“Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin”, ultima puntata: Le scalette

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Le Scalette (FOTO COLORFOTO-FRANCESCO DALLA POZZA per ViPiù)
Le Scalette (FOTO COLORFOTO-FRANCESCO DALLA POZZA per ViPiù)

Le scalette. 192 gradini in pietra di Monselice, ogni cinque gradini un pianerottolo che divide la magnifica scalinata in 35 rampe (qui la mappa, con le Scalette di Monte Berico si chiude, almeno per ora, la rubrica “Toponimi vicentini narrati da Luciano Parolin” di cui qui trovate tutti gli articoli, ndr). Il nome dell’antica via che portava a Monte Berico prima della costruzione dei portici (seconda metà del ‘700) è poco comune, una via o meglio una lunga scalinata che sale al Santuario di Monte proseguendo sino al Cristo con il nome di Viale D’Azeglio.

Le Scalette, come strada, esistevano ancor prima dell’apparizione della Vergine Maria del 4 marzo 1426 a donna Vincenza Pasini, ma con questo fatto Monte Berico assunse nei secoli una grande notorietà religiosa.

Il 6 aprile 1574 i frati di Monte presentavano ai deputati delle cose utili una supplica per ottenere un contributo da usare nella sistemazione della via che conduceva al colle. Ottennero dal Comune 200 ducati con i quali, unitamente alle offerte dei fedeli e donazioni dei privati, dando inizio al restauro della scalinata. Nel 1595 il capitano di Vicenza Giacomo Bragadeno della Serenissima Repubblica fece costruire il maestoso Arco Trionfale, ricco di statue e simboli del dominio veneziano. Secondo alcuni l’arco è attribuito al Palladio, ma probabilmente è opera di Giambattista Albanese