Occhi sul mondo: Imran Khan estromesso dalla vita politica del Pakistan su pressioni degli Usa?

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Immagine che raffigura Imran Khan dopo il primo arresto.
Immagine che raffigura Imran Khan dopo il primo arresto.

Il governo pakistano ha voluto estromettere Imran Khan dalla vita politica per 5 anni, dopo averlo condannato per corruzione. Nonostante l’avessero già arrestato il 9 maggio per poi rilasciarlo dopo 3 giorni sotto indicazioni della Corte Suprema, Khan viene arrestato il 5 agosto e subisce una condannato a 3 anni di reclusione per corruzione, definita “infondata” dai suoi sostenitori. Già il primo arresto aveva provocato violente proteste con la popolazione che ne richiedeva il rilascio, ma dopo che ciò avvenne fu bandito dai media del Paese.

Prime elezioni

Nella sua prima campagna elettorale Khan sosteneva di volersi allontanare dalla politica dell’Occidente, soprattutto quella degli Usa, di voler diminuire l’influenza dell’esercito nazionale e di impegnarsi per risollevare l’economia. Dopo un mese dalla vittoria, il suo avversario politico Shahbaz Sharif fu arrestato per riciclaggio di denaro. Molto probabilmente l’esercito lo aveva aiutato in modo che diversi generali potessero ricevere incarichi di governo.

Debiti e problemi economici del Pakistan

Un anno dopo aver vinto le elezioni, nel 2019, Khan fu costretto a chiedere un prestito di 6 miliardi di dollari al Fondo Monetario Internazionale. Il ventiduesimo del Paese malgrado avesse già ricevuto 7 miliardi dalla Cina per la “nuova via della seta”.

Con l’aggressione russa contro l’Ucraina, il Pakistan ha perso sia il rifornimento di grano da Kiev ed anche il gas da Mosca. Nel settembre dello stesso anno, le inondazioni causarono 1200 vittime, 40 miliardi di danni con 33 milioni di sfollati e l’esplosione delkl’inflazione. L’ex colonia inglese nei prossimi 3 anni dovrà ripagare 77 miliardi di dollari, di cui il 30% alla Cina. Inoltre il Paese è a corto di energia ed è costretto ad importarla da Russia, Emirati, Iran e Cina. Si pensa che Pechino continuerà ad aiutarlo in ottica anti occidentale e anti-indiana. 

Da primo ministro a martire

Il 3 novembre 2022 Khan riuscì a sopravvivere ad un attentato, riportando ferite ad una gamba ed incolpando i servizi segreti. Inoltre, il 10 aprile 2023, incolpò della sua deposizione gli Usa per aver dimostrato simpatie per Putin e Xi Jinping. Bandito da tutti i media del Paese, divenne un martire per l’opinione pubblica. Questo lo fece salire al 56% dei consensi durante i sondaggi di aprile.

Coinvolgimento degli Stati Uniti

Con molta probabilità, nelle elezioni di novembre di quest’anno, sarebbe stato lui il vincitore. Proprio per questo, secondo quanto riporta The Intercept che cita un documento segreto pakistano, gli Stati Uniti avrebbero fatto pressione sul governo per “deporlo” da primo ministro. Con l’ultima sentenza si sarebbero, quindi, assicurati l’interdizione dai pubblici uffici di Imran Khan per cinque anni, assicurandosi un governo più propenso alla collaborazione con l’Occidente. Anche perché, per Biden, è sicuramente preferibile tenere il Pakistan come alleato, tenendo conto delle 170 testate nucleari ed i 500 mila militari che schiera.


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