Qatargate, Parlamento Europeo revoca l’immunità ad Alessandra Moretti: per l’eurodeputata vicentina rischio di fermo. Salva la Guelmini

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Qatargate, Eurodeputata vicentina del Pd Alessandra Moretti immunità
Eurodeputata vicentina del Pd Alessandra Moretti

Il Parlamento europeo ieri, martedì 16 dicembre 2025, ha revocato l’immunità parlamentare ad Alessandra Moretti, con 497 voti a favore, 139 no e 15 astenuti, confermando quanto deciso dalla commissione giuridica lo scorso 3 dicembre nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto Qatargate. L’europdeputata vicentina del PD, dopo l’esito del voto a larghissima maggioranza, ora rischia il fermo.

A nulla sono valsi i tentativi in extremis di trovare un accordo, una sorta di patto garantista, all’interno della maggioranza Ursula. Così, alla fine, tra i popolari ha prevalso la linea dura, quella portata avanti dallo spagnolo Adrian Vazquez Lazara. A favore della revoca hanno votato anche gli eurodeputati dei Cinque Stelle.

Non fanno sapere come hanno votato gli altri gruppi, anche se Fratelli d’Italia aveva già annunciato che dopo il caso di Ilaria Salis avrebbe votato “sulla base di motivazioni esclusivamente politiche”. Dopo questo voto, i giudici di Bruxelles possono ora interrogarla, aggiungerla alla liste degli indagati o addirittura sottoporla a fermo.

La plenaria ha votato anche sul destino della dem Elisabetta Gualmini. E anche stavolta è stata confermata la decisione della commissione: nessuna revoca dell’immunità.

Eppure, negli ultimi giorni l’intera impalcatura dell’inchiesta è apparsa sempre più fragile. In assenza di capi d’imputazione chiari e con un riesame in corso sui metodi della giustizia belga (la pronuncia della Corte d’appello è attesa tra fine febbraio e inizio marzo), sono gli stessi inquirenti a essere finiti sotto indagine per fughe di notizie e presunte violazioni del segreto istruttorio, a partire dall’ex direttore dell’Ufficio belga anticorruzione Hugues Tasiaux, poi rimosso.

Molto dura la reazione dell’europarlamentare vicentina che parla di un voto politico: “Sono amareggiata – commenta all’ANSA – perché gli elementi su cui era basata la richiesta erano stati da me già smentiti su base documentale e continuo a sostenere che il voto non abbia guardato tanto ai contenuti della richiesta, ma sia stato condizionato da strategie e convenienze politico-elettorali. Spero di essere ascoltata in procura il prima possibile per potermi difendere dalle accuse. Continuerò a fare il mio lavoro a testa alta“, conclude Moretti.

Piena solidarietà da tutto il gruppo PD. Per il capo delegazione Nicola Zingaretti Moretti “dimostrerà la sua correttezza e trasparenza rispetto ai fatti contestati”. Anche Giorgio Gori è sicuro “che Moretti non avrà difficoltà nel dimostrare la propria estraneità ad ogni ipotesi di illecito”.

“Prendiamo atto della decisione del Parlamento europeo, adottata con ampia maggioranza, a favore dell’onorevole Gualmini – ha dichiarato il professor Vittorio Manes, difensore di Elisabetta Gualmini, dopo il voto a favore della difesa dell’immunità per l’eurodeputata del Pd -.

Restano tuttavia forti perplessità su un procedimento penale che mai avrebbe dovuto nascere, su basi così inconsistenti ed evanescenti, e che come tale avrebbe potuto interessare – e potrebbe in futuro interessare – qualsiasi parlamentare europeo, trascinandolo in una assurda vicenda giudiziaria per il puro esercizio della propria attività politica, nonostante tale attività sia sempre stata svolta nella piena trasparenza e regolarità. E questo, crediamo, è un dato francamente inquietante in questa vicenda, essendo peraltro riferibile a molti dei soggetti ingiustamente coinvolti e sottoposti ad una intollerabile e massiva gogna mediatica per accuse tanto infamanti quanto ingiustificate”.