Riscoppiano le tensioni tra Serbia e Kosovo

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Serbia e Kosovo

Le tensioni tra Serbia e Kosovo si sono riaccese questo fine settimana dopo che la polizia kosovara ha fatto irruzione in aree dominate dai serbi nel nord della regione e ha sequestrato gli edifici delle municipalità locali.

Dopo che i serbi hanno boicottato le elezioni locali del mese scorso nel nord del Kosovo, dove i primi rappresentano la maggioranza, venerdì scorso i sindaci di etnia albanese appena eletti si sono insediati nei loro uffici con l’aiuto della polizia antisommossa kosovara.

La protesta, che ha visto il ferimento di soldati italiani che fanno parte di un contingente NATO sul posto per garantire la sicurezza, era stata organizzata da persone di etnia serba contro il sindaco locale, Ilir Peci, di etnia albanese, che secondo i serbi è stato eletto in maniera illegittima.

Ci sono stati violenti scontri tra la polizia kosovara e le forze di pace guidate dalla NATO da una parte e i serbi locali dall’altra, con diversi feriti da entrambe le parti. La situazione ha nuovamente alimentato i timori di una ripresa del conflitto del 1998-99 in Kosovo, che ha causato più di 10.000 vittime e più di 1 milione di senzatetto.

Il Paese è un territorio popolato prevalentemente da albanesi che in passato era una provincia della Serbia e ha dichiarato la sua indipendenza nel 2008. Tuttavia, quest’ultima si è rifiutata di riconoscere lo stato del Kosovo e lo considera ancora parte del suo territorio, anche se non ne ha alcun controllo formale. L’indipendenza del Kosovo è stata riconosciuta da circa 100 Paesi, compresi gli Stati Uniti, Russia, Cina e cinque Paesi dell’Unione Europea si sono schierati con la Serbia.

Questa situazione di stallo ha fatto aumentare le tensioni e ha impedito la piena stabilizzazione della regione balcanica dopo le sanguinose guerre degli anni Novanta.

Fonte: The Vision