Ristrutturazione Palazzo delle Poste, Ciro Asproso: “non rispetta il vincolo monumentale”

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Il Palazzo delle Posteè scritto in una interrogazione comunale di Ciro Asproso – non ha mai goduto di grandi estimatori e persino al tempo della sua costruzione (fu completato nel 1935) non mancarono le critiche. L?edificio fu giudicato da molti come un corpo estraneo rispetto al lascito palladiano, così come non fu condivisa la decisione di abbattere dei preesistenti manufatti rinascimentali per far posto a questo corpo di fabbrica in puro stile monumentalista. Ancora nel 1973, al tempo del Piano Coppa, fu classificato come edificio ?in contrasto? con il contesto architettonico.

In seguito però mutarono le sensibilità estetiche e anche quest?opera dell?architetto Narducci venne riabilitata, al punto che nel 2000 il Ministero per i Beni Culturali decise d?istituire un vincolo specifico sull?immobile poiché: ?esempio significativo dell?architettura del Ventennio?. Inoltre, a seguito dell?inserimento del centro storico di Vicenza tra i siti sottoposti a tutela UNESCO, il Palazzo delle Poste, la Torre dei Loschi e gli edifici circostanti furono normati dal punto di vista urbanistico in attuazione degli obblighi derivanti dalla Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale.

Nel 2011 la ditta Bell srl presenta un progetto di ristrutturazione edilizia che viene, inizialmente, ritenuto in contrasto con l?art. 9 del Piano Particolareggiato del Centro Storico, e in seguito, assentito con prescrizioni.

Nel 2017 Dervall Immobiliare srl, in qualità di nuova proprietaria dell?immobile, presenta una richiesta di Permesso di Costruire in variante al precedente titolo edilizio. L?intervento prevede: il cambio d?uso parziale delle destinazioni (in residenziale e direzionale), la modifica delle facciate, delle terrazze e delle logge.

Come si evince dalla Relazione Tecnica il progetto si fonda su un atteggiamento bivalente: conservativo per quanto riguarda le facciate esterne che danno su Piazza Garibaldi, su Stradella dei tre scalini e su Contrà Fontana e re-interpretativo, per le facciate interne che guardano la Torre dei Loschi.

La Soprintendenza autorizza con prescrizioni e il Comune autorizza con parere condizionato. Tuttavia i titoli edilizi decadono per scadenza dei termini.

Nel marzo 2018 Dervall Immobiliare presenta un nuovo progetto per restauro con cambio d?uso parziale e modifica delle facciate con creazione di nuove terrazze e logge.

Nel mese successivo viene rilasciato il permesso di costruire il quale, viene considerato un rinnovo del permesso originario e della successiva Variante (decaduti ai sensi di legge). In ragione di ciò l?autorizzazione della Soprintendenza risalente al 2017 viene solo richiamata e non richiesta per il nuovo progetto.

Ma l?aspetto che più mi preme evidenziare è che il permesso di costruire del 2018, come per altro i precedenti titoli edilizi, è stato rilasciato in contrasto con l?art. 9 delle NTA del Piano Particolareggiato del Centro Storico e l?art. 36 delle NTO del Piano Interventi, che stabiliscono espressamente quanto segue:

  • Non sono consentiti interventi che implichino qualsiasi alterazione della configurazione esterna ed interna degli immobili classificati come monumentali. Per questi edifici è consentito solo il restauro, il risanamento e il consolidamento statico o di bonifica generica.

  • L?ultimo comma dell?art. 9 del PPCS consente interventi sulle configurazioni esterne ed interne e costruzioni di nuovi edifici solo previa approvazione da parte del Consiglio comunale di un Piano d?insieme comprendente l?intero comparto o sub comparto urbanistico.

Il Consiglio comunale, nel 2012, si è effettivamente pronunciato, ma solo per dare parere favorevole alla parziale modifica di destinazione delle poste, come previsto dall?art. 5 delle NTA del PPCS, NON PER APPROVARE UN PIANO URBANISTICO. Pertanto, il permesso di costruire non doveva essere rilasciato.

Tutto ciò Visto e Considerato si CHIEDE al Sindaco e all?assessore competente (anche a risposta scritta):

  • Di conoscere le loro valutazioni in merito a quanto su descritto che, a me pare, rappresenta una grave violazione delle norme urbanistiche.

  • Se non ritengano necessario intervenire con la massima urgenza, affinché sia salvaguardata la preminenza dell?interesse pubblico.