Possamai, il sindaco più giovane di Vicenza, a ViPiu.it: “Ringrazio i vicentini e i volontari. Lavorerò anche per chi non mi ha votato”. Lo seguiremo con attenzione

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Giacomo Possamai, il sindaco più giovane di Vicenza ringrazia i vicentini, i suoi volontari, “senza i quali non avrei potuto vincere“, e promette, ma la sensazione è che lo faccia sul serio non come classica dichiarazione dopo un’elezione come la sua, lavorerà anche per chi non l’ha votato, il 49,50% dei votanti, molti di meno, però, di quelli che il sindaco uscente (trascurando, lo ricordiamo, i nostri modesti consigli, ndr) era sicuro che lo avrebbero bocciato visto che si dava avanti del 17% rispetto al nuovo, in tutti i sensi, sindaco che ha recuperato quei 17 punti per batterlo al primo turno e, cosa più importante, al ballottaggio.

Questo ed altro dichiara il trentatreenne laureato in legge, anche se non avvocato di professione come Francesco Rucco, l’unico candidato di centrodestra battuto ai ballottaggi, nella nostra video intervista pubblicata in copertina (così come sul nostro canale YouTube LaPiù Tv e sull’omonima app scaricabile gratuitamente dagli store Android e iOs).

E tutto questo mentre in serata, sulla tv locale, dove li controbatte da sola l’eurodeputata del Pd, Alessandra Moretti, tra gli esponenti di spicco del centrodestra battuto (il consigliere comunale Giorgio Conte, il non più consigliere e vicesindaco Matteo Celebron e Claudio Cicero), invece di attenersi ai complimenti che Rucco, se non altro formalmente ha rivolto al vincitore, lasciano l’ultima frase a chi di loro tre la chiede pur se privo di rappresentanti guadagnati al primo turno e ridottosi alla caccia di un qualcosa al ballottaggio tanto da abbracciare il “nemico” Rucco.

Ma il re delle rotatorie, da domenica 21 maggio, il giorno della sua “gira…toria” che lo ha reso più noto come “lo smemorato di… Vicenza” dei suoi durissimi attacchi al poi alleato candidato di centrodestra, non ha ancora imparato a pensarci due volte prima di parlare.

Dopo aver promesso solennemente in quello stesso giorno che se la Tav non sarà come diceva lui (e ora dovrà chiedere a Zoppello di fare qualcosa per “aiutarlo”) sarebbe “emigrato da Vicenza“, stasera ha chiesto l’ultima parola (forse in tutti i sensi) per ammonire: “Vedremo dalle dichiarazioni delle spese elettorali se a vincere sia stata la politica o le spese pubblicitarie...”.

Come se il candidato sindaco, quello a cui diceva “mai con lui!” e ora sconfitto, forse anche per aver accettato, dopo le sue mitragliate, i suoi, alla fine, ben pochi voti, perdendone di più, sia stato parco col suo budget e come se i vicentini siano così superficiali da farsi abbindolare da qualche spazio pubblicitario in più (ammesso che ci sia stato) visto che lui è rimasto abbagliato dalla targa “assessore” sul suo ufficio a palazzo Trissino, ora svanito…

Ma dopo la video intervista e queste poche osservazioni, ma altre ne andranno fatte su vincitori e vinti, vi lasciamo alle dichiarazioni ufficiali di chi, Giacomo Possamai, bisogna ridirlo, ha rinunciato ad altri ruoli di rilievo nazionale, ben più comodi, per fare il sindaco della sua città (chiedetelo se è vero anche alla nonna, al fratello e alla sorella, subito in strada in auto a strombazzare… felicità).

Eppure Vicenza nei prossimi anni di problemi ne avrà in abbondanza, solo a pensare ai cantieri della linea Tav/Tac, e dove, peraltro, sa, come gli abbiamo detto nell’intervista, che ViPiu.it sarà attento a che compia tutti i passi possibili per mantenere le promesse fatte, per le quali, però, lo diciamo subito ai nostri lettori, questo giovane sindaco andrà aiutato, e non poco, a realizzarle.

Il direttore


Possamai: “Responsabilità grandissima, porteremo Vicenza nel futuro”
Dichiarazione del sindaco-eletto di Vicenza, Giacomo Possamai.

La prima parola che voglio dire da sindaco eletto è semplice: grazie. Grazie alle decine e decine di volontari, grazie a chi ci ha sostenuto, grazie a chi ci ha aiutato a costruire idee, programma, progetti per la città di domani. Grazie ai tantissimi fuori sede, specie ragazzi, che hanno deciso di rientrare, a proprie spese, per sostenere col loro voto una scommessa di futuro: che Vicenza possa tornare ad essere la loro città, quella in cui costruire la propria vita.
E grazie soprattutto ai vicentini.
Il risultato è eccezionale: contro un sindaco uscente, esponente di un centrodestra che oggi in Italia è dominante. Lo devo dire: è un risultato persino emozionante, che mi fa sentire fortissimo il peso della responsabilità: quella di prendere per mano una città che ha chiesto un cambiamento profondo e accompagnarla al futuro.
Perché questa è la domanda che con il voto Vicenza ha formulato: cambiare direzione, abbracciare con più coraggio una trasformazione innovativa, dedicare pari attenzione alle grandi come alle piccole cose, ai progetti più ambiziosi come ai problemi più minuti.
Quattro mesi e mezzo fa, quando abbiamo lanciato la nostra campagna, non era facile immaginare un esito come questo: già con un primo turno sorprendente, che ci ha visto avanti. Ma non lo diceva solo il buon senso. Lo dicevano anche i dati, quelli che avevamo raccolto noi, quelli pubblicati da altri soggetti, quelli dei nostri avversari.
Il risultato di oggi non è venuto fuori per caso. Nasce da un lavoro duro e capillare, da una campagna fatta nei quartieri, tra la gente, con la gente, per la gente, tutta vissuta sul piano locale, lontano dalla politica nazionale. Nasce dalle idee innovative costruite settimana dopo settimana, dai progetti concreti che abbiamo proposto alla città per portare Vicenza sulla strada del futuro. Nasce da una squadra di candidati mai vista per numerosità e qualità, espressione vera della società vicentina in ogni suo aspetto.
La nostra città mi ha consegnato una responsabilità grandissima. Essere sindaco di Vicenza è l’onore più alto della mia vita. Dedicherò a questa missione ogni mia energia, e al bene collettivo ogni mia azione.
Oggi sono stato scelto da una maggioranza dei vicentini, ma da domani sarò il sindaco di tutti. Perché nella comunità che costruiremo nessuno sarà lasciato indietro.

Giacomo Possamai