Il Psi di Vicenza augura alla redazione e ai lettori di ViPiu.it e di VicenzaPiù Viva buon 2024… anno di Giacomo Matteotti!

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2024 nel segno del centenario dell'omicidio di Giacomo Matteotti
2024 nel segno del centenario dell'omicidio di Giacomo Matteotti

Il 2024 sarà un anno importante. Dopo aver restituito il governo cittadino al centrosinistra, la seconda metà del 2023 ha visto gettare le basi per il governo dei prossimi anni. Molti dei punti programmatici indicati dal PSI al candidato Sindaco alla vigilia delle elezioni stanno già prendendo forma. Il Vigile di quartiere, la riduzione proprorzionale delle rette degli asili nido, la celebrazione dell’assassinio di Giacomo Matteotti, martire socialista e antifascista, sono progetti in via di realizzazione (leggi in fondo*).

Il 2024 sarà anche l’anno delle elezioni amministrative e delle elezioni europee.

Il PSI presenterà i propri candidati sui territori e per l’Europa, candidati ispirati dai valori del Socialismo: giustizia sociale, uguaglianza di diritti e opportunità, solidarietà e libertà. Libertà dal bisogno.

Noi socialisti di Vicenza guardiamo con fiducia al futuro e dunque auguriamo con convinzione buon anno alla redazione e ai vostri lettori.

            Luca Fantò                                                Giuseppe Toscano                                Segretario cittadino PSI di Vicenza             Segretario provinciale PSI di Vicenza


* Ringraziamo per i graditi auguri con un breve ricordo dedicato proprio a Giacomo Matteotti di cui nel 2024 ricorre il primo centenario dal suo assassinio  

L’assassinio di Giacomo Matteotti è un tragico episodio della storia italiana che si verificò nel contesto del periodo noto come “Aventino” durante la dittatura fascista guidata da Benito Mussolini. Giacomo Matteotti, un politico italiano e membro del Partito Socialista Unitario (PSU), fu un accanito oppositore del regime fascista.

Il 30 maggio 1924, pochi giorni dopo aver tenuto un discorso parlamentare in cui denunciava le irregolarità nelle elezioni politiche del 1924, accusando il Partito Nazionale Fascista di brogli elettorali, Matteotti fu rapito da un gruppo di squadristi fascisti. Il rapimento avvenne a Roma, mentre Matteotti si trovava in auto.

Il 10 giugno 1924, il corpo senza vita di Giacomo Matteotti fu ritrovato in un bosco vicino a Roma. La sua morte fu il risultato di un omicidio politico orchestrato da membri del Partito Nazionale Fascista e diretto da esponenti del regime, tra cui il capo delle squadre d’azione fasciste Amerigo Dumini.

L’assassinio di Matteotti provocò uno scandalo a livello nazionale e internazionale e portò a una grave crisi per il regime fascista. L’opinione pubblica e gli oppositori del regime in Italia e all’estero condannarono l’atto, mettendo sotto pressione Mussolini e il suo governo. In risposta alle crescenti critiche, Mussolini istituì la cosiddetta “legge fascistissima”, che trasferì i poteri legislativi al governo e consolidò il controllo fascista.

Nonostante la condanna internazionale, Mussolini riuscì a mantenere il potere, e la vicenda di Matteotti rimase un punto oscuro della storia italiana, rappresentando uno degli episodi più bui dell’ascesa del regime fascista. Solo nel dopoguerra, dopo la caduta del regime fascista e la fine della Seconda Guerra Mondiale, il caso fu riaperto e alcuni responsabili dell’omicidio furono giudicati e condannati.