Roby Baggio, da Vicenza al Pallone d’oro

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Tutti sanno chi è Roberto Baggio. Per molti si tratta del miglior calciatore italiano mai esistito, con alle spalle non solamente una serie di titoli importanti ma soprattutto delle giocate e dei goal memorabili che hanno mandato in visibilio il pubblico calcistico italiano e del mondo. La sua carriera è stata costellata di infortuni ma principalmente verrà ricordata per l’estro e il genio con i quali il “Divin Codino”, come è poi passato alla storia, ha fatto stropicciare gli occhi a chi ama questo sport. 

Nativo di Caldogno, Baggio ha iniziato la sua carriera nel Lanerossi Vicenza, la squadra più vicina a casa sua, dove ha fatto vedere fin da subito di cosa fosse capace. Da sempre molto legato alla sua terra, tempo fa l’ex numero 10 aveva detto che gli sarebbe piaciuto chiudere la carriera al Vicenza, dimostrando quanto fosse grato alla società che lo aveva accolto tra le sue fila a soli tredici anni. Il suo trampolino è stata dunque la società biancorossa, che solamente negli anni ’90 avrebbe assaporato la gloria con la vittoria di una storica Coppa Italia nel 1996 contro il Napoli. 

Baggio, però, trovò la forza per diventare grande proprio al Vicenza, dove ebbe un gravissimo infortunio al ginocchio che lo costrinse a prendere una lunga pausa e ne avrebbe poi limitato gli sforzi fisici per l’intera carriera. Eppure, ciò non gli impedì di andare alla Fiorentina e farsi così notare in tutta Italia. In pochi hanno dimenticato il suo strepitoso goal al San Paolo di Napoli davanti a Maradona e al pubblico che stava per diventare campione d’Italia, un titolo che oggi i migliori siti di scommesse come https://extra.bet365.it/news/it/Calcio/Serie-A/lazio-rinnovano-immobile-e-milinkovic-savic danno alla Juventus, la grande favorita del calcio italiano. E fu proprio alla Juventus che il codino più famoso di sempre del calcio mondiale avrebbe fatto l’ultimo passo verso la gloria. Con la Vecchia Signora, nonostante riuscì a conquistare solamente un titolo di campione d’Italia nella stagione 1994-’95, Baggio alzò al cielo la Coppa Uefa e vinse il Pallone d’oro 1993, un titolo allora molto più importante di adesso e indicativo dell’eccelso livello raggiunto dal fantasista di Caldogno. Con i suoi goal e con le sue invenzioni, Baggio avrebbe trascinato la Juve anche alla vittoria della Coppa Italia ’94-’95, prima di andarsene per accasarsi con il Milan, dove avrebbe conquistato lo Scudetto durante la stagione successiva.

Eppure, di lui molti ricorderanno sempre la grande esibizione al mondiale 1994, quando l’Italia di Arrigo Sacchi aveva in lui il deux ex machina in grado di risolvere da solo le partite. Dopo un inizio difficile, il numero 10 azzurro salvò la nazionale contro la Nigeria e con i suoi goal contro Spagna e Bulgaria portò l’Italia in finale. L’atto ultimo del mondiale degli Stati Uniti contro il Brasile ebbe il triste epilogo del suo errore dal dischetto, dopo il quale i sudamericani festeggiarono la vittoria del loro quarto mondiale. Ma da quel momento Baggio sarebbe stato per tutti un eroe nazionale.