Scena muta alla maturità, Valditara promette punizioni. Rete Studenti Medi: “In silenzio dovrebbe stare il Governo Meloni”

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Scena muta maturità

Dopo il due casi in Veneto di scena muta all’orale della maturità per contestare il sistema dei voti, il ministro dell’Istruzione e del Merito del Governo Meloni, Giuseppe Valditara, ha annunciato che sarà bocciato chi boicotta la prova. I due casi si sono registrati a Padova e Belluno, con altrettanti studenti che si sono rifiutati di svolgere la prova orale dell’Esame di Stato.

Sulla questione interviene la Rete degli Studenti Medi. “Il ministro Valditara continua la sua strategia di smantellamento a singhiozzo della democrazia scolastica – dichiara Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale -. Siamo infatti di fronte all’ennesima riforma volta a punire ogni forma di dissenso verso il sistema scolastico, trasformando di fatto i luoghi del sapere secondo il paradigma dell’obbedienza e della repressione, in piena armonia con le misure securitarie e repressive adottate dal governo Meloni su tutti i fronti. Invece di interrogarsi sulle profonde ragioni di malessere che hanno portato degli studenti a un gesto così forte come il silenzio critico, il Ministro sceglie la via autoritaria della punizione, proponendo la bocciatura. È un tentativo palese di criminalizzare il dissenso e di zittire con la forza ogni forma di contestazione”.

Rincara la dose conclude Viola Carollo, coordinatrice regionale della Rete degli Studenti Medi del Veneto: “Questi studenti hanno dato voce a ciò che noi denunciamo da anni: la ‘scuola del merito’ voluta da questo Governo è un fallimento. È un sistema che ci schiaccia, che riduce le nostre vite a un numero, a un voto. Come hanno giustamente sottolineato i ragazzi, i voti non possono e non devono rappresentare il valore di una persona. La scuola che vogliamo è un luogo di crescita, di benessere psicologico, di sviluppo del pensiero critico, non una gara tossica alla performance dove chi resta indietro viene colpevolizzato e umiliato.

Mentre le scuole cadono a pezzi, il caro libri aumenta senza controllo mettendo in ginocchio famiglie e studenti, la dispersione scolastica cresce e il tasso di analfabetismo funzionale aumenta esponenzialmente, da Trastevere continuano a provenire riforme e dichiarazioni puntate a fomentare il consenso della classe reazionaria e depoliticizzare la scuola al fine di intaccare lo sviluppo di capacità di ragionamento autonomo degli studenti. Gli studenti però hanno bisogno di tutto un altro genere di scuola, e il ministro non può continuare a ignorarci”, conclude Viola Carollo.