Vandali uccidono api all’ex istituto Baronio di Vicenza, lo sdegno della città e della politica. Ciambetti: “Trovate i responsabili”

315
Api uccise da vandali a Vicenza

Circa 500 mila api sono state uccise da alcuni vandali nelle arnie presenti nel parco dell’ex istituto Baronio di Vicenza. Lo ha reso noto Gerardo Meridio, presidente dell’Associazione regionale apicoltori del Veneto dopo la scoperta di quanto accaduto.

I vandali – è stato spiegato – hanno utilizzato rami e un estintore per rovesciare le arnie, uccidendo le api all’interno. Quanto fatto dai vandali ha seriamente compromesso la produzione di miele. “Quello che hanno fatto fa venire male al cuore. Non si rendono conto di aver fatto un danno enorme alla natura, all’ecosistema”, ha detto Meridio.

Le forze dell’ordine stanno indagando sull’accaduto per identificare i responsabili e l’accaduto ha suscitato sdegno tra gli apicoltori e la cittadinanza.

Oggi, da Venezia, interviene sul caso anche il vicentino Roberto Ciambetti della Lega, presidente del Consiglio della Regione Veneto.

“Un gesto incommentabile – ha detto -, compiuto con intenzionalità e violenza, con l’obiettivo di causare il maggior danno possibile: un danno economico oltre che ambientale, le cui conseguenze ricadono sull’intera collettività. A Gerardo Meridio esprimo la mia più viva solidarietà, con l’auspicio che i vandali che hanno causato la morte delle sue api possano essere presto individuati.

Quello che mi preoccupa – ha proseguito Ciambetti – è che non si tratta purtroppo di un atto singolo: negli ultimi mesi, infatti, si sono verificati nel vicentino altri episodi simili, uno a Barbarano Mossano, l’altro – un furto, in quel caso – sull’Altopiano di Asiago.

Il Veneto è la prima Regione d’Italia per numero di alveari, 74.548, contando su 9.740 apicoltori, e proprio nei giorni scorsi la nostra Regione, per la prima volta, ha ospitato a Lazise il 38° Congresso dell’Associazione apicoltori professionisti italiani, un’occasione importante per la divulgazione di una vera cultura di tutela ambientale e alimentare”, ha concluso.