Otb di Renzo Rosso offre lavoro a 20 ucraine, USB Vicenza approva ma le invita a confrontarsi con “colleghe” licenziate da cantieri Isola Vicentina

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Presidio davanti prefettura Vicenza lavoratrici DHL per Otb di renzo Rosso a Isola Vicentina 24 novembre 2021
Presidio davanti prefettura Vicenza lavoratrici DHL per Otb di renzo Rosso a Isola Vicentina 24 novembre 2021

Concordiamo con le scelte fatte dalla fondazione OTB che interviene nell’aiutare le donne in guerra e farle arrivare in Italia pensando in maniera lungimirante che l’assistenza non basta ma bisogna andare oltre e guardare all’integrazione e all’indipendenza di queste donne” – esordisce nella nota che pubblichiamo Usb Lavoro Privato Vicenza a firma di Massimo D’Angelo -.
Ma non riusciamo a capire – aggiunge D’Angelo – la contraddizione che esprime la fondazione di Renzo Rosso, che da una parte protegge le donne Ucraine, le integra, le rende libere e cerca di dare loro una nuova dignità, pubblicizzandosi sulle pagine dei giornali ma d’altra parte resta silente sulle donne licenziate, lavoratrici nei magazzini che movimentano i suoi capi dell’alta moda, appaltati a consorzi, false cooperative. Donne mal pagate e da decenni sfruttate“.

Le donne Ucraine, accolte nella sede avveniristica della Diesel di Breganze (Vicenza) – è la considerazione di Usb Lavoro Privato Vicenza – devono sapere che nei cantieri di Isola Vicentina, dove vengono movimentati i capi lussuosi dell’alta moda di Renzo Rosso, sette donne, lavoratrici come loro, si sono battute, pagandone le conseguenze, fino al licenziamento, per cambiare un sistema marcio, così come quelle donne Ucraine vorrebbero cambiare la situazione attuale nel loro paese”.

D’Angelo invita, quindi, le donne ucraine accolte dalla Fondazione Otb a “confrontarsi con le sette donne lavoratrici dei cantieri di Isola Vicentina (Vicenza) praticamente licenziate da accordo capestro sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil insieme ad Otb, Dhl Supply Chain, Staff International, Als Triveneto Srl, Amcar Srl” perché “queste donne ad oggi sono a casa licenziate per avere avuto il coraggio di rivendicare i propri diritti e non piegare la schiena. Donne disoccupate con figli da mantenere”.

Renzo Rosso, per Usb Lavoro Privato Vicenza, è “bravissimo a riempire le pagine dei giornali, nel praticare i suoi aiuti verso le donne delle guerre, ma molto distratto su ciò che succede nei magazzini di sua proprietà“.
E non manca l’appello conclusivo di Massimo D’Angelo: “Donna chiama donna, uniamoci nella lotta per la difesa dei diritti e del salario