Polizia Locale: una miopia contrattuale e politica continua

376
Maria Teresa Turetta
Maria Teresa Turetta in piazza

(Articolo sulla Polizia Locale di Maria Teresa Turetta, segretario regionale della CUB Confederazione Unitaria di Base Veneto da VicenzaPiù Viva n. 1 settembre ottobre , sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

Tra le tante problematiche irrisolte nel pubblico impiego vi è quella legata alle funzioni attribuite alla polizia locale da sindaci e amministratori locali che, per ragioni di bieco consenso elettorale, da anni appioppano agli agenti mansioni e servizi che non sono contrattualmente previsti. Succede sempre più spesso che gli agenti mettano a repentaglio la loro vita e la loro salute per assecondare le velleità securitarie di sindaci e di certi comandanti.
L’esempio più recente è quello che è successo nella primavera scorsa a Fara Vicentino dove un agente del consorzio di polizia locale Nord Est vicentino, con sede a Thiene, ha dovuto affrontare uno squilibrato che gli ha puntato una pistola, ferendolo gravemente. Nonostante gli sbandierati annunci di una imminente riforma della categoria nessun Governo ad oggi ha affrontato seriamente la necessità di aumentare le tutele giuridiche e salariali degli agenti di polizia locale al fine di parificarli ai colleghi della polizia di stato. Gli organici dei comandi
di polizia locale sono asfittici da anni.
Le assunzioni nel pubblico impiego sono state solo di recente sbloccate solamente per consentire agli enti locali di sostituire il personale cessato nell’anno di competenza, senza però poter recuperare i tagli perpetrati agli organici negli ultimi dieci anni. Da una parte quindi ci sono risorse umane insufficienti e l’invecchiamento oggettivo della categoria a causa delle riforme pensionistiche, dall’altra parte ci sono le spinte securitarie degli amministratori locali che mettono a repentaglio la sicurezza degli agenti durante il loro servizio.

Maria Teresa Turetta in sindacato
Maria Teresa Turetta in sindacato

Nella città di Vicenza, da mesi si sta discutendo del prolungamento del terzo turno fino alle tre di notte dei lavoratori del Comando di polizia locale in presenza di una carenza d’organico spaventosa; per questioni di mera propaganda elettorale, si è scelto di sguarnire la città delle tipiche attività diurne degli agenti in qualità di controllori del traffico, accertatori di abusi edilizi, commerciali ed ambientali, educatori stradali, per dirottarle in un servizio notturno che ad oggi non ha avuto alcun riscontro in termini di numeri di interventi fatti e di attività importanti effettivamente scontrate per i cittadini di Vicenza. Il prolungamento del turno serale notturno è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha portato alla luce una serie di violazione normative, contrattuali e sulla sicurezza che abbiamo esplicitato in varie forme sia agli amministratori che al Prefetto di Vicenza.
Di recente anche il neo eletto sindaco Giacomo Possamai ha dichiarato alla stampa che il turno serale-notturno degli agenti di Vicenza è importante e proseguirà; tale dichiarazione ha creato non poco imbarazzo anche tra quei dirigenti sindacali della CGIL che lo scorso 29 maggio erano in piazza a festeggiare con lui la vittoria quale candidato sindaco della città per il partito democratico, pur sapendo che sulla patata bollente del terzo turno notturno degli agenti municipali lo stesso Possamai, durante la campagna elettorale, non si è mai espresso a favore di una soluzione positiva per i lavoratori della vertenza, anzi!

Polizia di Stato e Polizia Locale
Polizia di Stato e Polizia Locale

Il sindaco Giacomo Possamai, quindi tira dritto sul turno notturno degli agenti di Vicenza, preferendo quindi piegarsi alle richieste pressanti che provengono dal Viminale, dal Ministro
Piantedosi e dal Governo di Giorgia Meloni, invece di denunciare i tagli ad alcuni settori vitali della spesa pubblica che avvengono da parte dei governi di ogni colore politico.
Tale scelta non è che l’ennesima conferma di un andazzo inaccettabile in cui gli amministratori ben si guardano dal contrastare alla radice il problema, ovvero contrastare la spending review che ha progressivamente ridotto al lumicino i servizi pubblici nel loro complesso facendo ricadere pesantemente tali scelte sui lavoratori e sull’intera popolazione.
Mettiamo in guardia i lavoratori da chi li illude che ci siano sindaci “amici” e governi “amici” della classe lavoratrice, come CUB proseguiremo la nostra lotta a sostegno dei redditi e della qualità de i servizi pubblici, contro le politiche di austerity e lo smantellamento dei diritti dei lavoratori, consapevoli che solo la lotta paga!