Sicurezza a Vicenza, Possamai (Csx): “Modello in 12 punti, distinguere ma coordinare compiti Polizia Locale e Forze ordine, Questura di Iª fascia”

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Nel nono dei dieci incontri tematici del sabato Giacomo Possamai, candidato sindaco di Vicenza del centrosinistra, si impegna, in caso di esito positivo del voto del 14 e 15 maggio con sondaggi contrastanti tra Rucco e lui (leggi “È lotta fra sondaggi: Rucco e Possamai si danno entrambi vincenti. Il candidato di csx anche all’eventuale ballottaggio“, ndr) a correggere “il fallimento di questi 5 anni con un modello alternativo di sicurezza integrata

Il modello integrato di azioni e non, sottolinea Possamai, di provvedimenti estemporanei prevede uno sportello per la sicurezza dei cittadini, più telecamere, il vigile di quartiere, più operatori sociali, il controllo di vicinato, il trasferimento in via Torino della sede della Polizia locale, attualmente sottodimensionata rispetto ad anni fa perché le assunzioni non hanno coperto le uscite, e la possibile realizzazione della Cittadella della Sicurezza se i vari soggetti interessati saranno propensi a spostare nella stesa area anche la Questura di Vicenza.

Prima di riportare le proposte di Possamai, i cui sostenitori tra le mura della sede elettorale hanno accolto con ottimismo il sondaggio di casa che si aggiunge, dicono, a una sensazione, raccolta sul campo, di “ripresa” negli ultimi giorni del vantaggio iniziale dopo una decina di giorni in cui la strategia dello scontro evitata dal leader del csx ma portata avanti del centrodestra aveva incassato un certo successo, vi proponiamo in copertina (e al solito sul nostro canale YouTube LaPiù Tv e sulla omonima app scaricabile gratuitamente in ambiente iOs e Android) una nostra video intervista al candidato sindaco.

Oltre alla domanda finale perché ci sintetizzasse il suo progetto complessivo sulla sicurezza, abbiamo sottoposto stamattina a Giacomo Possamai altre due questioni di rilievo per la sicurezza, che solleva timori e richieste da parte dei cittadini, pur se realisticamente meno critica nei fatti della sua percezione, come risulta dai dati della Questura di Vicenza recentemente forniti dal questore Paolo Sartori ma spesso “travolti” dalla propaganda di centro destra (destra centro?) e dall’abusato rilievo mediatico dei “fattacci” rispetto alla “buone notizie”.

La prima video domanda a Possamai è come risolvere il problema, sollevato anche dai sindacati di base e confederali, delle competenze diverse tra Polizia locale e forze dell’ordine (Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza) mentre la seconda riguarda come far sì che diventi di Iª fascia la Questura di Vicenza, che, pur gestendo una popolazione provinciale come quelle di Verona e Padova e una realtà economica e sociale complessivamente confrontabile se non superiore ai due capoluoghi confinanti, rimane da fin troppo tempo in IIª fascia con una conseguente e consistente minore dotazione di organico.

Se per la prima questione la soluzione del candidato sindaco di centrosinistra è sinteticamente (per i dettagli rinviamo al video) è l’istituzione di un tavolo permanete di confronto tra le varie “polizie”, per la seconda – ci risponde Possamai – occorre che tutte le forze territoriali e i rappresentanti politici di Vicenza a Roma concertino, senza distinzione di appartenenza, un’azione di pressing presso il ministro competente perché Vicenza possa usufruire, per la sua maggiore sicurezza, di una Questura di Iª fascia (qui le “caratteristiche” tipiche, ndr), il che significherebbe poter contare su un centinaio di risorse umane in più per un più efficace controllo del territorio.

La domanda finale sul suo progetto per una più efficace azione per la sicurezza degli abitanti del capoluogo trova una risposta sintetica nel video e una più dettagliata nella nota ufficiale che riposta i punti illustrata nella conferenza odierna e che pubblichiamo di seguito.


Ora la sicurezza

“Cinque anni fa Rucco basò la sua intera campagna elettorale sul tema della sicurezza, promettendo un approccio ‘da sceriffo’ che avrebbe risolto ogni problema. Dopo cinque anni, la situazione è sotto gli occhi di tutti – commenta Giacomo Possamai – e Vicenza è in una condizione nettamente peggiore di quando Rucco è entrato in carica. Il sindaco uscente sciorina dati, classifiche, sondaggi, ma sono proprio le cittadine e i cittadini a dirci come stanno le cose. Ogni giorno riceviamo lamentele e preoccupazioni. Nei quartieri come nel centro storico la sicurezza è tema sempre più sentito. La verità è semplice: quel modello “muscolare” ha evidentemente fallito. Occorre porre rimedio senza retorica, senza demagogia e con competenza, proponendo un modello nuovo di sicurezza integrata, che non passi dalla propaganda ma da azioni concrete e dalla concreta correzione dei tanti problemi”. Lo dice Giacomo Possamai, candidato sindaco di Vicenza, proponendo le proprie ricette sul tema della sicurezza.

Quello che Possamai propone è di investire su politiche di sicurezza diversificate, basate sull’equilibrio tra prevenzione, sanzioni e coesione sociale, per rendere la città più giusta, più equa e più sicura. Accrescendo il senso di comunità dei cittadini e la serenità nel vivere Vicenza. Tra le proposte concrete più importanti: l’apertura di uno sportello per la sicurezza dei cittadini, l’estensione e il potenziamento della videosorveglianza con le telecamere, l’istituzione del vigile di quartiere, l’ampliamento del lavoro sociale con l’aumento degli operatori di strada e la concretizzazione del controllo di vicinato. Così come la nuova Cittadella della Sicurezza in via Torino, che idealmente potrebbe arricchirsi anche della nuova sede della Questura, come da progetto presentato nei giorni scorsi.

“Per noi – dichiara Possamai – inclusività e partecipazione rappresentano le chiavi per una città sicura. Disuguaglianze sociali ed economiche alimentano rancore e spesso degenerano in violenza e criminalità. È pertanto essenziale che le autorità locali mantengano e rafforzino politiche volte a ridurre le disuguaglianze e a promuovere l’inclusione sociale. Il nostro progetto Vicenza SI-cura ha l’obiettivo di valorizzare la collaborazione tra Comune, forze dell’ordine, Polizia Locale e cittadini per incrementare comunità e socialità, mettendo in campo nuovi e più adeguati strumenti di controllo del territorio anche grazie alla collaborazione della popolazione. Nella convinzione che un territorio vissuto e dai forti legami di comunità sia anche, automaticamente, un territorio più sicuro”.

Questi i punti progettuali sintetici:

1)   Sportello e telefono per la sicurezza di cittadini

La principale attività dello sportello sarà quella di raccolta delle segnalazioni in tema di sicurezza urbana, di ascolto e assistenza, con particolare attenzione verso le fasce più deboli e le vittime di reato come furti o effrazioni nella propria abitazione o le vittime di scippi e/o aggressioni al di fuori della propria casa. Il progetto prevede anche la realizzazione di una linea telefonica a supporto delle vittime.

2)   Attivare il coordinamento delle Polizie Locali con i Comuni contermini

Quello della Polizia Locale è uno degli ambiti in cui la collaborazione con i Comuni contermini può portare benefici immediati per Vicenza e il suo hinterland. L’obiettivo è quello di mettere insieme il personale dei comandi dei diversi Comuni, per garantire un’azione coordinata che assicuri una maggiore efficienza e una sicurezza diffusa.

3)   Coloriamo la paura

Iniziativa di arte partecipata volta a trasformare in un museo a cielo aperto alcune zone degradate della città. Inoltre, si attueranno misure di manutenzione e controllo degli spazi per prevenire il degrado.

4)   Presidi mobili della Polizia Locale in tutti i quartieri

Creazione del “Vigile di quartiere”: agente di polizia locale incaricato della sorveglianza in ogni quartiere, con il compito di stabilire un contatto diretto con i cittadini.

5) Potenziare l’organico della Polizia Locale. In parallelo, attuazione di ogni azione di pressione sul governo per garantire l’adeguata copertura di organico di tutte le forze dell’ordine.

6) Spostare l’attuale sede della Polizia Locale da palazzo Negrisolo, chiaramente inadeguata come struttura, nell’area di via Torino: realizzando una vera e propria Cittadella della Sicurezza che possa comprendere, eventualmente, anche la nuova sede della

7) Potenziare il sistema di videosorveglianza, estendendo la copertura del servizio, dal centro storico alle zone sensibili nei quartieri e (tramite operatori formati) nelle aree verdi e nei parchi giochi

8) Aggiornare il sistema di pubblica illuminazione, per rendere meno buie tante zone della nostra città e più sicure le persone che le

9) Aumentare la presenza degli operatori di strada con funzione sociale, per avviare a percorsi di integrazione quante più persone possibile tra i senza fissa

10) Garantire il presidio dei parcheggi a sbarra per prevenire l’attività dei parcheggiatori abusivi, destinando a tale scopo le persone impegnate in lavori socialmente utili.

11) Riqualificare Campo Marzo e altre aree degradate attraverso eventi culturali continuativi ed attività sportive, perché una città vissuta è una città più

12) Incentivare spazi sportivi, ricreativi e di ascolto per i giovani che possono prevenire comportamenti anti-sociali e criminali.

Conclude Possamai: “La visione che proponiamo porterà a un nuovo modello di sicurezza: una sicurezza integrata dalle funzioni sociali e comunitarie, che non continui a ripetere gli schematismi delle fallimentari ricette “muscolari” viste in questi anni. Una nuova idea di sicurezza che passa dalla convinzione che il degrado e le illegalità non si combattono solamente grazie alle pur necessarie azioni repressive, ma anche e soprattutto con la rigenerazione e la riqualificazione delle zone degradate, restituendole alla fruizione attiva da parte della cittadinanza. Criminalità, degrado e senso di insicurezza condizionano la vita di una comunità intera, così come il funzionamento e l’attrattività di alcune aree urbane. Quando le persone si sentono minacciate modificano il loro stile di vita e, di conseguenza, il modo in cui vivono la città quotidianamente. Se ci si sente insicuri nella propria città non si esce la sera, non si usano i trasporti pubblici, si evitano i parcheggi sotterranei, troppo isolati o poco illuminati e non si vivono alcuni spazi pubblici della propria città. Un’idea moderna e integrata di sicurezza rappresenta un dovere da parte delle istituzioni, e un diritto per ogni cittadino e ogni quartiere”.


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