
L’ipotesi di riaprire il Tribunale di Bassano del Grappa (o della Pedemontana), un tema che abbiamo più volte affrontato su ViPiù, si conferma un terreno di scontro. Il Corriere del Veneto ha intervistato Alessandro Moscatelli, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza, che ha espresso le sue nette critiche al progetto, smontando le promesse di un’operazione “a costo zero” e senza trasferimenti di personale.
Secondo quanto riportato dal presidente Moscatelli, il disegno di legge per l’istituzione del nuovo Tribunale non prevede affatto un costo nullo. Il documento indica infatti la necessità di 682.464 euro per la realizzazione delle nuove strutture giudiziarie nel 2026. Per il funzionamento, le spese per il personale sono stimate in 772.500 euro l’anno, che saliranno a 1.314.400 euro a partire dal 2027. Inoltre, per coprire l’organico di magistrati e procura, si provvederà “mediante le ordinarie procedure di trasferimento“, il che implica lo spostamento di personale da altre sedi.
“C’è poco da commentare, era prevedibile, sapevamo si sarebbe andati in questa direzione, ed è proprio quello che volevamo evitare”, ha dichiarato Alessandro Moscatelli al CorVeneto. Il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza, insieme ai colleghi di Padova, Venezia e Treviso, si è sempre opposto a questa iniziativa, affiancando i magistrati in questa “battaglia”.
Alla domanda sul perché avvocati e cittadini della Pedemontana non dovrebbero volere un tribunale più vicino, Moscatelli ha risposto: “Ciò che dovrebbe interessare maggiormente ai cittadini, e quindi anche agli avvocati, sono la qualità e la celerità delle decisioni che derivano solo da una forte specializzazione. Ai cittadini non interessa avere un tribunale sotto casa… se potessero starebbero alla larga dai tribunali! Ma quando devono difendersi o stabilire le proprie ragioni vogliono che i tempi siano rapidi. Le fornisco un dato: nel palazzo di Giustizia a Vicenza oggi, rispetto a dieci anni fa, le presenze fisiche si sono ridotte anche del 70% e ciò è dovuto soprattutto alle modifiche introdotte nel processo civile e penale”.
Il presidente ha poi aggiunto che “la prossimità non è un valore nel settore della giustizia. Capisco le forze politiche che hanno costruito questo teorema perché hanno fatto della prossimità una battaglia politica. Ma è una lettura di retroguardia. Oggi dobbiamo guardare avanti non indietro. Le fornisco un altro dato interessante: i tempi delle sentenze oggi a Vicenza sono inferiori in tutti i settori a quelli del tribunale di Bassano del Grappa nel 2012”.
Secondo Moscatelli, il vero nodo della giustizia in Veneto è la mancanza di personale amministrativo e di magistrati, e forse i troppi uffici giudiziari. “Dovremmo pensare ad accorpare i tribunali, non moltiplicarli”, ha suggerito. Ha evidenziato come le richieste di avvocati e magistrati vengano ignorate nonostante la loro profonda conoscenza del sistema. “Ricordo che 60 sindaci della sola Provincia di Vicenza, in testa quello di Vicenza, hanno detto no all’apertura del Tribunale a Bassano. Su questo argomento invece Anm, assieme a tutti i capi degli uffici giudiziari del Veneto a partire dal Presidente della Corte d’Appello e dal Procuratore generale hanno espresso la stessa identica opinione dei consigli degli ordini degli avvocati. Una riflessione in Parlamento andrebbe quindi fatta”.
Infine, sulla spinta del centrodestra a voler realizzare un tribunale non voluto dagli addetti ai lavori, Moscatelli ha concluso: “Non mi interessa capire cosa c’è dietro ma cosa c’è davanti ad una scelta che ha solo finalità elettorali. Veniamo tacciati di essere portatori di pregiudizi e disinformazione. Su questo vorrei chiarire. La nostra non è una opinione contro un territorio o contro qualcuno, ma è proprio a favore di quelle imprese e di quei cittadini che chiedono maggiori e migliori tutele. A loro voglio dire che stanno prendendo la medicina sbagliata consigliati da medici poco attenti”.