“Più libri, più liberi”, più Nazi. “Passaggio al Bosco” alla fiera dell’editoria inquinata dal non pensiero estremista

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Passaggio al bosco a "Più libri, più liberi"
Passaggio al bosco a "Più libri, più liberi"

Si parla molto in questi giorni dell’appello, sottoscritto da un gruppo di 80 tra autori, autrici, case editrici e personalità del mondo della cultura, per impedire la partecipazione alla fiera degli editori indipendenti ” ” della casa editrice “Passaggio al Bosco”.

Le motivazioni dei firmatari, tra cui ricordiamo  Alessandro Barbero, Antonio Scurati,  Carlo Ginzburg, Daria Bignardi, Valerio Mastandrea, Tommaso Montanari  sono legate al catalogo proposto da Passaggio al Bosco: una serie di titoli apologetici del Fascismo e del Nazismo, con la vendita per soprammercato, di gadget a tema, come le lampade JULLEUCHTER, repliche dei candelieri che utilizzavano le SS per festeggiare il loro “Natale pagano”.
 
Innocenzo Cipolletta, presidente dell’Associazione Italiana Editori, ha risposto all’appello in modo pilatesco: “Saranno i lettori a valutare quei libri, così come spetterà alla Magistratura vigilare e verificare sulla liceità delle azioni e sulla opportunità della presenza di quei testi in un Paese come il nostro dove vige il divieto dell’apologia al fascismo“. Nel frattempo, nessuna esclusione.
 
Zerocalcare, al secolo Michele Rech, ha così comunicato ieri, tramite un video post, che non parteciperà più alla kermesse: “Sono cresciuto con un paletto molto rigido: non si condividono gli spazi con i nazisti” le parole dell’autore, celebre per i fumetti editi da Bao Publishing e per le serie Netflix “Strappare lungo i bordi” e “Questo mondo non mi renderà cattivo”.
 
Apriti Cielo! Da Fratelli d’Italia (mi chiedo come mai) sono subito arrivati in soccorso di Passaggio al Bosco: dalla senatrice Cinzia Pellegrino a Francesco Giubilei ad Ernesto Sparalesto (al secolo Emilio Pozzolo), tutti a piangere che non appena un editore pubblica cose “un po’ di destra” (sic) la sinistra cattiva invoca la censura. Ecco, se per cose “un po’ di destra” si intendono la glorificazione di Nazisti come Léon Degrelle o titoli involontariamente comici come “Il razzismo contro i bianchi. L’inchiesta vietata“, mi chiedo quali possano essere temi “molto di destra“… Potrei forse suggerire alcuni titoli per future pubblicazioni: Bruciamo gli zingari! Il desiderio proibito, Genocide for dummies, il mio amico Adolfo
Ecco, in coda a questo profluvio di lacrime per i teneri germogli di Passaggio al Bosco, ci si becca pure la lezioncina immorale su sta cosa trita e ritrita, che le idee si combattono con altre idee e non con la censura.
 
Bene, permettetemi di dare la mia modestissima opinione: intanto, non c’è nessuna censura, infatti questi sono anni che vendono i loro libri e la loro nazi-paccottiglia, del tutto indisturbati. C’è semmai una riflessione da fare sulla condivisione degli spazi e sulla partecipazione alle manifestazioni con certi personaggi, perché se è vero che la nostra Costituzione democratica permette totale libertà di pensiero, non c’è scritto da nessuna parte che siamo costretti (autori, case editrici e pubblico pagante) a legittimare certe idee e a sopportare in uno spazio pubblico e culturale gli emuli della  Hitler-Jugend.
E in fin dei conti, quello che fa Zerocalcare -ovvero rinunciare alla SUA partecipazione per segnare una cesura tra quello che è accettabile e quello che non dovrebbe essere consentito- non è altro che una rivisitazione in chiave moderna delle parole del Presidente Pertini Con i fascisti non si discute. Con ogni mezzo li si combatte”.
 
E se sulla questione avete dei dubbi, se pensate che in fin dei conti tutte le idee debbono potere essere rappresentate in una fiera libraria, semmai, aprendo un dibattito sui temi, vi propongo un giochino. Cioè di rispondere, in totale sincerità, a una domanda. Mettiamo che ci sia una casa editrice, Passaggio al Boschetto, che ha un catalogo tutto incentrato sulla pedofilia. Nulla di davvero illegale, niente foto di bambini, ma testi che spiegano che in fin dei conti non c’è niente di male a desiderare rapporti carnali con i fanciulli, che ci sono stati nell’antichità personaggi illustri che si dilettavano in tali pratiche, che bisognerebbe ripensare all’età del consenso in termini più permissivi e via dicendo. Mettiamo anche che sul loro sito web mettano in vendita delle bambole sessuali che a guardarle bene hanno proprio le sembianze di bambini.
Ecco, io credo che non ci sarebbe nessuno disposto a tollerarne la presenza in uno spazio pubblico e credo che in modo particolare a destra si straccerebbero le vesti ed arriverebbero coi forconi per sbattere fuori quella gentaglia da qualsiasi fiera o manifestazione, pubblica o privata che fosse.
Giusto, vero?
Con la pedofilia è facile.
Perchè con il Nazismo non è così?