Parrucchieri e centri estetici dopo il Coronavirus, il loro guru Valter Casarotto si appella al governo: speriamo di ripartire il 18 maggio

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Valter Casarotto mentre studia un'acconciatura con la sua partner Daniela Biasolo
Valter Casarotto mentre studia un'acconciatura con la sua partner Daniela Biasolo

Siamo ormai entrati nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, ma non tutte le attività hanno potuto riaprire. Tra queste vi sono quelle dei servizi alla persona, considerate più a rischio contagio, come i parrucchieri e i centri estetici. La data di apertura di queste attività è prevista per il 1° giugno, ma le regioni e le categorie stanno pressando il governo per anticipare la riapertura.

Le trattative sembrano essere a buon punto, i segnali positivi provengono sia dal ministro per gli Affari regionali  e le autonomie del governo Francesco Boccia, che dal premier Giuseppe Conte. Anche il governatore del Veneto spinge per la ripartenza, ma per poterlo fare in tutta tranquillità il governo sta elaborando delle linee guida di sicurezza, insieme a un comitato tecnico scientifico e l’Inail, che prevedono delle regole ancora più ferree rispetto ad altre categorie in cui c’è il contatto con la clientela. La ripartenza dipenderà anche e soprattutto dall’andamento della curva epidemiologica in questa seconda fase.

Per questo abbiamo intervistato Valter Casarotto (di sotto mentre dà consigli alle sue clienti) consigliere comunale e guru dei parrucchieri a Vicenza.

Le regole sembrano prevedere il controllo della temperatura dei lavoratori e dei clienti, la gestione di un solo cliente alla volta e l’obbligo di sanificazione, tutto a carico degli operatori. È sostenibile economicamente una riapertura a queste condizioni?

-Io non so più cosa dire a questo punto, perchè si è detto tutto e il contrario di tutto,la verità è che finora non c’è alcun protocollo che regoli la nostra riapertura. L’unico protocollo di sicurezza, ad oggi, lo ha proposto al governo Confartigianato ed è stato pensato da persone competenti in materia. Anche Zaia l’ha letto e lo ha fatto proprio in vista della nostra ripartenza.

Quali sono le vostre esigenze in questo particolare momento?

Chiediamo un protocollo di lavoro, prima dell’apertura, chiaro ed ispirato alle norme del buon senso. Per esempio riguardo alla gestione di un singolo cliente alla volta, si dovrà tenere conto del numero dei dipendenti, della superficie del locale, affinchè nessun dipendente venga lasciato a casa.

Non avete paura di essere considerati il capro espiatorio del contagio?

Non è la nostra categoria che contamina, noi rispettiamo già una serie di norme che ci vengono imposte dalla asl

A seguito della chiusura dei locali c’è stato un aumento di lavoratori abusivi nel vostro settore, con un rischio grave di contagio da Covid-19, a questo punto non è meglio riaprire nel rispetto delle regole?

-L’abusivismo nel nostro settore si è centuplicato anche per le esigenze dei clienti, perhè i capelli rapresentano un po’ il nostro status, servono a sentirsi meglio, anche sotto il profilo psicologico. Questo, oltre a determinare un aumento dell’evasione, risulta molto pericoloso, perchè deroga alle normative igienico sanitarie.

Ci sono state manifestazioni della sua categoria e addirittura centinaia di parrucchieri di tutta Italia hanno promosso un’azione colletiva davanti al TAR del Lazio contro il DCPM dello scorso 28 aprile, cosa ne pensa?

Le condivido tutte, si tratta di manifestazioni educate e civili, svolte nel rispetto delle regole, per chiedere di poter lavorare, perchè ce lo chiedono i nostri clienti e perchè dobbiamo mantenere un meccanismo economico sociale, che dipende da noi. Molti del settore beauty non hanno ricevuto nemmeno i 600 euro, una somma esigua, per le spese che dobbiamo sostenere. I nostri collaboratori non hanno visto finora la cassa integrazione e per noi i nostri dipendenti sono una famiglia, sono persone con cui condividiamo gran parte della giornata, la vita.

L’apertura fissata al 1° giugno non la fa sorridere? Si tratta di un lunedì e il giorno successivo è la festa della repubblica..

Sicuramente non è stato guardato il calendario, come molte altre cose, ma al riguardo ringrazio tutti i sindaci del territorio, perchè, una volta avuto l’ok a livello nazionale, ci hanno dato la possibilità di lavorare anche nei giorni festivi.

Quando pensa sarà la riapertura?

-Spero il prossimo 18 maggio, ma io sono già pronto per ripartire anche domattina.

Il Governo insomma deve dire QUANDO e COME.