“Quello che conta”, la lettera di Silvano Trucco: una “provocazione” il portale di Bankitalia sull’educazione finanziaria

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Non ho parole … Dopo i danni che non ha saputo evitare, l’attenzione maniacale a non lasciar cadere i privilegi consolidati nel tempo ai propri dipendenti, oggetto di recenti rinnovi da parte del chiacchierato ma confermato Governatore, Bankitalia riesce pure ad indispettire i risparmiatori attribuendo un nome al portale di educazione finanziaria a mio avviso del tutto fuori luogo: Quello che conta. Negli ultimi 5 anni è successo di tutto, porte girevoli, rapporti oscuri con Procure e PM, ispettori quantomeno miopi promossi a ruoli apicali, il discusso rinnovo di mandato al Governatore più criticato della storia mentre svariati miliardi di euro di ignari risparmiatori andavano letteralmente in fumo…

“Quello che conta” adesso rappresenta il nome di un portale che arriva a “buoi scappati e morti di vecchiaia” (copyright Enrico Zanetti) ma anche l’ennesima beffa per i risparmiatori!

Quello che veramente avrebbe contato” per loro era la tutela del risparmio, garantita dalla Costituzione Italiana, ma assolutamente “sfuggita” ad una Authority di circa 7.000 dipendenti che costano quasi 1 miliardo di euro all’anno.
Una Banca d’Italia che ha funzionato a corrente alternata, debole con i forti e forte con i deboli, quando gode della massima discrezionalità alla stessa assicurata da una consolidata giurisprudenza; una Vigilanza che quando vuole fa tutto quel che le pare, rivendicando addirittura “doti predittive e prognostiche” nel commissariare banche sane e solide, salvo poi chiudere occhi, orecchie e naso di fronte ai vari crac bancari annunciati da lustri tramite svariate denunce di associazioni e soci, tutte assolutamente cadute nel vuoto perché Palazzo Koch nulla ha fatto se non ammettere che “forse potevano essere più svegli” (sulle popolari venete, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, disse Ignazio Visco in audizione ) quando il default era ormai servito, con buona pace dei risparmiatori azzerati e con un salvataggio tardivo e disperato a carico dei contribuenti italiani.

Ma ora “quello che conta” è il nuovo portale di educazione finanziaria.

Una magra consolazione per chi ha visto andare in fumo i risparmi di una vita (Popolare di Vicenza, Veneto Banca, MPS, Carichieti, Cariferrara, Banca Marche e Popolare Etruria) oppure ha avuto la vita rovinata da una vigilanza “preventiva” che ha d’imperio stoppato una banca in piena salute (Bene Banca, anch’essa incappata nelle fauci di BPVi) con risultati economici e patrimoniali record commissariandola “prima che i problemi potessero intaccare una realtà ancora sana e solida” (testuali parole degli Organi della procedura) per asserite gravi irregolarità, talmente gravi che nessuno dei vertici di Palazzo Koch auditi in commissione banche è riuscito a ricordare in modo da poter rispondere all’attento interrogante, il senatore senatore Gianni Girotto.

Silvano Trucco
Ex D.G. Bene Banca