Processo BPVi: da fine febbraio parlano gli imputati meno Zonin. Collegio: settimana di break per difese dopo Barbagallo

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Processo BPVi, si consultano la presidente De Stefano e i giudici Amedoro e Garbo
Processo BPVi, si consultano la presidente De Stefano e i giudici Amedoro e Garbo

Il 18 o il 28 febbraio termineranno le deposizioni al processo BPVi dei testi comuni ad accusa e difese con Carmelo Barbagallo, l’ex capo della vigilanza di Banca d’Italia ora passato con lo stesso ruolo al Vaticano, che verrà sentito come teste di Banca d’Italia, Zonin e Zigliotto e anche dalle parti civili come unico teste ammesso “sul fatto” fatti salvi i testimoni ammessi sul danno”.

I pm Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi cominceranno a sentire a fine febbraio, davanti al collegio presieduto da Deborah De Stefano (giudici a latere Camilla Amedoro ed Elena Garbo) e a difese e parti civili, gli imputati o, meglio, quelli che accetteranno di farlo visto che l’avvocato di Gianni Zonin, Enrico Ambrosetti, ha più volte anticipato che il suo assistito rilascerà solo dichiarazioni spontanee visto che, pur di fatto sempre presente e con attenzione encomiabile stante l’età, l’ex presidente della Banca Popolare di Vicenza non se la sente di deporre per ore col relativo carico di sforzi psicologi e fisici.

La data esatta a fine febbraio sarà nota solo a completamento degli interrogatori del 18 e/o 20 febbraio poiché la presidente De Stefano, consultandosi col collegio, ha aderito in parte alla richiesta di una sospensione di due settimane avanzata dall’avvocato Concetta Miucci, difensore di Emanuele Giustini, e a cui si sono associati tutti i difensori, “per studiare la grande mole di carte” prodotte da un dibattimento lungo già nove mesi, “particolarmente veloce” e in cui alcuni testi avrebbero dato versioni discordanti.

Alla sospensione secca, dopo il rilievo della dottoressa De Stefano che ha fatto notare come il processo si stia svolgendo solo applicando le regole processuali e dopo un coretto di bisbigli unanimi dei difensori avviato dall’avv. Giovanni Manfredini (“queste regole sono applicate solo per questo dibattimento“), si è opposto il pm Gianni Pipeschi che ha fatto notare come più volte l’accusa abbia accettato rinvii di deposizioni e di udienze sulla base di richieste dei difensori e come non esisterebbero, a suo giudizio, discordanze rilevanti rispetto ai documenti da sempre a disposizioni delle difese.

Dopo una breve ma fitta consultazione (vedi foto) tra le componenti del collegio la decisione è stata, come si addice al caso, salomonica: “sospensione sì, ma per una settimana e non per le due richieste”.

Settimana di sospensione, peraltro, che dovrebbe coincidere con quella di Carnevale… dopo la quale c’è sempre un mercoledì delle Ceneri che apre ai 40 giorni del periodo di pentimento della Quaresima, periodo che non basterà ad ascoltare i testi delle difese e, quindi, a verificare eventuali pentimenti degli accusatori o, in alternativa, degli accusati.

Per la gioia di oltre 100.000 vittime reali del crac della BPVi, la cui assenza costante in udienza, in diretta o tramite i loro legali fantasma, è l’unica sconfortante verità già accertata, preludio ideale alla metabolizzazione acritica di qualunque verità giudiziaria dovesse risultare alla fine del processo di primo grado.

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Giovanni Coviello

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