Tribunale di Bassano svuoterà quello di Vicenza: la denuncia del Comitato “Giustizia di qualità” contro Zaia, Ostellari e Nordio

135
Tribunale di Bassano della Pedemontana Veneta il sostegno di Zaia
Tribunale della Pedemontana Veneta

Il ddl approdato in Consiglio dei Ministri prevede il trasferimento al “risorgendo” Tribunale di Bassano di personale da Vicenza, Padova e Treviso. Il Comitato: «Altro che parole mantenute, è una truffa istituzionale. Parlamentari vicentini, ora dite da che parte state»

Il Comitato per una Giustizia di Qualità a Vicenza, guidato dall’avvocato Gaetano Crisafi, lancia un durissimo atto d’accusa contro i vertici istituzionali veneti e il governo Meloni: «Zaia, Ostellari e Nordio hanno mentito. Il nuovo Tribunale di Bassano si farà, ma senza personale in più: lo si toglierà da Vicenza, Padova e Treviso».

Avv. Gaetano Crisafi, presidente del Comitato per una Giustizia di Qualità
Avv. Gaetano Crisafi, presidente del Comitato per una Giustizia di Qualità

Il 22 luglio il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema del disegno di legge sulla nuova geografia giudiziaria, e secondo il Comitato la verità è ora nero su bianco: nessuna assunzione prevista, solo autorizzazione esplicita a trasferimenti di personale da altri tribunali veneti.

Una scelta che smentisce le rassicurazioni fornite in questi mesi. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il sottosegretario Andrea Ostellari e il presidente della Regione Luca Zaia avevano assicurato che non sarebbe stato tolto nulla agli uffici esistenti e che l’attivazione del tribunale a Bassano avrebbe portato un potenziamento netto della giustizia di prossimità.

Oggi il Comitato grida allo scandalo: «Quella sbandierata come “giustizia vicina ai cittadini” è una manovra populista, che svuota il già fragile sistema giudiziario vicentino per creare un doppione inefficace». Il testo del ddl autorizza infatti esplicitamente i trasferimenti di operatori da Vicenza e dalle province vicine. Una dinamica che secondo Crisafi e i promotori della protesta «sancisce un esproprio d’organico, una truffa istituzionale vera e propria».

Ma non è solo una denuncia. Il Comitato chiama in causa i parlamentari vicentini di ogni schieramento: «Il loro silenzio è complice. È il momento di prendere posizione: sostenete chi ha già firmato per lo stralcio del ddl, o schieratevi con chi ha mentito. Non ci sono vie di mezzo. Se non vi opponete, avete perso ogni legittimazione politica».

L’appello è anche concreto: fermare gli articoli 2 e 5 del disegno di legge, quelli che autorizzano i trasferimenti e non prevedono alcun rafforzamento delle sedi esistenti, in primis il Tribunale di Vicenza, già da tempo in difficoltà sul fronte delle risorse umane e organizzative.

«Basta annunci vuoti e proclami populisti – conclude la nota –. La giustizia non si fa con le inaugurazioni elettorali, ma con risorse vere e strategie coerenti. E Vicenza merita di più che un teatrino di promesse tradite».