Referendum, Rolando tira la “fila” del No nel Pd. E sui seggi fuori dalle scuole: “manca coraggio”

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Referendum sul taglio dei parlamentari, Camera
Referendum sul taglio dei parlamentari, Camera

Sul referendum costituzionale per il taglio dei parlamentari, approvato in parlamento col 97% di voti favorevoli, sta crescendo il fronte del No all’interno del Partito Democratico, che ha lasciato libertà di scelta ai suoi iscritti e il cui Segretario Nicola Zingaretti non si è ancora espresso.

Una riforma che allineerebbe l’Italia ai numeri dei rappresentanti del popolo negli altri Paesi dell’Unione Europea, ma che è già stata bocciata da big del partito come Matteo Orfini, Gianni Pittella, Giorgio Gori e Gianni Cuperlo. Anche l’esponente Dem di lungo corso Giovanni Rolando, dopo essere stato combattuto nei mesi scorsi su cosa votare il 20 settembre, è uno dei primi vicentini ad uscire allo scoperto e pare deciso a votare No:

“A questo punto per come stanno le cose concretamente – spiega Rolando – e a distanza di poche settimane dal voto, sono orientato, sempre più convintamente, per il No. Soprattutto in queste condizioni: è bloccata la riforma della legge elettorale ed anche tutte le altre misure atte a non stravolgere il funzionamento della rappresentanza parlamentare. Non c’è la riforma della base elettorale per il Senato della Repubblica, non c’è la riduzione del numero dei delegati regionali per l’elezione del Presidente della Repubblica e non c’è la parificazione dell’età dell’elettorato attivo e passivo per Camera e Senato”.

“Verrebbe ancor più elevato – conclude – il potere delle segreterie ristrette dei partiti e dei vertici dei movimenti politici, ci sarebbe ancor più potere per le lobby. Ormai sono tantissimi dirigenti, iscritti ed elettori che hanno deciso di votare No al referendum”.

Intanto per il referendum, accorpato alle elezioni regionali, non ci saranno a Vicenza seggi alternativi alle scuole, come aveva proposto proprio Rolando; mentre è stata accolta la sua Interpellanza comunale presentata il 4 luglio per la “liberazione” dei seggi elettorali dalle case di riposo Ipab in città.

“La giunta – spiega Rolando – ha individuato sede alternativa per i tre seggi elettorali ubicati tradizionalmente nelle due case di riposo Ipab G. Salvi di corso Padova e dell’Ottavio Trento di contrà San Pietro, seguendo le indicazioni fornite dal governo per evitare rischi di contagio per gli anziani ospiti, gli addetti ai seggi e per i cittadini, circa duemila elettori che usufruiscono delle tre sezioni elettorali”.

“Spiace rilevare – fa notare – che per nessuna scuola materna, elementare o media si sia individuata qualche possibile sede alternativa in tutto il territorio comunale per il restante centinaio di seggi. Con più coraggio e tempestività qualche sede alternativa si poteva individuare, così da garantire almeno per qualche scuola la continuità didattica per quei giorni di settembre dedicati al voto”.

“La giunta deve garantire – ricorda però in conclusione il consigliere comunale Pd – il diritto di voto per i cittadini in isolamento fiduciario. Quindi formare gli scrutatori che si recano a domicilio e dotarli dei DPI, oltreché di mascherine anche di visiera e garantire l’inserimento della scheda elettorale da parte dell”elettore nell’urna”.


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