Sara Cunial: “Sospeso il processo di Aosta, ripristinata la giustizia”

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Sara Cunial senza green pass
La deputata Sara Cunial

Sara Cunial, politica vicentina, parlamentare ex Movimento 5 Stelle, ha rilasciato delle dichiarazioni oggi, in merito alle vicende giudiziarie che la riguardano e balzate agli onori della cronaca nei mesi scorsi. Ecco cosa ha detto a margine dell’udienza del Tribunale di Aosta, in cui si stanno discutendo i fatti risalenti ad aprile 2021, quando la stessa ha partecipato a un comizio in difesa dei diritti e delle libertà costituzionali.

“La sospensione del processo ad Aosta è da considerarsi un primo timido segnale di imparzialità nei confronti della sottoscritta e del ruolo che ricopro. Quello di Aosta è stato infatti fin da subito un mero processo di stampo politico, che poco aveva a che vedere con i presunti reati sbandierati a mezzo stampa, e già smentiti dai fatti.

Malgrado i ripetuti soprusi – continua Sara Cunial – non ultima la mancata consegna della copia delle indagini svolte dal pubblico ministero, che ha di fatto privato la difesa di un determinante diritto previsto dall’articolo 111 della Costituzione, l’ordinanza odierna asserisce chiaramente che parte del processo è stato fino ad oggi viziato da una chiara volontà indiziaria esclusivamente politica nei confronti dell’unica parlamentare italiana che si è rifiutata di votare l’attuale presidente della repubblica italiana, di appoggiare il criminale sistema fondato sull’emergenza che da due anni a questa parte tiene in ostaggio cittadini e istituzioni, di scendere a compromessi o scorciatoie, piegandosi al ricatto del green pass o del tampone.

In merito all’accusa di rifiuto dell’indicazioni della mia identità personale e di oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale – aggiunge – è stata smentita da tutti i test in aula, compresi gli stessi finanzieri presenti sul posto il giorno della manifestazione. Un equivoco, a quanto pare, sorto dal fatto che il pubblico ufficiale deputato al controllo dei documenti non ha ritenuto esauriente in quanto non leggibile dal suo tablet, il mio tesserino da parlamentare della repubblica, modificando quindi la legge italiana secondo la quale l’identificazione avviene presentando fisicamente un proprio documento di identità e non certo in forma di scansione digitale – sottolinea – Nell’odierna udienza è stato invece denunciato da parte del mio avvocato, Edoardo Polacco, l’inerzia del tribunale che non ha previsto l’applicazione dell’articolo 68 della Costituzione nei confronti della parlamentare, diritto rilevabile d’ufficio che il giudice però non aveva applicato fino a questo momento e solo a seguito dell’espressa denuncia della difesa.

Finalmente il Tribunale ha sospeso il processo inviando il fascicolo alla Camera per la preventiva autorizzazione prevista dalla legge. Ora non ci resta che attendere – conclude –. Intanto ringrazio di cuore l’avvocato Edoardo Polacco per la competenza, professionalità e il risultato ottenuto e tutte le persone che in questi mesi mi sono state vicine”.