
Un evento raro e un’emergenza gestita al meglio dal personale dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza: sicuramente medici e infermieri ricorderanno a lungo il parto gemellare podalico avvenuto nell’ospedale vicentino alcuni giorni fa.
Una paziente all’ottavo mese di una gravidanza gemellare è stata infatti portata in emergenza dal SUEM in sala parto, in situazione di travaglio precipitoso. La visita svolta al suo arrivo ha subito evidenziato una situazione particolarmente delicata, in quanto entrambi i nascituri, anzi nel caso specifico due bambine, risultavano in posizione podalica, ma a quel punto era troppo avanzato il travaglio per poter eseguire un taglio cesareo, per cui si è deciso di assistere al parto per via naturale. Un parto gemellare podalico è un’eventualità molto rara, ha spiegato il dott. Marcello Scollo, direttore dell’U.O.C. Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Vicenza, ma possono ancora capitare situazioni che non permettono di ricorrere al cesareo: «Per questo – ha aggiunto – i medici e le ostetriche della sala parto del San Bortolo eseguono periodiche esercitazioni su uno speciale manichino ostetrico, per mantenere le competenze di assistenza a questo tipo di parti, come indicato dalle linee guida nazionali e internazionali. È stato così possibile gestire questa emergenza eseguendo le corrette manovre di estrazione del neonato dopo aver avvisato neonatologi ed anestesisti, come prevedono i protocolli di gestione dell’emergenza in sala parto».
La dottoressa Elisabetta Rebellato, responsabile delle Sale Parto dell’ospedale di Vicenza ha poi dichiarato che la percentuale di bambini in presentazione podalica a termine di gravidanza è circa del 4%, che si riduce al 2% nei territori come quello che afferisce all’ospedale San Bortolo, dove vi è un’équipe ostetrica addestrata a eseguire la manovra di “rivolgimento”, che favorisce la capriola del bambino accompagnandolo dall’esterno con le mani sull’addome della mamma. «Trattandosi però di una gravidanza gemellare – conclude la dottoressa Rebellato, – questa manovra non era possibile, ma i medici e le ostetriche hanno comunque gestito con competenza questa situazione di rara emergenza».
Le gemelline appena nate, ben reattive e senza evidenti complicazioni, sono state prontamente assistite dal personale della Terapia Intensiva Neonatale, già allertata data la prematurità e il parto podalico che rappresentano comunque un fattore di rischio. Al momento della nascita, la prima pesava 1650 g, la seconda 2150 g. Dopo la nascita sono state trasferite in Patologia Neonatale dove sono ancora ricoverate in attesa che raggiungano il peso e la completa maturità del sistema respiratorio prima della dimissione. La madre è stata regolarmente dimessa e sta accudendo premurosamente le sue bimbine in TIN, dove l’accesso ai genitori è garantito H24.