Riccardo Nencini sarà a Vicenza venerdì 11 maggio: la proposta organizzativa del Psi

100

Il Segretario nazionale del PSI, sen. Riccardo Nencini, sarà a Vicenza venerdì 11 maggio, alle ore 16,30, presso l’hotel Palladio, in contra Oratorio dei Servi. Dopo la sconfitta elettorale del 4 marzo, il centrosinistra ha il dovere di riflettere sulle ragioni di tale, tragica, sconfitta e rinnovare, rendendo più efficaci, i propri strumenti di relazione ed azione nei territori. Ma il rinnovamento, oltre che organizzativo, deve essere anche programmatico.
Ecco allora che il PSI, su tutto il territorio nazionale, con i compagni della base, sta lavorando ad un progetto di ricostruzione della sinistra riformista in Italia. Un lavoro che parte da un documento comune (allegato) inviato ai compagni nei territori.
Nell’ottica della condivisione coi compagni dei problemi e delle soluzioni, si pone l’incontro del Segretario nazionale dell’11 maggio.
L’incontro servirà inoltre a presentare le candidature dei socialisti alle prossime elezioni amministrative. Interverrà per portare il proprio saluto il candidato Sindaco Otello Dalla Rosa.

Luca Fantò
Segretario regionale PSI del Veneto

 PROPOSTA ORGANIZZATIVA 

C’e’ un futuro tutto da costruire; bisogna dare al Paese una forza che rappresenti la cultura laica, liberale e socialista dentro una sinistra profondamente cambiata. C’è bisogno di una nuova sinistra, moderna e riformista, in grado di trasmettere un messaggio adatto ai tempi, con metodi nuovi.
E’ necessario intraprendere e sollecitare un percorso costituente nella sinistra riformista italiana. Questa è la strada che dobbiamo intraprendere.
Per farlo servono politiche nuove e strutture adeguate. Una linea politica nuova.

UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE PER IL PSI
Già nel 2015 è stata approvata dal Consiglio nazionale una proposta di riorganizzazione territoriale del partito volta ad adeguare le strutture esistenti al mutato contesto istituzionale, in un’ottica di maggiore convergenza tra i livelli di decisione e quelli di iniziativa elettorale del PSI.
Occorre completare quel percorso, e spingersi ancora più avanti.
Dovrà pertanto essere elaborata, accanto alla linea politica e programmatica, una nuova idea di organizzazione del partito necessaria a veicolare con maggiore efficacia il messaggio socialista sia all’interno che all’esterno. Nel rispetto dell’autonomia degli Statuti regionali.
In questa prospettiva di rilancio dell’iniziativa socialista appare fondamentale ripensare il modello di organizzazione della nostra comunità, mediante lo snellimento territoriale, favorendo un rafforzamento dei livelli provinciali e ripensare le strutture regionali che potrebbero essere semplici coordinamenti composti dai segretari provinciali che affidano a un terzo il coordinamento (attuale segretario regionale). 
Nascita autonoma, previa comunicazione al nazionale, di “club socialisti” tematici che in ossequio allo statuto nazionale possano operare su tutto il territorio nazionale e collaborare fattivamente con le segreterie provinciali. 
Snellimento delle procedure interne, apertura alle nuove tecnologie per il costante coinvolgimento degli iscritti nelle attività interne ed esterne del PSI, meccanismi di proselitismo capaci di coniugare tradizione e modernità, sistemi di finanziamento diversificati e adeguati alle mutata legislazione in materia.
A ciò si aggiunga l’opportunità di prevedere sistemi di raccordo tra l’attività del gruppo dirigente nazionale con la rappresentanza parlamentare, e nondimeno, la creazione di organi snelli di direzione politica, in grado di coniugare il pluralismo con la tempestività. Ridurre i componenti della segreteria nazionale ai quali affidare macro settori di lavoro. Cosa diversa per la direzione nazionale che dovrà essere il luogo di riflessione federalista dei segretari/coordinatori regionali, superando così la dicotomia con il consiglio nazionale che resta l’organo politico risultante delle fasi congressuali (ipotesi di lavoro da valutare con molta attenzione).
Per realizzare la riforma delle strutture territoriali e centrali del partito, è utile fare riferimento alle migliori esperienze messe in campo dai principali partiti socialisti in Europa, a iniziare dal Labour Party. Proprio da quanto fatto in Gran Bretagna di recente possono venire interessanti spunti d’iniziativa, in particolare per ciò che riguarda l’apertura della comunità socialista verso l’esterno, mediante un meccanismo capace di coniugare le tradizionali campagne d’adesione con strumenti di reclutamento collaterali.
In questa direttrice, la base della comunità socialista italiana andrebbe ampliata ricomprendendovi anche gli iscritti ad associazioni tematiche o di ispirazione riformista che intendano dialogare con il partito. In tal modo, potremmo distinguere il “soggetto politico socialista” – incarnato dal PSI nei diversi livelli territoriali – dallo “spazio politico socialista”. Sia gli iscritti al PSI, che gli aderenti alle associazioni collaterali, formerebbero la piattaforma per l’elezione (in una successiva fase) degli organismi dirigenti, con un diverso grado di coinvolgimento, soprattutto in materia di elettorato passivo, a seconda dell’appartenenza o meno al partito.
In altri termini, i componenti delle associazioni collaterali al PSI avrebbero il diritto di scegliere, in ciascun livello, i gruppi dirigenti del partito, ma non potrebbero ricoprire i principali ruoli direttivi, da riservare unicamente ai militanti del partito.
La revisione della forma partito dovrebbe, infine, poggiare sulla necessità di superare l’attuale configurazione per approdare a nuovi modelli organizzativi capaci di conciliare la presenza territoriale del PSI con una dinamicità di iniziativa da incentivare con procedure interne più snelle.
Un ruolo centrale va affidato agli amministratori socialisti, numerosi in Italia. Alla Consulta Nazionale degli Amministratori vanno affiancate almeno Consulte regionali.
Infine, non va affatto esclusa la possibilità della ‘doppia tessera’ per quanti, iscritti a partiti di tradizione radicale, laica e democratica, intendessero prendere parte alla nostra attività.
Per perseguire l’insieme degli obiettivi di riforma occorre istituire una commissione ad hoc, che contenga un rappresentante per regione, con compiti istruttori e di proposta rispetto al Consiglio nazionale, al fine di avviare il percorso di revisione delle strutture ad ogni livello ed adeguarle alle esigenze della modernità. 
LA NOSTRA COMMUNITY 
Riteniamo necessario affiancare alla proposta di riorganizzazione del partito, nuovi e maggiori strumenti di comunicazione che permettano di incrementare e migliorare la partecipazione, rendendola attiva con simpatizzanti, iscritti, amministratori locali, associazioni e dirigenti. Rivisitazione della veste grafica del sito dell’ “Avanti!” per renderlo un giornale aperto al perimetro della sinistra. Pensare a una web TV efficace e a basso costo realizzativo. Lo scopo principale è pertanto quello di trasmettere con efficacia il messaggio socialista.
ASSEMBLEE ORGANIZZATIVE E PROGRAMMATICHE
Sarebbe opportuno individuare cinque tematiche su cui orientare la discussione durante i primi mesi della “riorganizzazione”, usando anche proposte che parlino alla pancia dei cittadini.
Il Veneto propone di lavorare su: ambiente; lavoro come mezzo “in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”; sanità; gestione dei flussi migratori. Tutto ciò in un’ottica che vada oltre i confini nazionali, oggi più limiti ad un’azione efficace del sistema europeo che strumenti di protezione dei popoli.
Una volta decise, organizzeremo conferenze programmatiche e organizzative regionali per poi lanciare definitivamente i temi a livello nazionale con la conferenza organizzativa e programmatica del Psi.
LA PIATTAFORMA ONLINE PER UNA MILITANZA 2.0
Riteniamo necessario individuare nuove forme di partecipazione alla vita del partito che ne facilitino e favoriscano la militanza così come l’engagement di nuovi iscritti. 
La partecipazione diretta alle decisioni inerenti tematiche individuate dalla Segreteria dovrebbe diventare la forma ordinaria di militanza. Solo in questo modo una comunità, piccola e ristretta entro determinati confini ideologici, può rispondere alle esigenze di modernizzazione e di innovazione provenienti dalla società. L’idea di stimolare la possibilità di partecipazione diretta ad alcune decisioni del Partito può favorire il ritorno di vecchi compagni ma soprattutto l’avvicinarsi di nuovi iscritti di area laico/socialista che, grazie a queste nuove forme di contatto, vedrebbero dinanzi a loro l’immagine di un partito aperto e inclusivo e poco autoreferenziale.
La possibilità di partecipazione “digitale” che ci offre la modernità ci dà la chance di affrontare la sfida della riorganizzazione attraverso strumenti impensabili in passato che impongono una revisione netta delle forme di organizzazione tradizionali.
Una piattaforma on-line può essere lo strumento per favorire nuove forme di partecipazione, nuove forme di contatto, nuove forme di coinvolgimento dei militanti, nuove forme di crowfunding.
La creazione di una piattaforma web aperta a tutta la comunità socialista costitutita non solo dagli iscritti al partito ma anche a quelli dei club e delle associazioni ad esso affiliate, (es. www.socialist2020.it o altro dominio che i nostri uffici di comunicazione pensano essere più “accattivante”) riuscirebbe soprattutto a veicolare le discussioni che oggi si fanno sui social in un dibatto online “moderato”.
Si potrebbe, inoltre, creare una App mobile che esponga una parte dei servizi on-line per la consultazione di contenuti e documenti ma anche per informare la nostra comunità delle iniziative portate avanti nelle istituzioni.
IL NUOVO AVANTI!
Avanti! On line verrà profondamente rivisitato per farne uno strumento di lavoro aperto e inclusivo.
Così come è auspicabile una rivisitazione dell’altro strumento di comunicazione ed elaborazione delle idee del mondo socialista, la rivista “Mondoperaio”.

CONCLUSIONI
Questo documento è il punto di partenza per una nuova fase del Psi. La riorganizzazione del partito passa anche attraverso lo snellimento della struttura amministrativa a favore dell’ufficio comunicazione – che, ad oggi, considerati gli investimenti già fa un lavoro egregio – e del gruppo di lavoro sul programma. 
In definitiva, alla riorganizzazione delle strutture del partito dobbiamo affiancare un nuovi temi che ne definiscano la linea politica, nuove idee e nuove proposte che ci facciano contraddistinguere dalle proposte degli altri partiti così da individuare un target di riferimento dal quale partire per ritornare “nel cuore degli italiani”