Contrabbandavano auto di lusso: la Guardia di Finanza di Treviso sequestra tre veicoli extracomunitari

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contrabbando auto Treviso

La Guardia di Finanza di Treviso ha recentemente inferto un colpo al fenomeno del contrabbando di auto di grossa cilindrata. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale hanno proceduto al sequestro di tre veicoli stranieri, immatricolati in Paesi extracomunitari, che erano stati importati rispettivamente a Venezia e Mantova in regime di contrabbando, ovvero senza il regolare pagamento dei dazi doganali e dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA).

I veicoli sequestrati includono un’Audi A6 Avant del valore di 55.000 euro, in uso a un interprete di nazionalità indiana residente dal 2016 in provincia di Mantova; una Mercedes-Benz GLE-350 del valore di 46.000 euro, nella disponibilità di un’estetista rumena residente da vent’anni in provincia di Venezia; e un’altra Audi RS6 del valore di 30.000 euro, in uso a un ristoratore albanese residente dal 2013 sempre in provincia di Venezia. Per i due residenti in provincia di Venezia sono scattate le sole sanzioni amministrative, mentre per il soggetto domiciliato in provincia di Mantova è stata inoltrata apposita denuncia all’Autorità Giudiziaria locale, che ha convalidato l’attività di servizio.

Le indagini condotte dai finanzieri del Gruppo di Treviso si sono concentrate sulla circolazione di veicoli stranieri immatricolati in Paesi extracomunitari e utilizzati in Italia in regime di temporanea importazione. Tale regime, regolato dal Codice Doganale dell’Unione Europea e dalle disposizioni nazionali complementari, consente l’esonero totale dai dazi all’importazione a condizione che il veicolo sia condotto solo dal proprietario o da persona da lui delegata, e che il conducente o il proprietario/delegante siano residenti al di fuori dell’Unione Europea.

Tuttavia, i tre proprietari/conducenti dei veicoli fermati dai finanzieri vicino lo scalo aeroportuale locale e a Mogliano Veneto, nei pressi del casello autostradale “Venezia Est”, non rientravano in queste condizioni. Attraverso la consultazione dell’Anagrafe Tributaria e dei certificati di residenza, è stato infatti constatato che gli stessi erano stabiliti da molti anni nel territorio italiano, avendo qui fissato il centro dei propri interessi familiari, lavorativi e sociali. La circolazione delle autovetture in mancanza di uno o più dei requisiti richiesti per usufruire della temporanea importazione con l’esonero dei diritti doganali comporta la sottrazione dei beni al pagamento dei diritti di confine dovuti, integrando così la fattispecie del contrabbando. Nei casi in cui i dazi doganali e l’IVA, considerati singolarmente, non superino i 10.000 euro, è prevista una sanzione amministrativa tributaria, oltre alla confisca del mezzo.

Questi sequestri fanno seguito ad analoghe operazioni svolte dal Gruppo di Treviso per contrastare il fenomeno della circolazione illegale di auto extra-UE sul territorio italiano.

L’intervento della Guardia di Finanza di Treviso, che si è avvalsa anche della collaborazione del locale Ufficio delle Dogane, ha perseguito l’obiettivo di tutelare gli interessi dell’Erario, consentendo il recupero dei dazi doganali non versati, oltre al sequestro dei mezzi, regolarmente utilizzati in Italia, in vista della confisca definitiva al termine dei procedimenti e della loro acquisizione al patrimonio dello Stato.

È importante sottolineare che le auto immatricolate in Paesi extra-UE e che circolano senza autorizzazione nel territorio nazionale, oltre a evadere i diritti di confine, evitano anche il pagamento del bollo auto e, spesso, anche dei pedaggi autostradali, rendendosi inoltre “irreperibili” in caso di violazioni al codice della strada non contestate immediatamente.