Il Fondo di ristoro oggi è l’unica certezza per i soci truffati di BPVi e Veneto Banca, ma questo non esclude altre strade

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Pubblichiamo una domanda ricevuta su Messenger di FB dal lettore ex socio BPVi Flavio (il cognome lo lascio alla sua volontà di farlo scrivere da me) e la mia risposta senza preamboli.

“Sig. Coviello, per il rispetto che le porto mi dia una risposta in merito al fondo di ristoro per le vittime di reati finanziari che queste associazioni che anche io chiamo filogovernative propugnano e che anche lei mi sembra difenda. Cosa fanno queste associazioni, cosa contempla questo fondo governativo per i risparmiatori che posseggono quote di partecipazione BPVi e Veneto Banca datate ante 2007. Le assicuro che sono decine e decine di migliaia i risparmiatori che ne hanno e miliardi il valore. Mi dica cosa prevedono questi luminari dell’economia o è meglio chiamarli lampioni?”. Flavio

 


La risposta

Caro lettore, intanto, grazie per il rispetto che premette nei miei confronti. Io so che il Fondo c’è (ad oggi l’alternativa, comunque perseguibile, è affidarsi a processi…) ed è utilizzabile da tutti (anche da chi ha aderito all’offerta pubblica di transazione e per i soci delle date a cui lei accenna) ma ove non lo fosse bisogna fare pressioni CONGIUNTE perché i decreti attuativi lo consentano.

Il fondo è, poi, incrementabile già per legge (la 205 del 27 dicembre 2017), ad esempio, con i fondi dormienti, e anche qui vale l’appello all’unione.
Che poi si possa chiamare in causa, legalmente ed eticamente, Intesa Sanpaolo, e noi lo abbiamo scritto anche ieri,1° maggio, e chiunque altro responsabile è giustissimo ma non porterà mai a breve, se mai li porterà, i risultati oggi subito raggiungibili col fondo.

Un dettaglio: chi avesse affidato mandati ad avvocati singoli o di associazioni a qualunque titolo non dovrebbe (dovrà?) neanche pagare le penali per rimuovere gli incarichi perché sfido io un qualunque legale a chiedere denari per un mandato ricevuto ma con ristori ottenuti non attinenti alla sua attività di patrocinio ma “ope legis”…

Questo, forse, è un altro dei motivi, a mio modesto parere, di chi attacca il Fondo, senza proporre valide e praticabili alternative: perdere un florido mare di pesca.

Non dimentichi, caro lettore e socio truffato, che il Fondo, poi, non si può dichiarare governativo perché fu approvato da tutti, ripeto TUTTI, i partiti e movimenti, M5S incluso, e gli unici singoli dissenzienti lo furono perché volevano, giustamente, di più o volevano mettersi, giudichi lei, in mostra gratis ma mai hanno votato contro per azzerarlo. Una sola domanda a lei ora: perché azzerare questo fondo se tutti possono percorrere liberamente questa strada o altre? Ce ne sono di migliori? Le si propongano ma non si butti via il pane per voler avere insieme anche la mortadella, correndo il rischio di perdere l’uno e l’altra.

Giovanni Coviello