Salone del Libro, alla vicentina di origine iraniana Manijeh Moshtagh Khorasani il premio ‘Lingua Madre’

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Manijeh_Moshtagh_Khorasani_Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo 2021
Manijeh_Moshtagh_Khorasani_Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo 2021

La vincitrice del Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo del Concorso letterario nazionale Lingua Madre dedicato alle donne migranti (o di origine straniera) residenti in Italia è un’autrice originaria dell’Iran residente a Vicenza: Manijeh Moshtagh Khorasani. Il Concorso letterario nazionale Lingua Madre è un progetto permanente della Regione Piemonte e del Salone Internazionale del Libro di Torino, nato nel 2005 da un’idea di Daniela Finocchi, che opera sotto gli auspici del Centro per il Libro e la Lettura con il patrocinio di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, We Women for Expo, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Pubblicità Progresso Fondazione per la Comunicazione Sociale. La Premiazione si svolgerà nell’ambito del Salone Internazionale del Libro di Torino, previsto dal 14 al 18 ottobre 2021.

Manijeh Moshtagh Khorasani nasce a Mashhad, in Iran, nel 1965 e vive in Italia da più di 25 anni. Fin da bambina ama scrivere brevi racconti e poesie. Arriva in Italia con il visto di studio per la Facoltà di Medicina e Chirurgia ma poi decide di fare della scrittura e della narrazione il suo principale impiego. Ora scrive sceneggiature per il cinema e la TV. Il suo racconto Lo sguardo oltre è stato selezionato per la pubblicazione nell’antologia Lingua Madre Duemilaventuno. Racconti di donne straniere in Italia (Edizioni SEB27).
La sua fotografia, La donna e il campanile, ha vinto il Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo della XVI edizione del Concorso letterario nazionale “Lingua Madre”, con la seguente motivazione: «Una fotografia evocativa che riassume la potenza del proprio messaggio in uno spazio sconfinato che pare aprirsi subito oltre l’obiettivo. Lo scatto sembra contenere un invito alla speranza nonostante tutto. In un momento come quello attuale che tutte e tutti stiamo vivendo con grande fatica e difficoltà, la fotografia invita a guardare oltre, a far viaggiare l’immaginazione per uscire, almeno per un attimo, dal confinamento cui siamo tutti e tutte costrette».