Sergio Berlato, europarlamentare FdI ricandidato al Parlamento Europeo, ai ‘giornalisti onesti e in buona fede’: “non sono NO-VAX, ecco mie ragioni”

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L'eurodeputato Sergio Berlato
L'eurodeputato Sergio Berlato

In un messaggio via whatsapp al gruppo che lui evidentemente ha attivato  Sergio Berlato, l’europarlamentare FdI ricandidato al Parlamento Europeo, si rivolge ai “giornalisti onesti e in buona fede“, che lo hanno sbertucciato per la sua posizione sui vaccini, magari amplificando posizioni diverse (lecite come le sue nei limiti consentiti dal rispetto delle leggi) di altri candidati.

Noi dovremmo tirargli le orecchie per carità di… categoria, ma, sinceramente, non ce la sentiamo perché non di carità, mai chiesta, ma di rispetto ne avremmo dovuto avere, per più di un decennio, non solo dai pochissimi che hanno avuto l’onestà di riconoscere le nostre battaglie giornalistiche e non solo ma dalla suddetta “categoria” di giornalisti, che oggi urlano per la libertà quando il padrone è diverso da quello che vorrebbero.
Ma torniamo alla cronaca politico-deontologica (giornalistica e sanitaria) al messaggio di Sergio Berlato, che anche con riferimento all’idea di Alessandra Moretti, ricandidata anche lei, ma per il Pd, all’Europarlamento, che, in libertà, condividiamo di più, anche se dopo sei vaccini il Covid, in forma anche forte ce lo siamo beccato («Elezioni Europee 2024, Alessandra Moretti (Pd): “La destra con il no vax Berlato, noi con la scienza”», ndr).

Ecco cosa scrive Berlto ai “giornalisti onesti e in buona fede

Ribadisco spesso che l’ignoranza si combatte con il silenzio ma che la malafede si combatte con la verità.
In questi giorni si è levato un polverone mediatico sulla stampa nazionale, immediatamente dopo che sono state depositate le liste dei candidati di Fratelli d’Italia-Giorgia Meloni alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo che si terranno l’8 ed il 9 giugno 2024, liste che vedono la mia presenza al secondo posto, subito dopo Giorgia Meloni.
Il tentativo di linciaggio mediatico, orchestrato dai sinistri, vede il sottoscritto accusato di essere un pericoloso negazionista ed un irriducibile NO-VAX.
Agli ignoranti ed alle persone in malafede che tentano di affibbiarmi questa semplicistica etichetta in senso dispregiativo, chiarisco quanto segue:
Io non sono un NO-VAX perché mi sono sottoposto consapevolmente a tutte le vaccinazioni obbligatorie, visto il mio ruolo istituzionale che da molti anni mi obbliga a girare per il mondo e ad avere contatti con tantissime persone nei vari continenti del globo terracqueo.
Durante il periodo dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del COVID-19, dopo essermi consultato con molti luminari in virologia a livello internazionale, ho scelto consapevolmente di non sottopormi alla inoculazione di queste sostanze geniche sperimentali spacciate per vaccini, affidandomi alle cure domiciliari precoci con dei farmaci comunemente in uso, cure che hanno dimostrato di ridurre di oltre l’80% le ospedalizzazioni e di quasi il 100% i decessi.
Io stesso ho contratto il virus del COVID-19 presso il Parlamento europeo di Strasburgo dove erano quasi tutti vaccinati e mi sono affidato alle cure di alcuni medici di fiducia che mi hanno perfettamente guarito in qualche giorno, senza ricorrere ad alcuna vaccinazione.
Abbiamo motivo di ritenere che se tutte le persone che si sono ammalate di COVID-19 fossero state curate come sono stato curato io, probabilmente molte delle persone decedute perché abbandonate in “vigile attesa e Tachipirina “ potrebbero essere state salvate.
Partendo dal presupposto che io sono sempre stato favorevole alla libertà di scelta, non ho mai criticato chi si è affidato a queste inoculazioni nella speranza di essere immunizzato, salvo poi constatare che, dopo quattro o cinque inoculazioni, molte di queste persone si sono comunque ammalate di COVID-19 anche in modo severo.
Ho trovato inaccettabile che chi, come me, abbia scelto di affidarsi alle cure domiciliari precoci, assumendo normali antinfiammatori, cortisonici, antivirali, vitamine, prescritti da medici che, nel rispetto del giuramento ad Ippocrate hanno curato i loro pazienti in scienza e coscienza, sia stato additato come “pericoloso untore”, dileggiato, deriso, isolato e considerato un pericolo per la società.
Ricorderemo tutti le frasi pronunciate a reti unificate dall’allora presidente del Consiglio:” Chi non si vaccina muore, chi non si vaccina fa morire lui o lei, un ambiente con tutte persone vaccinate è un ambiente sicuro…”.
Raramente frasi pronunciate da un alto rappresentante istituzionale si sono rivelate più false.
Se fosse stato vero quello che diceva quel soggetto, noi che ci siamo semplicemente affidati alle cure domiciliari precoci e non ci siamo fatti inoculare le sostanze geniche sperimentali, dovremmo essere da tempo già tutti morti ed invece, purtroppo per i portatori del falso pensiero dominante, siamo la dimostrazione vivente che la loro narrazione era intrisa di falsità.
Non mi attardo a ricordare la scelta di inoculare le donne in stato di gravidanza ed i bambini, scelta criminale per la quale qualcuno prima o poi dovrà rispondere, cosi come dovrà rispondere delle tantissime reazioni avverse, molte mortali o irrimediabilmente invalidanti, direttamente o indirettamente correlate alla inoculazione di queste sostanze.
Abbiamo già parlato della scelta vigliacca di imporre l’obbligo vaccinale a tutte le persone operanti nelle forze dell’ordine, nella sanità, nel sociale, o a tutti i servizi di pubblica utilità, o a tutte le altre persone obbligate loro malgrado a sottoporsi alle inoculazioni forzate usando nei loro confronti l’orribile ricatto della sospensione o della perdita del posto di lavoro, considerando che il lavoro non è solo uno stipendio ma è soprattutto dignità.
Ho tentato di sintetizzare alcune considerazioni principali per smontare la tesi di coloro che, per ignoranza o malafede, si sono scandalizzati all’idea che SERGIO BERLATO, eletto per quattro legislature al Parlamento europeo e per tre legislature in Consiglio regionale del Veneto, sempre e solo attraverso le preferenze personali, possa essere ricandidato come Capolista nella Circoscrizione Nord-Est per il rinnovo del Parlamento europeo, lasciando agli elettori il diritto di scegliere se rinnovargli o meno la propria fiducia e rieleggerlo per la quinta volta al Parlamento europeo dove continuerà coerentemente a combattere le battaglie in cui crede.
Spero che queste mie sintetiche precisazioni possano servire alle persone ignoranti per colmare, almeno in parte, le loro lacune informative.
So che queste mie precisazioni non serviranno alle persone in mala fede alle quali daranno adeguate risposte i miei elettori che seppelliranno i miei detrattori con un semplice colpo di matita, scrivendo “BERLATO” sulla scheda elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo.
on. Sergio Berlato
Candidato alla rielezione al Parlamento europeo