Smog e divieti, Legambiente contro i commercianti: “contribuiscono indisturbatamente ad inquinare”

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Siamo dispiaciuti di vedere – è scritto in un comunicato di Legambiente Vicenza – come l’allerta inquinamento sia continuo teatro di scontro su questioni legate solo al traffico veicolare privato: quante macchine potranno o non potranno circolare? I cittadini sono stati informati in tempo dei blocchi? i cartelli stradali sono stati posizionati strategicamente? etc etc…

Il problema è ben più grave del rischio di prendersi una multa che, diciamocelo, nessuno vuole dare: da troppi anni ormai ogni inverno migliaia di persone subiscono l’aggravarsi di problemi respiratori a causa dell?aria inquinata. La loro salute è messa a repentaglio e aumenta il costo sanitario. Da troppi anni cittadini, categorie economiche e amministrazioni ad ogni livello sperano che “qualcun altro” risolva il problema. Per la pigrizia di voler cambiare abitudini i primi, perché legati ad un modello economico vecchio ed inquinante i secondi, e per paura di perdere consensi gli ultimi.

Non esiste quel ?qualcun altro?. Il problema siamo noi, perché noi siamo quelli che inquinano, quindi dobbiamo riuscire a risolverlo tutti insieme, ognuno facendo la propria parte, ma non un po? alla volta: il problema è urgente e non è solo economico (come se la causa delle ordinanze fosse il rischio di infrazione europea), è prima di tutto sanitario…. quello che esce dalle marmitte e dai caminetti pochi secondi o minuti dopo, entra nei nostri polmoni e nel nostro sangue, non solo quando camminiamo per strada ma anche dentro casa e dentro l?abitacolo della macchina; o ancora si crede che al chiuso non si respiri lo stesso livello di inquinamento?

Quando i livelli di allarme salgono al livello arancione (e siamo al già al 6° giorno consecutivo, sulla buona strada verso il livello rosso) spiace vedere che il tutto si riduce a capire quanti euro 4 rimarranno in garage, con stime allarmistiche e sbagliate visto che il gran numero di eccezioni fa sì che 3/4 o più degli euro 4 possano circolare comunque; spiace prendere atto che un?emergenza che fa più danni ed è più pericolosa di un?alluvione (e come il problema delle alluvioni torna ogni inverno), si percepisce come un “rumore di fondo” e non riesce a mobilitare cittadini e istituzioni a rimboccarsi le maniche per ?spalare via? l’inquinamento una volta per tutte.

Spiace inoltre non sentir parlare con la stessa enfasi dei divieti di accensione dei fuochi all’aperto e dell’uso delle stufe e caminetti classificati inferiori alle tre o quattro stelle (legna, cippato, pellet), come se si preferisse sorvolare sull?argomento, eppure la combustione di biomassa in impianti vecchi e senza manutenzione è tanto inquinante quanto il traffico. Chi ne ha una in casa, ne è consapevole e cosciente? E chi deve controllare e sanzionare, se ne prende la responsabilità?

Disturba infine sentire commercianti che si spendono lamentandosi dei divieti mentre contribuiscono indisturbatamente ad inquinare l?aria impostando temperature eccessive negli esercizi e tenendo le porte aperte (con il gas che brucia nelle caldaie per molte, molte ore al giorno, inquinando più dei loro clienti), oppure tenendo temperature inutilmente alte negli uffici, magari anche di notte o usando vecchi mezzi inquinanti, visto che i veicoli commerciali sono molto meno penalizzati di quelli privati, etc etc..

Questo è proprio il caso in cui se non si è parte della soluzione allora si è parte del problema, di solito si lamenta proprio chi inquina di più e questo è un paradosso insopportabile ed insostenibile. Non vediamo l?ora di cominciare a sentire notizie positive sulla progettazione di servizi e strutture per la mobilità dolce e sugli interventi di efficientamento energetico degli edifici, vorremmo veder pubblicate le storie di chi riduce i consumi scegliendo energie pulite e rinnovabili, per muoversi e scaldarsi azzerando le proprie emissioni, vorremmo vedere sempre più amministrazioni comunali, provinciali e regionali che aiutano questi cambiamenti con politiche di incentivi e disincentivi, premi e sanzioni. Siamo sicuri che quando tali notizie prenderanno il posto delle polemiche, vivremo in una città dove respirare a pieni polmoni sarà un piacere invece che una condanna a morte.