chiaramente quali sarebbero le fantomatiche “bugie” a cui si riferisce, perché delle due l’una: o dimostra ciò che dice di fronte ai sindaci, dati alla mano, o qui di bugie ci sono solo le sue“.


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