PD-SI-PSI insieme a Vicenza: “reagire all’ondata di violenza”

210

“Sono passati pochi mesi dalle elezioni che hanno portato la destra gialloverde al governo, un governo che vorrebbe rafforzare la legittima difesa e che dialoga con i produttori di armi – così inizia al nota congiunta che pubblichiamo a firma segretario provinciale del Partito Democratico di Vicenza Chiara Luisetto, del segretario del PSI Luca Fantò e del segretario di Sinistra Italiana Niccolò Della Lucilla. Nel Paese intanto – proseguono i tre firmatari –  si contano numerosi atti di violenza ed insofferenza nei confronti degli stranieri e non solo. Di certo non esiste un collegamento diretto tra quanto sta accadendo e chi governa oggi il nostro Paese.
Ma è certo che esaperare gli animi, creare false suggestioni e timori nella popolazione, contribuisce ad alimentare un’insana tensione tra cittadini.
Già durante la campagna elettorale, il 3 febbraio, un fascista aveva ferito 6 persone sparando nel mucchio a Macerata. Poi Idy Diene, ucciso il giorno delle elezioni politiche, poi Soumayla Sacko, sindacalista, ucciso. Poi una serie di attentati usando armi che sparano piombini, a Caserta, a Napoli, a Forlì in due giorni diversi, a Latina. Poi il 17 luglio, a Roma una bambina di 13 mesi viene colpita al collo. E infine il 26 luglio, nella nostra regione, a Vicenza, dove un uomo con problemi comportamentali, che ora chiede scusa, colpisce uno straniero che sta lavorando a 7 metri dal suolo.
Questi i casi più eclatanti ma basta girare per le nostre città per vedere sui muri frasi inneggianti al nazismo, al fascismo. Sempre il 26 luglio, a Montegrotto Terme, in una rotatoria è stata allestita una svastica. Svastiche che campeggiano sui muri di molte città del Veneto. A Verona, in Consiglio comunale, dopo 75 anni si è rivisto il saluto fascista.
Il PD, Sinistra Italiana e il PSI della provincia di Vicenza, certi di interpretare lo sgomento della maggioranza dei cittadini, si uniscono all’accorato appello del Presidente della Repubblica che pochi giorni fa ha chiesto che il nostro Paese, l’Italia, non si trasformi in un “far west”.
Che luogo è l’Italia oggi, il Veneto, le nostre città, la nostra provincia? Comunità sicure o dove la violenza viene usata per una pericolosa e incontrollata autodifesa?
Rivolgiamo innanzitutto a noi stessi ma poi a tutti i cittadini della nostra regione un appello a reagire pacificamente ma con convinzione all’ondata di violenza che si sta diffondendo in tutta Italia.”